Articolo del 26 settembre 2014
Novità importante in tema di Ccsvi, l’insufficienza venosa cronica cerebrospinale scoperta da Paolo Zamboni dell’Università di Ferrara, la cui diagnosi non facile ha indotto molti studiosi a negare l’esistenza stessa di questa patologia venosa.
Secondo gli autori, sotto gli auspici della Società Internazionale per le Malattie Neurovascolari (Isnvd) – il massimo organismo internazionale che si occupa di malattie neurovascolari – sono state create tra i 2011 e il 2012 dai membri della stessa Isnvd quattro commissioni di esperti per determinare e standardizzare i protocolli di imaging sia non invasivo che invasivo per l’individuazione di anomalie venose extracraniche indicative di insufficienza venosa cronica cerebrospinale (Ccsvi). Le commissioni hanno creato gruppi di lavoro su ecocolordoppler (Us), risonanza magnetica (Mr), venografia con catetere (Cv), ed ecografia intravascolare (Ivus). A questi gruppi di lavoro sono stati invitati a dare il loro contributo membri non Isnvd di altre società scientifiche.
Grazie al lavoro degli oltre 60 massimi esperti di neurologia, radiologia, chirurgia vascolare, e radiologia interventistica coinvolti, sono stati sviluppati protocolli standardizzati di imaging non invasivo e invasivo per l’individuazione di anomalie venose extracraniche indicative di Ccsvi. Queste linee guida presentano per la prima volta i protocolli di imaging per la Rm e l’ecografia intravascolare e descrivono raffinati protocolli per l’ecocolordoppler e la venografia con catetere.
Gli esperti sottolineano inoltre la necessità dell’uso di imaging multimodale non invasivo e invasivo per diagnosticare adeguatamente e monitorare le anomalie venose extracraniche indicative di Ccsvi in studi in aperto (open-label), o studi randomizzati, in doppio cieco controllati.
“Le linee guida dell’Isnvd costituiscono un atteso e ineludibile punto di riferimento per la libera ricerca medica che si occupa di Ccsvi in quanto patologia a sé stante – afferma Gabriele Reccia, presidente dell’Associazione Ccsvi nella Sm -. E saranno uno strumento di verità non solo per confermare il legame esistente tra Ccsvi e malattie neurodegenerative come la sclerosi multipla ma anche per disegnare nuovi studi interventistici di cui la ricerca medica seria non può fare a meno”.
Important news regarding CCSVI, chronic cerebrospinal venous insufficiency discovered by Paolo Zamboni, University of Ferrara, whose diagnosis is not easy has led many scholars to deny the very existence of this venous disease.
According to the authors, under the auspices of the International Society for Neurovascular Disease (Isnvd) - the highest international body that deals with neurovascular disease - were created between 2011 and 2012 by members of the same Isnvd four committees of experts to determine and standardize imaging protocols is non-invasive to invasive detection of extracranial venous abnormalities indicative of chronic cerebrospinal venous insufficiency (CCSVI). The committees have created working groups on Doppler ultrasound (Us), magnetic resonance (Mr), catheter venography (Cv), and intravascular ultrasound (IVUS). These working groups were invited to make their contribution shall not Isnvd of other scientific societies.
Thanks to the work of more than 60 leading experts in neurology, radiology, vascular surgery, and interventional radiology involved, have been developed standardized protocols for invasive and non-invasive imaging for the detection of extracranial venous anomalies indicative of CCSVI. These guidelines are for the first time protocols for imaging the Rm and intravascular ultrasound and describe refined protocols for Doppler ultrasound and catheter venography.
Experts also point out the need to use non-invasive and invasive multimodality imaging to diagnose and adequately monitor the extracranial venous anomalies indicative of CCSVI in open-label studies (open-label), or randomized, double-blind controlled.
"The guidelines dell'Isnvd are an expected and unavoidable reference point for the free medical research that deals with CCSVI as a disease in its own right - said Gabriele Reccia, president of CCSVI in Sm -. It will be an instrument of truth not only to confirm the link between CCSVI and neurodegenerative diseases such as multiple sclerosis but also for designing intervention studies in which the serious medical research can not do without. "
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