Passa ai contenuti principali

Ccsvi e Sclerosi Multipla: la ricerca deve continuare

“L’attività di ricerca ha l’obbligo di cercare di capire le cause di tutto ciò – conclude il professorZamboni -. La scienza ha gli strumenti per puntare a capire quali siano le cause della CCSVI. Dopo di che saremo nelle condizioni che potrebbero permetterci di prevenire, prima, e di bloccare, poi, questa malattia. La parola d’ordine di tutti noi è quindi: Continuare la ricerca!”.Bologna, 23/07/2014





A seguire, il secondo e conclusivo Comunicato Stampa emesso dalla Fondazione Il Bene e riferito al Convegno scientifico organizzato a Cortina d’Ampezzo nell’ambito dell’incontro “Verticale Solidale 2014“.

CCSVI E SCLEROSI MULTIPLA: LA RICERCA DEVE CONTINUARE!

Il primo intervento è stato quello del professor Paolo Zamboni, Direttore del Centro Malattie Vascolari dell’azienda ospedaliero universitaria S. Anna di Ferrara: “Limiterò il mio intervento all’ultimo lavoro scientifico che abbiamo pubblicato (http://mediterranews.org/2014/06/ccsvi-di-zamboni-struttura-delle-valvole-difettose-delle-vene-giugulari-interne/), sollecitato dai rappresentanti delle Associazioni dei pazienti, che mi hanno riferito essere troppo tecnico e dunque di difficile comprensione, con ricadute che hanno ingenerato alcuni equivoci. Lo studio in corso riguarda l’ultrastruttura delle valvole difettose delle vene giugulari. E’ ormai dimostrato, con microscopia elettronica, che quando queste valvole, poste nella parte prossimale del collo, cioè vicino al torace, non funzionano a dovere, il sangue impiega più tempo del dovuto a defluire dalla testa, e quindi a drenare dal cervello i metaboliti nocivi. Questa è una conclamata patologia vascolare, la CCSVI (Insufficienza Venosa Cronica Cerebrospinale). Esistono strumenti scientifici per investigarla, gli ostacoli al flusso possono essere diversi, nelle persone, e non è detto che tutto dipenda dalle valvole difettose. Ora si stanno aprendo nuovi scenari, che ci fanno comprendere come la CCSVI abbia diverse facce, a volte coesistenti nello stesso soggetto. E’ ovvio che per sviluppare tutti questi scenari la ricerca DEVE ANDARE AVANTI. Altrimenti si cancella un diritto fondamentale di ogni cittadino, sancito tra l’altro dall’articolo 32 della Costituzione italiana”.
Da qui la domanda: che cosa provoca la CCSVI, e soprattutto la presenza delle valvole difettose? “La ricerca ha dimostrato che nei pazienti si sono trovate grossolane alterazioni della cellula endoteliale, ovvero del naturale pavimento del sistema vascolare – prosegue Zamboni-. Nelle valvole dei pazienti, addirittura, questa cellula è scomparsa, indicando con chiarezza come la CCSVI non sia solo un quadro radiologico o Doppler, ma una vera e propria malattia vascolare. Con eguale chiarezza questo risultato indica come la CCSVI non possa essere considerata una conseguenza della Sclerosi Multipla”.
La posizione espressa dal professor Zamboni è molto chiara: la CCSVI è una malattia vascolare indipendente dalle altre patologie neurodegenerative che possono coesistere con essa, o addirittura essere fortemente influenzate dall’alterato ritorno venoso cerebrale. La sua diagnosi è resa evidente quando nel paziente si ha riscontro scientifico che esistono blocchi nel flusso venoso.
“L’attività di ricerca ha l’obbligo di cercare di capire le cause di tutto ciò – conclude il professor Zamboni-. La scienza ha gli strumenti per puntare a capire quali siano le cause della CCSVI. Dopo di che saremo nelle condizioni che potrebbero permetterci di prevenire, prima, e di bloccare, poi, questa malattia. La parola d’ordine di tutti noi è quindi: Continuare la ricerca!”.

