Articolo del 7 marzo 2014
Con la crescente consapevolezza tra i medici professionisti e tra il pubblico sull'intima relazione che collega intestino e cervello, il concetto che il grano possa danneggiare il cervello può iniziare ad essere preso sul serio.
Molte recenti pubblicazioni come il best seller del New York Times “Wheat Belly” del Dr. William Davis hanno permesso di effettuare grandi progressi nella conoscenza popolare sulla dipendenza prodotta dal glutine. Anche "Grain Brain" di David Perlmutter illustra con enfasi il ruolo giocato dal grano come agente additivo.
Del resto, la farina rappresenta la causa più comune di danno intestinale (enteropatia) sia nelle persone celiache che in coloro che hanno una semplice intolleranza al glutine ma non sono state diagnosticate come celiache. Non è casuale che i danni del glutine associati all'intestino – definito spesso come “cervello enterico” o “secondo cervello” - possono avere effetti secondari anche sul sistema nervoso centrale.
Oltre a questo, una ricerca portata avanti di recente ha identificato nella letteratura biomedica oltre 200 effetti collaterali correlati ai cereali contenenti glutine, con la neurotossicità in cima alla lista di 21 diverse modalità di rischio associate agli effetti del grano. Queste proprietà neurotossiche si estendono dalla neuropatia all'atassia, fino a diverse condizioni psichiatriche come stati acuti di mania e di schizofrenia.
Uno studio pubblicato sul Journal of Neurology, Neurosurgery and Psychiatry intitolato “Cervello Iper-eccitabile e Celiachia: una nuova sindrome” ha identificato questa nuova sindrome all'interno di una più ampia gamma di cosiddetti disturbi correlati al consumo di glutine. Gli autori la definiscono Ipereccitabilità cerebrale e malattia celiaca refrattaria.
Secondo lo studio, mentre la malattia celiaca rimane una delle più frequenti manifestazioni dei disturbi di questo tipo, anche la disfunzione neurologica sta prendendo piede come manifestazione extra-intestinale, con una serie di disturbi come atassia cerebellare, neuropatia, ganglionopatia sensoriale ed encefalopatia (mal di testa e anomalie della sostanza bianca).
Gli esperti sottolineano che le manifestazioni neurologiche derivanti dalla tossicità del glutine può avvenire con o senza evidenza di danno intestinale. Mentre il danno intestinale è molto più comune di quanto si creda, il problema legato al glutine si estende bel oltre la parete intestinale e raggiunge anche l'esterno dell'intestino con i suoi effetti secondari.
Va anche detto che molte delle sequenze peptidiche all'interno della vasta gamma di proteine che noi definiamo comunemente come “glutine” sono farmacologicamente psicoattive e le conseguenze a livello cognitivo e neurologico si verificano subito dopo l'ingestione.
Uno studio più recente ha coinvolto 7 pazienti (5 uomini e 2 donne) scelti tra 540 pazienti con manifestazioni neurologiche correlate al glutine. Questi pazienti hanno dato segni di tremore mioclonico, una contrazione muscolare involontaria che inizialmente appare sul volto, sulla lingua, su un braccio o una gamba. Poi si diffonde al resto del corpo in modo così grave da portare a crisi epilettiche che iniziano con un'attività elettrica anomala all'interno della corteccia motoria primaria e che può coinvolgere una serie di comportamenti come sbavare, schioccare le labbra, effettuare movimenti non intenzionali. Inoltre tutti i pazienti presentavano atassia agli arti, con una prominente andatura atassica. L'atassia è la mancanza di coordinamento volontario dei movimenti muscolari, per intenderci.
Alcuni test elettrofisiologici hanno mostrato le prove di mioclono corticale, degli spasmi muscolari involontari provenienti da una scarica anomala della corteccia cerebrale. Un'ulteriore valutazione clinica ha rivelato anche il coinvolgimento cerebellare, ma questa è una caratteristica secondaria. Bisogna infatti distinguere questa condizione dall'atassia cerebellare che è la più invalidante.
A tutti i pazienti è stata fatta seguire una dieta rigorosa priva di glutine, ma anche dopo l'eliminazione degli anticorpi correlati al glutine si presentava ancora il danno intestinale refrattario, manifestazione della resistenza della malattia celiaca. I ricercatori ritengono che questa sindrome, seppur rara, è la più comune manifestazione neurologica della celiachia refrattaria.
