Articolo del 4 marzo 2014 preso da www.ccsvi-sm.org
2000 delegati di 47 paesi dell'Unione internazionale di flebologia (UIP) presenti a Boston lo scorso settembre hanno sancito in modo imprescindibile, in un documento appena pubblicato sul sito della prestigiosa rivista scientifica International Angiology, due cose molto importanti: che la CCSVI (insufficienza venosa cronica cerebrospinale) esiste, e che si può riscontrare in diverse malattie neurodegenerative, tra cui la sclerosi multipla.
Agli organi di stampa
La comunità scientifica del mondo vascolare sancisce, in modo imprescindibile: la CCSVI (insufficienza venosa cronica cerebrospinale) esiste, e si può riscontrare in diverse malattie neurodegenerative, tra cui la sclerosi multipla.
Questo è quanto definisce ufficialmente il documento internazionale di consenso sulle malformazioni vascolari, appena pubblicato sul sito della prestigiosa rivista scientifica International Angiology dell’Unione Internazionale di Flebologia (IUP).
Il documento, intitolato “Diagnosi e trattamento delle malformazioni venose - Documento di Consenso dell’Unione Internazionale di Flebologia (IUP(1)): aggiornamento al 2013“, è stato discusso e votato a Boston nel settembre del 2013 dalla società scientifica più importante, più antica e più numerosa che si occupi di vene nel mondo.
I 2000 delegati di 47 paesi presenti a Boston, sulla base delle evidenze scientifiche scaturite dal lavoro dei ricercatori negli ultimi quattro anni, ha approfondito e dettagliato quanto su questo tema fu già approvato nella UIP 2009 a Montecarlo, e ha raggiunto un consenso sui seguenti punti, che confermano in modo definitivo ed eclatante quanto scoperto e indicato a partire dal 2007 dal prof Paolo Zamboni, dell’Università di Ferrara:
1.La CCSVI esiste e in molte delle sue presentazioni può essere assimilta a una malformazione tronculare dell'apparato venoso (ndr: ossia, che si sviluppa nel feto tra il terzo e il quinto mese di gravidanza). Del tutto simile a quelle che si incontrano in altri settori dell'albero vascolare umano come nelle vene Iliache e nel la vena cava;
2. Per diagnosticarla è meglio utilizzare dei sistemi multimodali che comprendono la pletismografia, l'ecodoppler, la risonanza magnetica venosa, la flebografia con catetere ed infine gli ultrasuoni intravascolari (ndr: si supera così il problema della ‘operatore-dipendenza’, che ha provocato risultati dissonanti in alcuni studi diagnostici. In ogni caso, la stragrande maggioranza degli studi internazionali indipendenti, compresi in tre meta-analisi confermano una significativa prevalenza della CCSVI nella Sclerosi multipla);
3.Si può riscontrare in diverse malattie neurodegenerative fra cui la sclerosi multipla e può anche essere presente nella popolazione apparentemente sana;
4. Può provocare delle conseguenze sulla perfusione o ossigenazione cerebrale nonché sul flusso del liquor cerebrospinale.
L’Associazione CCSVI nella SM, nata per sostenere la scoperta del prof Zamboni e la libera ricerca sulla CCSVI, sottolinea l’assoluta importanza delle certezze presenti in questo documento di consenso della flebologia internazionale, e la potenzialità degli orizzonti che questo delinea e allarga.
Sarà molto più difficile, adesso, per chi ostinatamente e ottusamente tenta ancora di farlo, negare l’esistenza stessa della CCSVI prima ancora della sua correlazione con la sclerosi multipla e altre malattie neurodegenerative.
La concreta speranza dei malati si rafforza. La fedeltà al ‘sogno coraggioso’ di Paolo Zamboni e di Fabrizio Salvi, il neurologo del Bellaria di Bologna che lo affianca, si rinsalda.
Ufficio Stampa CCSVI-SM Onlus
2000 delegati di 47 paesi dell'Unione internazionale di flebologia (UIP) presenti a Boston lo scorso settembre hanno sancito in modo imprescindibile, in un documento appena pubblicato sul sito della prestigiosa rivista scientifica International Angiology, due cose molto importanti: che la CCSVI (insufficienza venosa cronica cerebrospinale) esiste, e che si può riscontrare in diverse malattie neurodegenerative, tra cui la sclerosi multipla.
Agli organi di stampa
La comunità scientifica del mondo vascolare sancisce, in modo imprescindibile: la CCSVI (insufficienza venosa cronica cerebrospinale) esiste, e si può riscontrare in diverse malattie neurodegenerative, tra cui la sclerosi multipla.
Questo è quanto definisce ufficialmente il documento internazionale di consenso sulle malformazioni vascolari, appena pubblicato sul sito della prestigiosa rivista scientifica International Angiology dell’Unione Internazionale di Flebologia (IUP).
Il documento, intitolato “Diagnosi e trattamento delle malformazioni venose - Documento di Consenso dell’Unione Internazionale di Flebologia (IUP(1)): aggiornamento al 2013“, è stato discusso e votato a Boston nel settembre del 2013 dalla società scientifica più importante, più antica e più numerosa che si occupi di vene nel mondo.
