Articolo del 2 dicembre 2013, preso da www.mainfatti.it
A Cremona si è svolto il Convegno "CCSVI e Sclerosi Multipla: le conferme della scienza", organizzato dall'Associazione CCSVI nella SM. In tale occasione, il prof. Paolo Zamboni ha sottolineato come la ricerca sembra essere promettente, visto che "la circolazione venosa cerebrale nasconde molti segreti su diverse malattie neurodegenerative come Alzheimer e Parkinson".
Questo fine settimana, a Cremona, si è svolto il Convegno "CCSVI e Sclerosi Multipla: le conferme della scienza", organizzato dall'Associazione CCSVI nella SM prima di tutto, come si legge in una nota, per "fare chiarezza sulle evidenze scientifiche fin qui prodotte sulla Insufficienza venosa cronica cerebrospinale (CCSVI)" e in secondo luogo per cercare di "mettere ordine in un panorama mediatico fortemente sbilanciato" attraverso "interventi di alto profilo scientifico". Al Convegno "CCSVI e Sclerosi Multipla: le conferme della scienza" sono quindi intervenuti il prof. Paolo Zamboni, Direttore del Centro malattie vascolari dell'Università di Ferrara, il dott Fabrizio Salvi, neurologo e responsabile del centro Il Bene dell'Ospedale Bellaria di Bologna, e il dott. Raffaello Pagani, vicepresidente della Macro-Regione NordOvest della Società italiana di flebologia clinica e sperimentale (SIFCS). In particolare, Zamboniha ricordato "le tre meta-analisi finora elaborate nel mondo, che confermano tutte - specifica l'Associazione CCSVI nella SM - una significativa prevalenza della CCSVI nei malati con Sclerosi Multipla. In particolare l'ultima, recentissima, ha chiaramente dimostrato un significativo rischio doppio di avere la sclerosi multipla quando viene rilevata la Ccsvi, senza eterogeneità tra gli studi arruolati". Zamboni, inoltre, vede la ricerca in questo campo estremamente promettente, poiché farebbe apparire sempre più chiaramente che "la circolazione venosa cerebrale nasconde molti segreti su diverse malattie neurodegenerative come Alzheimer e Parkinson", si legge nella nota.
Anche il dott. Salvi ha messo "in discussione l'origine autoimmune della SM", finora la teoria la più accreditata dalla classe neurologica, spiegando nel corso del Convegno: "L'autoimmunità è una strada senza uscita. Le risposte dei farmaci che hanno lavorato sull'ipotesi autoimmune hanno dato risultati insoddisfacenti". Salvi prosegue: "L'ipoperfusione cerebrale appare il fattore precipitante nel causare lesioni precoci nella SM. La ipoperfusione precede la comparsa delle placche e spiega molti dei sintomi (cefalea, fatica...) frequentissimi nella SM e non spiegati dalla teoria autoimmune. - aggiungendo - Un difettoso deflusso venoso può essere la causa dell'ipoperfusione".
Il dott Raffaello Pagani ha invece presentato il suo studio da poco pubblicato sulla rivista internazionale BMC Neurology, e che "ha preso in esame 313 pazienti con SM e 298 sani, per due anni" inaugurando "un approccio diagnostico 'dinamico' con ecocolordoppler (ECD), per valutare le dimensioni delle vene giugulari nei diversi gradi di rotazione della testa". Come si legge nella nota dell'Associazione CCSVI nella SM, "lo studio è il primo ad aver dimostrato nella maggior parte dei pazienti analizzati l'esistenza di un aspetto particolare delle giugulari, molto probabilmente congenito, riscontrato solo nelle persone con CCSVI e SM, e mai nel controlli sani" e perciò "questo sembra decisamente dimostrare - anche se ulteriori studi saranno necessari - che le malformazioni venose, ossia la CCSVI, precede, e non segue, il manifestarsi della SM, contrariamente a quanto supposto dagli oppositori della ricerca".
Questo fine settimana, a Cremona, si è svolto il Convegno "CCSVI e Sclerosi Multipla: le conferme della scienza", organizzato dall'Associazione CCSVI nella SM prima di tutto, come si legge in una nota, per "fare chiarezza sulle evidenze scientifiche fin qui prodotte sulla Insufficienza venosa cronica cerebrospinale (CCSVI)" e in secondo luogo per cercare di "mettere ordine in un panorama mediatico fortemente sbilanciato" attraverso "interventi di alto profilo scientifico". Al Convegno "CCSVI e Sclerosi Multipla: le conferme della scienza" sono quindi intervenuti il prof. Paolo Zamboni, Direttore del Centro malattie vascolari dell'Università di Ferrara, il dott Fabrizio Salvi, neurologo e responsabile del centro Il Bene dell'Ospedale Bellaria di Bologna, e il dott. Raffaello Pagani, vicepresidente della Macro-Regione NordOvest della Società italiana di flebologia clinica e sperimentale (SIFCS). In particolare, Zamboniha ricordato "le tre meta-analisi finora elaborate nel mondo, che confermano tutte - specifica l'Associazione CCSVI nella SM - una significativa prevalenza della CCSVI nei malati con Sclerosi Multipla. In particolare l'ultima, recentissima, ha chiaramente dimostrato un significativo rischio doppio di avere la sclerosi multipla quando viene rilevata la Ccsvi, senza eterogeneità tra gli studi arruolati". Zamboni, inoltre, vede la ricerca in questo campo estremamente promettente, poiché farebbe apparire sempre più chiaramente che "la circolazione venosa cerebrale nasconde molti segreti su diverse malattie neurodegenerative come Alzheimer e Parkinson", si legge nella nota.