Naturalmente questa non è che la punta dell'iceberg dei disturbi legati al consumo di glutine. Si aggiunge al tema scottante del grano e dei suoi danni sul cervello o dell'alterazione mentale che è capace di causare.
*fonte wakeup-world.com
Con la crescente consapevolezza tra i medici professionisti e tra il pubblico sull'intima relazione che collega intestino e cervello, il concetto che il grano possa danneggiare il cervello può iniziare ad essere preso sul serio.
Molte recenti pubblicazioni come il best seller del New York Times “Wheat Belly” del Dr. William Davis hanno permesso di effettuare grandi progressi nella conoscenza popolare sulla dipendenza prodotta dal glutine. Anche "Grain Brain" di David Perlmutter illustra con enfasi il ruolo giocato dal grano come agente additivo.
Del resto, la farina rappresenta la causa più comune di danno intestinale (enteropatia) sia nelle persone celiache che in coloro che hanno una semplice intolleranza al glutine ma non sono state diagnosticate come celiache. Non è casuale che i danni del glutine associati all'intestino – definito spesso come “cervello enterico” o “secondo cervello” - possono avere effetti secondari anche sul sistema nervoso centrale.
Oltre a questo, una ricerca portata avanti di recente ha identificato nella letteratura biomedica oltre 200 effetti collaterali correlati ai cereali contenenti glutine, con la neurotossicità in cima alla lista di 21 diverse modalità di rischio associate agli effetti del grano. Queste proprietà neurotossiche si estendono dalla neuropatia all'atassia, fino a diverse condizioni psichiatriche come stati acuti di mania e di schizofrenia.
Uno studio pubblicato sul Journal of Neurology, Neurosurgery and Psychiatry intitolato “Cervello Iper-eccitabile e Celiachia: una nuova sindrome” ha identificato questa nuova sindrome all'interno di una più ampia gamma di cosiddetti disturbi correlati al consumo di glutine. Gli autori la definiscono Ipereccitabilità cerebrale e malattia celiaca refrattaria.
Secondo lo studio, mentre la malattia celiaca rimane una delle più frequenti manifestazioni dei disturbi di questo tipo, anche la disfunzione neurologica sta prendendo piede come manifestazione extra-intestinale, con una serie di disturbi come atassia cerebellare, neuropatia, ganglionopatia sensoriale ed encefalopatia (mal di testa e anomalie della sostanza bianca).
Gli esperti sottolineano che le manifestazioni neurologiche derivanti dalla tossicità del glutine può avvenire con o senza evidenza di danno intestinale. Mentre il danno intestinale è molto più comune di quanto si creda, il problema legato al glutine si estende bel oltre la parete intestinale e raggiunge anche l'esterno dell'intestino con i suoi effetti secondari.
Va anche detto che molte delle sequenze peptidiche all'interno della vasta gamma di proteine che noi definiamo comunemente come “glutine” sono farmacologicamente psicoattive e le conseguenze a livello cognitivo e neurologico si verificano subito dopo l'ingestione.
Uno studio più recente ha coinvolto 7 pazienti (5 uomini e 2 donne) scelti tra 540 pazienti con manifestazioni neurologiche correlate al glutine. Questi pazienti hanno dato segni di tremore mioclonico, una contrazione muscolare involontaria che inizialmente appare sul volto, sulla lingua, su un braccio o una gamba. Poi si diffonde al resto del corpo in modo così grave da portare a crisi epilettiche che iniziano con un'attività elettrica anomala all'interno della corteccia motoria primaria e che può coinvolgere una serie di comportamenti come sbavare, schioccare le labbra, effettuare movimenti non intenzionali. Inoltre tutti i pazienti presentavano atassia agli arti, con una prominente andatura atassica. L'atassia è la mancanza di coordinamento volontario dei movimenti muscolari, per intenderci.
Alcuni test elettrofisiologici hanno mostrato le prove di mioclono corticale, degli spasmi muscolari involontari provenienti da una scarica anomala della corteccia cerebrale. Un'ulteriore valutazione clinica ha rivelato anche il coinvolgimento cerebellare, ma questa è una caratteristica secondaria. Bisogna infatti distinguere questa condizione dall'atassia cerebellare che è la più invalidante.
