Quando ci si trova ad avere un litigio con una persona cara (famigliari, amici, compagn* ), non è mai una cosa piacevole. Qualsiasi sia il fattore scatenante dell’accesa discussione, le parole che spesso usiamo, o che ci vengono rivolte, non corrispondono a ciò che realmente vorremmo esprimere. Gli stati emotivi suscitati sono molteplici e non sempre riconoscibili nel momento del litigio. Per esempio, quando la rabbia prende il sopravvento potremmo non riconoscerne l’immediata l’intenzione, ma genera un flusso di parole che ne genera altre, fino, nei casi più gravi, a perdere il controllo di ciò che si dice. Ma è davvero sempre così? Davvero si “perde il controllo” di ciò che si dice? Oppure il litigio si trasforma in un pretesto per dire ciò che si pensa realmente? Vecchi rancori, questioni apparentemente risolte, riemergono in quel contesto, come se fossero il vero motivo del litigio. Dunque si potrebbe pensare che il fattore scatenante possa essere u...
Sclerosi Multipla e altre Storie Fantastiche