Articolo del 21 febbraio preso da mediterranews.org
Il Piccolo sabato 21 febbraio 2015
LA LETTERA DEL GIORNO
L’eccellenza della ricerca triestina nello studio sulla Ccsvi
C’è una scienziata che lavora a Trieste dietro ad una recente ed mportante scoperta scientifica sull’insufficienza venosa cronica cerebrospinale (Ccsvi). Lorella Pascolo, ricercatrice biochimica presso l’Ospedale Burlo Garofolo, è la coordinatrice di un ambizioso studio che ha coinvolto tre diversi sincrotroni (Trieste, Grenoble in Francia e il Clayton in Australia) e che è pervenuto ad una importante scoperta. Le giugulari malformate dei pazienti affetti da insufficienza venosa cronica cerebrospinale (Ccsvi) contengono più calcio del normale. E a causa delle microcalcificazioni le pareti venose sono sottoposte a uno stress cronico. La scoperta, pubblicata alcuni mesi fa sulla rivista scientifica Scientific Reports, è stata realizzata grazie all’utilizzo, per la prima volta su questo tipo di tessuti, della luce di sincrotrone, con cui è possibile ottenere informazioni chimiche e morfologiche impossibili da rilevare con i metodi investigativi tradizionali, le normali microscopie e le radiografie.
Questa scoperta sulla Ccsvi potrebbe avere importanti sviluppi per quanto riguarda la sclerosi multipla. Secondo un’ipotesi, non accolta da tutto il mondo scientifico ma molto promettente, vi potrebbe essere una correlazione tra Ccsvi e sclerosi multipla: le stasi dei piccoli vasi venosi cerebrali e toracici indotte dalla Ccsvi potrebbero essere la causa iniziale delle placche sclerotiche, tipiche della sclerosi multipla.
Ovviamente, c’è bisogno di ulteriori ricerche e conferme per comprendere il significato patogenico di questi microdepositi di calcio, precisa lo studio.
Questo studio rappresenta un ulteriore significativo tassello di un mosaico che va completandosi sull’insufficienza venosa cronica cerebrospinale, per capirne i meccanismi ed offre una speranza a chi attende aiuto dalla libera ricerca.
Alessandro Rasman
L’eccellenza della ricerca triestina nello studio sulla Ccsvi
C’è una scienziata che lavora a Trieste dietro ad una recente ed mportante scoperta scientifica sull’insufficienza venosa cronica cerebrospinale (Ccsvi). Lorella Pascolo, ricercatrice biochimica presso l’Ospedale Burlo Garofolo, è la coordinatrice di un ambizioso studio che ha coinvolto tre diversi sincrotroni (Trieste, Grenoble in Francia e il Clayton in Australia) e che è pervenuto ad una importante scoperta. Le giugulari malformate dei pazienti affetti da insufficienza venosa cronica cerebrospinale (Ccsvi) contengono più calcio del normale. E a causa delle microcalcificazioni le pareti venose sono sottoposte a uno stress cronico. La scoperta, pubblicata alcuni mesi fa sulla rivista scientifica Scientific Reports, è stata realizzata grazie all’utilizzo, per la prima volta su questo tipo di tessuti, della luce di sincrotrone, con cui è possibile ottenere informazioni chimiche e morfologiche impossibili da rilevare con i metodi investigativi tradizionali, le normali microscopie e le radiografie.
Questa scoperta sulla Ccsvi potrebbe avere importanti sviluppi per quanto riguarda la sclerosi multipla. Secondo un’ipotesi, non accolta da tutto il mondo scientifico ma molto promettente, vi potrebbe essere una correlazione tra Ccsvi e sclerosi multipla: le stasi dei piccoli vasi venosi cerebrali e toracici indotte dalla Ccsvi potrebbero essere la causa iniziale delle placche sclerotiche, tipiche della sclerosi multipla.
Ovviamente, c’è bisogno di ulteriori ricerche e conferme per comprendere il significato patogenico di questi microdepositi di calcio, precisa lo studio.
Questo studio rappresenta un ulteriore significativo tassello di un mosaico che va completandosi sull’insufficienza venosa cronica cerebrospinale, per capirne i meccanismi ed offre una speranza a chi attende aiuto dalla libera ricerca.
Alessandro Rasman
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