E’ poi intervenuto il dottor Fabrizio Salvi, responsabile del Centro il BeNe (Bellaria Neuroscienze) per la diagnosi e cura delle malattie neurologiche rare e neuroimmuni dell’ospedale Bellaria di Bologna, oltre che Direttore Scientifico della Fondazione Il Bene: “La Sclerosi Multipla è associata ad un problema di alterata perfusione di cervello e midollo spinale, cioè di alterata vascolarizzazione. Esiste una correlazione tra CCSVI e Sclerosi Multipla? Non lo sappiamo, anche se esiste una forte convinzione che sia così. Credo che l’alterata perfusione sia la chiave di lettura per avanzare nella ricerca sulla Sclerosi Multipla. Fino ad ora sappiamo che la riduzione della perfusione genera la formazione delle placche (Sclerosi a Placche è una denominazione alternativa della malattia), cioè cicatrici che si formano nella mielina, la guaina che riveste parte del corpo dei neuroni, che trasmettono gli impulsi nervosi tra sistema nervoso centrale e le diverse parti del corpo. Perché si altera la perfusione? Dipende dalle vene e/o dalle arterie. Tutte le anomalie dello scarico venoso creano un danno, se causano una riduzione della perfusione cerebrale. Noi dobbiamo continuare la ricerca, per potere arrivare al più presto a certezze da condividere con tutto il mondo scientifico!”.




Fonte: http://www.informazione.it/c/FD2393A4-4142-4BE8-95E4-FDB6C77FC97A/CCSVI-E-SCLEROSI-MULTIPLA-LA-RICERCA-DEVE-CONTINUARE


"The research has an obligation to try to understand the causes of everything - ends professorZamboni -. Science has the tools to point to understand what are the causes of CCSVI. After that we will be in a position that may allow us to prevent, first, and block, then this disease. The watchword for all of us is: Continue the search. "Bologna 07/23/2014 





Next, the second and final Press Release issued by The Good Foundation and reported to the Scientific Conference held in Cortina d'Ampezzo in the context of the meeting "Vertical Solidarity 2014". 

CCSVI AND MULTIPLE SCLEROSIS: THE SEARCH MUST GO! 

The first speaker was Professor Paolo Zamboni, director of the Vascular Diseases Center, University Hospital St. Anne's company of Ferrara: "I will confine my remarks to the last scientific work that we published (http://mediterranews.org/2014/06/ccsvi-di-zamboni-struttura-delle-valvole-difettose-delle-vene-giugulari-interne/), urged by the representatives of the associations of patients, who have told me to be too technical and therefore difficult to understand, with implications that have given rise to some misunderstandings. The ongoing study concerns the ultrastructure of defective valves of the jugular veins. And 'now demonstrated, by electron microscopy, that when these valves, located in the proximal part of the neck, ie close to the chest, do not work properly, the blood takes longer than expected to flow from the head, and then to drain from the brain harmful metabolites. This is an overt vascular disease, CCSVI (Chronic Cerebrospinal Venous Insufficiency). There are scientific tools to investigate it, the obstacles to the flow may be different in people, and it is said that everything depends on the faulty valves. Now we are opening up new scenarios that make us realize how CCSVI has different faces, sometimes coexisting in the same subject. It 'obvious that all of these scenarios to develop the research MUST GO ON. Otherwise you delete a fundamental right of every citizen, enshrined inter alia in Article 32 of the Italian Constitution. "
Hence the question: what causes CCSVI, and especially the presence of faulty valves? "Research has shown that patients have found gross alterations in the endothelial cell, or the natural floor of the vascular system - continues-Zamboni. In the valves of patients, even this cell has disappeared, indicating clearly how CCSVI is not just a radiological or Doppler, but a true vascular disease. With equal clarity, this result indicates how CCSVI can not be regarded as a consequence of multiple sclerosis. "
The position expressed by Professor Zamboni is very clear: CCSVI is a vascular disease independent of other neurodegenerative disorders that can co-exist with it, or even be strongly influenced dall'alterato cerebral venous return. His diagnosis is made evident when the patient has scientific evidence that there are blocks in the venous flow. 
"The research has an obligation to try to understand the causes of all this - concludes Professor Zamboni-. Science has the tools to point to understand what are the causes of CCSVI. After that we will be in a position that may allow us to prevent, first, and block, then this disease. The watchword for all of us is: Continue the search. "