A tutti i pazienti è stata fatta seguire una dieta rigorosa priva di glutine, ma anche dopo l'eliminazione degli anticorpi correlati al glutine si presentava ancora il danno intestinale refrattario, manifestazione della resistenza della malattia celiaca. I ricercatori ritengono che questa sindrome, seppur rara, è la più comune manifestazione neurologica della celiachia refrattaria.
Naturalmente questa non è che la punta dell'iceberg dei disturbi legati al consumo di glutine. Si aggiunge al tema scottante del grano e dei suoi danni sul cervello o dell'alterazione mentale che è capace di causare.
*fonte wakeup-world.com
Fonte: www.generazionebio.com
With the growing awareness among medical professionals and the public on the intimate relationship between gut and brain that connects the concept that the grain can damage the brain may begin to be taken seriously.
Many recent publications such as the New York Times bestseller " Wheat Belly " by Dr. William Davis have allowed us to make great strides in popular knowledge about addiction produced by gluten. Even "Grain Brain " by David Perlmutter shows with emphasis on the role played by the grain as additive agent .
Moreover, the flour is the most common cause of intestinal damage ( enteropathy ) and in people with celiac disease than in those who have a simple gluten intolerance but have not been diagnosed as celiac disease. It is no accident that damages the intestine associated with gluten - often referred to as " enteric brain " or " second brain " - may also have side effects on the central nervous system.
In addition to this , a research carried out recently in the biomedical literature has identified more than 200 side effects related to gluten-containing grains , with neurotoxicity in the top of the list of 21 different modes of risk associated with the effects of the grain. These neurotoxic properties extend from neuropathy, ataxia , up to several psychiatric conditions such as acute states of mania and schizophrenia.
A study published in the Journal of Neurology, Neurosurgery and Psychiatry entitled " Brain hyper -excitable and Celiac disease : a new syndrome " has identified this new syndrome within a broader range of so-called disorders related to the consumption of gluten. The authors define the cerebral hyperexcitability and refractory celiac disease .
According to the study , while celiac disease remains one of the most frequent manifestations of disorders of this kind, the neurological dysfunction is catching on as extra- intestinal manifestation , with a variety of disorders such as cerebellar ataxia , neuropathy, sensory ganglionopathy and encephalopathy (sore head and white matter abnormalities ) .
Experts point out that the neurological manifestations resulting from the toxicity of gluten may occur with or without evidence of intestinal damage . While the intestinal damage is much more common than you think , the problem associated with gluten extends quite beyond the intestinal wall and reach the exterior of the intestine and its effects.
It should also be said that many of the peptide sequences within the wide range of proteins that we call commonly as " gluten " are psychoactive and pharmacological consequences for cognitive and neurological occur soon after ingestion.
A more recent study involving 7 patients (5 men and 2 women) selected from among 540 patients with neurological manifestations related to gluten. These patients showed signs of myoclonic tremor , an involuntary muscle contraction that initially appears on the face , tongue , on an arm or a leg. Then spreads to the rest of the body so severe as to lead to seizures that begin with abnormal electrical activity in the primary motor cortex and that may involve a number of behaviors such as drooling, lip smacking , make unintentional movements . In addition, all patients had limb ataxia , with a prominent gait ataxia . Ataxia is the lack of coordination of voluntary muscular movements , so to speak.
Some electrophysiological tests showed evidence of cortical myoclonus , involuntary muscle spasms from an abnormal discharge of cerebral cortex. A further clinical evaluation also revealed cerebellar involvement , but this is a secondary feature . We must therefore distinguish this condition dall'atassia cerebellar which is the most disabling.
All patients had to follow a strict gluten-free diet , but even after the elimination of related antibodies to gluten you still had intestinal damage refractory manifestation of the strength of celiac disease . The researchers believe that this syndrome , although rare , is the most common neurological manifestation of celiac disease refractory .
Of course this is only the tip of the iceberg of disorders associated with the consumption of gluten. It adds to the pressing issue of the grain and its damage to the brain or mental alteration that is capable of causing .
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