I 2000 delegati di 47 paesi presenti a Boston, sulla base delle evidenze scientifiche scaturite dal lavoro dei ricercatori negli ultimi quattro anni, ha approfondito e dettagliato quanto su questo tema fu già approvato nella UIP 2009 a Montecarlo, e ha raggiunto un consenso sui seguenti punti, che confermano in modo definitivo ed eclatante quanto scoperto e indicato a partire dal 2007 dal prof Paolo Zamboni, dell’Università di Ferrara:
1.La CCSVI esiste e in molte delle sue presentazioni può essere assimilta a una malformazione tronculare dell'apparato venoso (ndr: ossia, che si sviluppa nel feto tra il terzo e il quinto mese di gravidanza). Del tutto simile a quelle che si incontrano in altri settori dell'albero vascolare umano come nelle vene Iliache e nel la vena cava;
2. Per diagnosticarla è meglio utilizzare dei sistemi multimodali che comprendono la pletismografia, l'ecodoppler, la risonanza magnetica venosa, la flebografia con catetere ed infine gli ultrasuoni intravascolari (ndr: si supera così il problema della ‘operatore-dipendenza’, che ha provocato risultati dissonanti in alcuni studi diagnostici. In ogni caso, la stragrande maggioranza degli studi internazionali indipendenti, compresi in tre meta-analisi confermano una significativa prevalenza della CCSVI nella Sclerosi multipla);
3.Si può riscontrare in diverse malattie neurodegenerative fra cui la sclerosi multipla e può anche essere presente nella popolazione apparentemente sana;
4. Può provocare delle conseguenze sulla perfusione o ossigenazione cerebrale nonché sul flusso del liquor cerebrospinale.
L’Associazione CCSVI nella SM, nata per sostenere la scoperta del prof Zamboni e la libera ricerca sulla CCSVI, sottolinea l’assoluta importanza delle certezze presenti in questo documento di consenso della flebologia internazionale, e la potenzialità degli orizzonti che questo delinea e allarga.
Sarà molto più difficile, adesso, per chi ostinatamente e ottusamente tenta ancora di farlo, negare l’esistenza stessa della CCSVI prima ancora della sua correlazione con la sclerosi multipla e altre malattie neurodegenerative.
La concreta speranza dei malati si rafforza. La fedeltà al ‘sogno coraggioso’ di Paolo Zamboni e di Fabrizio Salvi, il neurologo del Bellaria di Bologna che lo affianca, si rinsalda.
Ufficio Stampa CCSVI-SM Onlus
2000 delegates from 47 countries of the International Union of Phlebology (UIP) present in Boston last September have established an indispensable , in a paper just published on the website of the prestigious scientific journal International Angiology , two very important things : that CCSVI (chronic chronic cerebrospinal venous ) exists, and that can be seen in several neurodegenerative diseases , including multiple sclerosis.
To the press
The scientific community of the world vascular states , so essential : CCSVI ( chronic cerebrospinal venous insufficiency ) exists, and can be seen in several neurodegenerative diseases , including multiple sclerosis.
This is what officially defines the international consensus document on vascular malformations , just published on the website of the prestigious scientific journal International Angiology International Union of Phlebology ( IUP ) .
The document, entitled " Diagnosis and treatment of venous malformations - Consensus Document of the International Union of Phlebology ( IUP ) (1) : Update to 2013" , has been discussed and voted on in Boston in September of 2013 by the most important scientific society , oldest and largest to take care of the veins in the world.
The 2000 delegates from 47 countries attending Boston, on the basis of evidence resulting from the work of researchers in the last four years, he has depth and detail on how this issue was already approved in UIP 2009 in Monte Carlo, and reached consensus on the following points , which confirm in a definitive way and striking the findings and indicated since 2007 by Prof. Paolo Zamboni , University of Ferrara :
1.La CCSVI exists and in many of his presentations can be assimilta an apparatus truncal venous malformation (note: that is, that develops in the fetus between the third and fifth month of pregnancy). Quite similar to those encountered in other areas of the vascular tree as in human iliac veins and in the vena cava ;
2 . To diagnose it is better to use multimodal systems that include plethysmography , the ultrasound , magnetic resonance imaging venous catheter venography and finally the intravascular ultrasound (note: it thus overcomes the problem of ' operator - dependency ' , which resulted in results dissonant in some diagnostic studies . anyway, the vast majority of independent international studies , including three meta- analyzes confirm a significant prevalence of CCSVI in multiple Sclerosis ) ;
3.Si can be seen in several neurodegenerative diseases including multiple sclerosis and may also be present in apparently healthy population ;
4 . It can cause effects on cerebral oxygenation and perfusion or on the flow of cerebrospinal fluid .
The Association of CCSVI in MS, created to support the discovery of Prof. Zamboni and free research on CCSVI , emphasizes the importance of absolute certainties in this international consensus document of Phlebology , and the potential of this outline and broadens horizons .
It will be much more difficult now, for those who stubbornly and stupidly still tries to do it, deny the very existence of CCSVI before its correlation with multiple sclerosis and other neurodegenerative diseases.
The real hope for the sick is strengthened. Fidelity to the ' dream brave ' Paolo Zamboni and Fabrizio Salvi, at Bellaria in Bologna neurologist who assists him , is consolidated .
Press CCSVI - MS Onlus
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