And 'then spoke to Dr. Fabrizio Salvi, head of the Center BeNe (Bellaria Neurosciences) for the diagnosis and treatment of rare neurological diseases and neuroimmune Bellaria Hospital in Bologna, as well as Scientific Director of the Foundation The Good: "Multiple sclerosis is associated with a problem of impaired perfusion of the brain and spinal cord, ie of impaired vascularity. There is a correlation between CCSVI and Multiple Sclerosis? We do not know, although there is a strong belief that this is so. I believe that the impaired perfusion is the key to progress in research on multiple sclerosis. Up to now we know that the reduction of the perfusion generates the formation of plaques (Multiple sclerosis is an alternative name of the disease), ie scars that are formed in the myelin sheath that covers part of the body of the neurons that transmit nerve impulses between central nervous system and the different parts of the body. Why is altered perfusion? It depends on the veins and / or arteries. All abnormalities of venous drainage create damage if they cause a reduction in cerebral perfusion. We must continue the search, in order to arrive at certainty as soon as possible to share with the whole scientific world. "

Commenti

Post popolari in questo blog

Rebif: reazioni avverse

I pazienti devono essere informati sulle più frequenti reazioni avverse associate alla somministrazione di interferone beta, inclusi i sintomi della sindrome si mil-influenzale (vedere paragrafo 4.8). Questi sintomi sono più evidenti all’inizio della terapia e diminuiscono in frequenza e gravità con il proseguire del trattamento. Rebif deve essere somministrato con cautela ai pazienti con disturbi depressivi pregressi o in corso ed in particolare a quelli con precedenti ideazioni suicide (vedere paragrafo 4.3). È noto che depressione e ideazioni suicide sono presenti con maggior frequenza nella popolazione dei malati di sclerosi multipla ed in associazione con l’uso dell’interferone. I pazienti in trattamento con Rebif devono essere avvisati di riferire immediatamente al loro medico l’eventuale comparsa di sintomi depressivi o ideazioni suicide. I pazienti affetti da depressione devono essere tenuti sotto stretto controllo medico durante la terapia con Rebif e trattati in modo approp...

Sclerosi multipla: registro dei farmaci neurologici sottoposti a monitoraggio

Linee Guida 2012 Tysabri clicca qui per scaricare (PDF) Modifiche Gilenya 4 giugno 2012 su Gilenya clicca qui per scaricare (PDF) Nuovi controlli sulla scheda di Eleggibilità/Diagnosi (30 aprile 2012) su Gilenya clicca qui per scaricare (DOC) nota informativa importante del 30 aprile 2012 su Gilenya comunicato stampa Ema Gilenya 30 aprile (PDF) comunicato stampa 23 aprile 2012 comunicato stampa Ema Gilenya (PDF) Avviso modifica scheda Diagnosi Gilenya (fingolimod) del 16/03/2012 Scarica messaggio circolare Nota Informativa Importante su Gilenya (fingolimod) del 30/01/2012 Scarica la nota Comunicato Stampa EMA su Gilenya (fingolimod) del 20/01/2012 - Faq Comunicato Stampa EMA su Gilenya (fingolimod) Comunicato Stampa EMA su Gilenya (fingolimod) del 20/01/2012 - Sicurezza Comunicato Stampa EMA su Gilenya (fingolimod) Comunicazione AIFA del 16/01/2012 sulle schede Gilenya Comunicato schede Gilenya 2 Comunicazione AIFA del 07/12/2011 sulle schede Gilenya Comunicato s...

Le complicanze da puntura lombare (rachicentesi)

La rachicentesi è la metodica necessaria per poter eseguire esami diagnostici sul liquor cerebrospinale, cioè il liquido che normalmente circola nel midollo spinale e nel cervello. Tecnicamente consiste nell’introdurre un ago di adeguate dimensioni, circa 10 cm. di lunghezza, nello spazio vertebrale compreso tra le strutture posteriori di una vertebra (le lamine vertebrali) e quelle anteriori, ovvero la superficie posteriore dei corpi vertebrali. Tale è lo spazio peridurale in cui è contenuto il cosiddetto sacco durale che è una propaggine dell’involucro durale che avvolge il midollo spinale. Il sacco durale si prolunga fino alle prime vertebre sacrali, mentre il midollo spinale “si ferma” a livello dell’ultima vertebra dorsale, la 12°. Per tale motivo la puntura del sacco durale per “estrarre” il liquor in esso circolante viene praticata,in genere, tra la 3° e la 4° vertebra lombare. Per motivi che esulano da questa comunicazione, la puntura per il prelievo di liquor può essere f...