L'esperimento sul riflusso del sangue dal cervello in microgravità seguirà l'astronauta Samantha Cristoforetti sulla Iss
Le attività di ricerca del professor Paolo Zamboni varcano le frontiere dello spazio. Proprio di un esperimento del ricercatore ferrarese, denominato Drain Brain, si occuperà l’astronauta italiana Samantha Cristoforetti nella sua missione sulla Iss, la Stazione Spaziale Internazionale.
Sono diversi i progetti candidati a seguire l’aviatrice e astronauta trentina che il 30 novembre prenderà raggiungerà la Iss a bordo di una Sojuz per una missione della durata di 6-7 mesi che la farà diventare la prima donna italiana a volare nello spazio. E fra questi progetti figura appunto Drain Brain del professor Zamboni (responsabile del Centro Malattie Vascolari dell’Università degli Studi di Ferrara e della ricerrca sulla Ccsvi nella sclerosi multipla), un esperimento che si pone come obiettivo quello di studiare il riflusso del sangue dal cervello in microgravità.
I meccanismi di riflusso venoso dal cranio sono fra i maggiori fattori che regolano la fisiologia del cervello, ma non è noto come questi funzionino in microgravità. Ecco allora che attraverso l’utilizzo di un pletismografo a estensione a bordo della Stazione Spaziale Internazionale si potrà studiare il meccanismo del riflusso in microgravità e contribuire alla comprensione dei fenomeni di adattamento fisiologico.
Il pletismografo non è altro che un’unità elettronica portatile a estensione disponibile in diverse lunghezze per adattarsi alle dimensioni di collo, gambe e braccia, con un’unità di memoria. I pletismografi vengono indossati dall’astronauta nello spazio e i dati vengono quindi memorizzati e trasferiti a un laptop per la trasmissione a terra.
Fonte: www.estense.com
Sono diversi i progetti candidati a seguire l’aviatrice e astronauta trentina che il 30 novembre prenderà raggiungerà la Iss a bordo di una Sojuz per una missione della durata di 6-7 mesi che la farà diventare la prima donna italiana a volare nello spazio. E fra questi progetti figura appunto Drain Brain del professor Zamboni (responsabile del Centro Malattie Vascolari dell’Università degli Studi di Ferrara e della ricerrca sulla Ccsvi nella sclerosi multipla), un esperimento che si pone come obiettivo quello di studiare il riflusso del sangue dal cervello in microgravità.
I meccanismi di riflusso venoso dal cranio sono fra i maggiori fattori che regolano la fisiologia del cervello, ma non è noto come questi funzionino in microgravità. Ecco allora che attraverso l’utilizzo di un pletismografo a estensione a bordo della Stazione Spaziale Internazionale si potrà studiare il meccanismo del riflusso in microgravità e contribuire alla comprensione dei fenomeni di adattamento fisiologico.
Il pletismografo non è altro che un’unità elettronica portatile a estensione disponibile in diverse lunghezze per adattarsi alle dimensioni di collo, gambe e braccia, con un’unità di memoria. I pletismografi vengono indossati dall’astronauta nello spazio e i dati vengono quindi memorizzati e trasferiti a un laptop per la trasmissione a terra.
Fonte: www.estense.com
The research activities of Professor Paolo Zamboni cross the frontiers of space. Just an experiment the researcher Ferrara , called Brain Drain , will the Italian astronaut Samantha Cristoforetti in his mission to the ISS, the International Space Station.
There are several projects proposed to follow the aviator and astronaut thirty that November 30 will reach the ISS aboard a Soyuz mission for a period of 6-7 months that will become the first Italian woman to fly in space . And among these projects is set out precisely Brain Drain of Professor Zamboni (Head of Vascular Diseases Center , University of Ferrara and ricerrca CCSVI in Multiple Sclerosis ) , an experiment that aims to study the backflow of blood from the brain in microgravity.
The mechanisms of venous return from the skull are among the major factors that regulate the physiology of the brain, but it is not known how they work in microgravity. Here then is that through the use of a plethysmograph to extension aboard the International Space Station will be able to study the mechanism of reflux in microgravity and contribute to the understanding of the phenomena of physiological adaptation .
The plethysmograph is nothing more than an electronic portable extension available in different lengths to fit the size of the neck, legs and arms, with a memory unit . The plethysmographs are worn by the astronaut in space and the data is then stored and transferred to a laptop for the transmission to the ground.
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