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Visualizzazione dei post da agosto, 2014

Marijuana per uso terapeutico, ai domiciliari donna malata di sclerosi multipla

Una 41enne di Sezze si era procurata 98 grammi di foglie di cannabis per lenire le sofferenze dopo aver visto una puntata delle Iene. E' finita sotto processo davanti al Tribunale di Latina per detenzione ai fini di spaccio, e la sua richiesta di un provvedimento alternativo alla detenzione è stato respinto Per una donna di 41 anni di Sezze – provincia di Latina – la sclerosi multipla era diventata insopportabile. Guardando una puntata delle Iene era spuntata la possibile cura, o almeno un qualcosa che poteva rendere meno pesante: la malattia: le foglie di marijuana. Aveva provato a chiedere la prescrizione al medico curante, ma nulla da fare, lui era contrario. Senza perdersi d’animo la donna si era procurata da sola le piantine preziose, usandole quando la malattia le rendeva la vita impossibile. Alla fine si è trovata a vivere l’incubo di un processo, ancora in attesa di sentenza, al tribunale di Latina, e degli arresti domiciliari, dopo che una richiesta di provvedimenti

Sclerosi e CCSVI: sono passati cinque anni dall'annuncio

L'annuncio della scoperta di Zamboni aprì una nuova speranza per i malati e le loro famiglie in una malattia dove ben poco si sa e dove poco ti viene detto dal neurologo che ti segue (che spesso a sua volta non sa…). Trieste, 11/08/2014 ( informazione.it - comunicati stampa - salute e benessere ) Sono passati quasi cinque anni da quell'incredibile 8 settembre 2009 quando, durante un prestigioso convegno internazionale a Bologna , fu annunciata dalla stampa (1) la scoperta del prof. Paolo Zamboni , Direttore del Centro Malattie Vascolari dell'Università di Ferrara, sulla possibile correlazione tra l'insufficienza venosa cronica cerebrospinale (CCSVI) e la sclerosi multipla (SM), malattia gravemente invalidante che colpisce 63000 italiani con esordio soprattutto tra i 20 e i 40 anni e per la quale purtroppo non si conoscono ancora né le cause né una terapia definitiva e valida per tutti nonostante le ingenti risorse investite per la ricerca soprattutto nel ricco sett

Sclerosi Multipla: l'attivazione forse viene dall'intestino

Dietro alle malattie autoimmuni, come per esempio il lupus, la sclerosi multipla, l’artrite reumatoide, il diabete mellito insulino-dipendente, il morbo di Chron e così via, ci potrebbe essere il microbioma intestinale. Per microbioma, secondo la definizione che ne dà la Treccani, s’intende “l’insieme dei microrganismi, dei loro genomi e delle interazioni ambientali che questi stabiliscono in un dato ambiente”. Questo microbioma, così come emerso da diverse ricerche, sarebbe in grado di influenzare il genoma umano, tanto che ha portato gli scienziati a ipotizzare che sue modificazioni possano, nel tempo, essere causa dell’espressione o meno di geni che possono a loro volta portare alla malattia. Se dunque sono stati nel tempo identificati numerosi fattori di rischio che contribuiscono allo sviluppo delle malattie autoimmuni, ora gli scienziati si stanno concentrando sul ruolo dei batteri nel tratto gastrointestinale nello stimolare l’infiammazione nel sistema nervoso centrale e attivar