Anche il dott. Salvi ha messo "in discussione l'origine autoimmune della SM", finora la teoria la più accreditata dalla classe neurologica, spiegando nel corso del Convegno: "L'autoimmunità è una strada senza uscita. Le risposte dei farmaci che hanno lavorato sull'ipotesi autoimmune hanno dato risultati insoddisfacenti". Salvi prosegue: "L'ipoperfusione cerebrale appare il fattore precipitante nel causare lesioni precoci nella SM. La ipoperfusione precede la comparsa delle placche e spiega molti dei sintomi (cefalea, fatica...) frequentissimi nella SM e non spiegati dalla teoria autoimmune. - aggiungendo - Un difettoso deflusso venoso può essere la causa dell'ipoperfusione".
Il dott Raffaello Pagani ha invece presentato il suo studio da poco pubblicato sulla rivista internazionale BMC Neurology, e che "ha preso in esame 313 pazienti con SM e 298 sani, per due anni" inaugurando "un approccio diagnostico 'dinamico' con ecocolordoppler (ECD), per valutare le dimensioni delle vene giugulari nei diversi gradi di rotazione della testa". Come si legge nella nota dell'Associazione CCSVI nella SM, "lo studio è il primo ad aver dimostrato nella maggior parte dei pazienti analizzati l'esistenza di un aspetto particolare delle giugulari, molto probabilmente congenito, riscontrato solo nelle persone con CCSVI e SM, e mai nel controlli sani" e perciò "questo sembra decisamente dimostrare - anche se ulteriori studi saranno necessari - che le malformazioni venose, ossia la CCSVI, precede, e non segue, il manifestarsi della SM, contrariamente a quanto supposto dagli oppositori della ricerca".
In Cremona was held the conference " CCSVI and Multiple Sclerosis: confirmations of science ", organized by CCSVI in MS. On this occasion , Prof. . Paolo Zamboni has stressed that the research seems to be promising , given that " the cerebral venous circulation hides many secrets of several neurodegenerative diseases such as Alzheimer's and Parkinson's."
This weekend, in Cremona , was held the conference " CCSVI and Multiple Sclerosis: confirmations of science ", organized by CCSVI in MS, first of all , as stated in a note, to " shed light on the scientific evidence since produced here on chronic Cerebrospinal Venous Insufficiency (CCSVI ) "and secondly to try to" bring order to a heavily biased media landscape "through" high-profile scientific interventions . " At the conference " CCSVI and Multiple Sclerosis: confirmations of science" are then intervened prof. Paolo Zamboni , director of the Vascular Diseases Center , University of Ferrara , Dr. Fabrizio Salvi , a neurologist and director of the center The Good Bellaria Hospital in Bologna , and dr . Raffaele Pagani , vice president of Macro - Region Northwest of the Italian Society of Phlebology clinical and experimental ( SIFCS ) . In particular, Zamboniha recalled " the three meta-analysis so far developed in the world , which confirm all - specifies the Association of CCSVI in MS - a significant prevalence of CCSVI in patients with MS. Especially the last one, recently , has clearly demonstrated a significant double the risk of having multiple sclerosis when CCSVI is detected , without heterogeneity between studies enrolled . " Zamboni also sees research in this field extremely promising , since it would appear more and more clearly that " the cerebral venous circulation hides many secrets of several neurodegenerative diseases such as Alzheimer's and Parkinson's ," the statement said .
The dr. Salvi has " questioned the autoimmune origin of MS ", so far the most widely accepted theory of the class neurological , explaining during the Conference: " Autoimmunity is a cul-de -sac. Responses of drugs that have worked on the assumption autoimmune gave unsatisfactory results . " Salvi continues: " The cerebral hypoperfusion is the precipitating factor in causing early lesions in MS. Hypoperfusion precedes the appearance of plaques and explains many of the symptoms (headache, fatigue ... ) very frequent in MS and not explained by the autoimmune theory . - adding - A defective venous outflow may be the cause dell'ipoperfusione . "
Dr. Raffaele Pagani has instead presented his study recently published in the international journal BMC Neurology, and that " has looked at 313 patients with MS and 298 healthy , for two years," ushering in " a diagnostic approach ' dynamic ' with Doppler ultrasound (ECD ), to evaluate the size of the jugular veins in the different degrees of rotation of the head . " As stated in the notice of the Association CCSVI in MS, "the study is the first to have demonstrated in the majority of patients analyzed the existence of a particular aspect of the jugular veins , most likely congenital , found only in people with CCSVI and MS , and never in healthy controls " and therefore" this definitely seems to show - although further studies will be needed - that venous malformations , or CCSVI , above, and below, the onset of MS, contrary to what is alleged by opponents of the research " .
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