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Visualizzazione dei post da maggio, 2014

CCSVI e Sclerosi Multipla: i depositi di ferro nel cervello

Articolo del 24 maggio 2014 preso da  mediterranews.org Come noto, secondo il prof. Paolo Zamboni (Direttore del Centro Malattie Vascolari dell’Università di Ferrara), una delle conseguenze dell’insufficienza venosa cronica cerebrospinale (CCSVI), da lui stesso scoperta nel 2007 nei malati di sclerosi multipla, è la presenza di depositi anormali di ferro nel cervello. Nel 2009 il prof. Zamboni assieme al prof. Ajay Vikram Singh ha pubblicato sulla rivista scientifica Journal of Cerebral Blood Flow & Metabolism un interessante articolo intitolato “Flusso sanguigno venoso anomalo e depositi di ferro nella sclerosi multipla“. Secondo i due autori, la sclerosi multipla (SM) è principalmente una malattia autoimmune di origine sconosciuta. La loro recensione si è concentrata sul sovraccarico di ferro e sullo stress ossidativo come causa circostante che porta all’immunomodulazione nella SM cronica. Il sovraccarico di ferro è stato dimostrato nelle lesioni della SM, come una caratterist

Veinland: si parla anche di CCSVI

Articolo del 19 maggio 2014 [...] La sessione che ci ha riguardato da vicino, “Il ritorno venoso cerebrale e la neurodegenerazione” ha aperto scenari ancora più vasti di quelli a noi ormai noti: l’Insufficienza venosa cronica cerebrospinale (CCSVI) e, più in generale, il ritorno venoso cerebrale, identificato inizialmente sulla sola Sclerosi Multipla (SM), è stato infatti successivamente studiato in altre malattie neurologiche, confermandosi un fattore chiave per capire meglio il fenomeno neurodegenerativo. Questo significa, secondo i relatori intervenuti al Congresso, i quali nei rispettivi campi di ricerca sono ai vertici nelle università internazionali, che il ‘fattore vene’ è protagonista non solo nella Sclerosi Multipla – come hanno oramai dimostrato decine di studi indipendenti in tutto il mondo – ma anche nel morbo di Alzheimer e nel Parkinson. Chi di noi non conosce qualcuno colpito da una di queste malattie, e lo sgomento che le accompagna, nelle persone aggredite dalla so

Case farmaceutiche, gli scandali delle lobby tra venditori e mazzette

Articolo del 29 aprile 2014 Big Pharma  sta uscendo allo scoperto per quello che è: una lobby planetaria, una casta di intoccabili che fa i miliardi sulla pelle dei cittadini, accumula scandali uno dietro l’altro, inventa le malattie prima di sfornare la pillolina miracolosa e ovviamente è impermeabile alla crisi.  Glaxo Smith Kline , gigante britannico dei farmaci, si è comprata i medici di mezzo mondo. Solo ad aprile è stata accusata di corruzione in Libano, Giordania, Iraq e Polonia, dove il manager regionale dell’azienda e 11 dottori sono sotto indagine per un presunto giro di  mazzette  in cambio della prescrizione del farmaco anti-asmatico Seretide. Nel luglio 2013 è stata incastrata in  Cina , dove ha sganciato 320 milioni di sterline per ingraziarsi la classe medica con regali di lusso e prostitute. Il botto negli  Stati Uniti , anno 2012: 3 miliardi di dollari di multe per aver pompato le vendite di antidepressivi per indicazioni non autorizzate. La  Roche  spaccia il Ta

Sclerosi Multipla: dal Fingolimod al Siponimod per le forme SP

Articolo del 29 aprile 2014  di Matteo Scibilia E' arrivato alla fase III il trial su Siponimod (BAF312) [1] , un farmaco orale successore di Fingolimod (Gilenya). Come si sa, fingolimod agisce bloccando i linfociti dentro i linfonodi, impedendo il loro passaggio attraverso la B(arriera) E(mato) E(ncefalica) dentro il cervello, dove provocherebbero la risposta immunitaria tipica della SM. Si ipotizza che questo avvenga per un intervento sulla sfingosina-1- fosfato. Lo stesso meccanismo sembra essere alla base di Siponimod. La differenza fra i due farmaci dovrebbe consistere nel fatto che Siponimod è una forma modificata di Fingolimod, per cui agirebbe sui sottotipi 1 e 5 della sfingosina (Fingolimod invece sui sottotipi 1,3,4 e 5), e verrebbe smaltito più velocemente dall'organismo: emivita di circa 30 ore ed eliminazione in 7 giorni contro i 2 mesi del Fingolimod. Per adesso lo si sta testando per le forme S(econdarie) P(rogressive) della SM, anche se la fase II ha