Articolo del 19 novembre 2013 preso da www.fondazioneserono.org
di Tommaso Secco
Negli Stati Uniti è stato utilizzato un simulatore per migliorare la capacità di guidare dei malati di sclerosi multipla. Nei soggetti che al basale mostravano maggiori difficoltà, l’addestramento con un simulatore ha permesso di ottenere un sensibile miglioramento dell’abilità alla guida.
Cinquanta persone con sclerosi multipla recidivante remittente e EDSS compreso fra 1 e 7 sono state arruolate in uno studio che ha valutato la loro capacità di guida. L’EDSS, dall’inglese Expanded Disability Status Scale, traducibile in Scala Espansa dello Stato di Disabilità, è un sistema numerico per valutare la disabilità dei soggetti con sclerosi multipla, in base alla capacità di svolgere normali attività, come ad esempio il camminare. Di 36, dei 50 soggetti arruolati, è stata analizzata la capacità di guida con apposite prove, prima e dopo un addestramento della durata di cinque ore con un simulatore. Sei dei malati arruolati hanno affrontato le stesse prove, ma senza ricevere l’addestramento.
Nelle persone con sclerosi multipla che non avevano mostrato problemi alla prova iniziale, non si sono osservate modificazioni significative alla seconda prova, sia che avessero ricevuto l’addestramento, sia che non lo avessero ricevuto. Invece, dei sette soggetti che non avevano superato la prova iniziale di guida su strada, quattro l’hanno superata dopo aver trascorso le cinque ore al simulatore di guida. Al contrario, l’unico malato che non aveva superato l’esame di guida iniziale, del gruppo non sottoposto all’addestramento, non ha superato neanche la prova conclusiva. L’uso del simulatore di guida ha avuto effetti positivi anche sul miglioramento di alcune funzioni cognitive e sull’astenia. Questi miglioramenti sono stati più evidenti nelle persone con EDSS superiore a 3, quindi con maggiore livello di disabilità.
Gli autori stessi definiscono questa ricerca come “pilota”, vale a dire esplorativa dei problemi di guida dei malati di sclerosi multipla e del tipo di supporto che si può fornire loro. L’importanza dell’argomento è confermata dal fatto che, all’ultimo Congresso del Comitato Europeo per il Trattamento e la Ricerca nella Sclerosi Multipla (European Committee for Treatment and Research in Multiple Sclerosis: ECTRIMS), quattro fra letture e poster hanno riguardato questi aspetti. In generale le evidenze presentate in quella sede erano in linea con quelle raccolte in questo studio e, in particolare, una ricerca, anch’essa eseguita negli Stati Uniti, ha dimostrato che le persone con sclerosi multipla non hanno più incidenti di soggetti con caratteristiche paragonabili, ma non affetti dalla malattia.
Per riassumere, gli aspetti positivi sono che: pochi malati di sclerosi multipla hanno problemi di guida, almeno fino ad un certo livello di disabilità, l’impiego di un simulatore può migliorare la capacità di chi ha dei problemi di guida e questo tipo di addestramento ha ripercussioni positive anche sull’efficienza di alcune funzioni cognitive e su un sintomo come l’astenia. I problemi comunque aperti sono: come individuare la quota di soggetti con sclerosi multipla che ha una ridotta capacità di guida e come mettere a disposizione di queste persone strumenti di addestramento e perfezionamento che compensino i problemi rilevati. Non bisogna dimenticare, infatti, che per chi ha la sclerosi multipla e un grado variabile di disabilità, dover rinunciare anche all’uso dell’automobile può significare un ulteriore peggioramento dell’autonomia, della capacità lavorativa e anche una riduzione delle occasioni di svago e divertimento e tutto questo non può che pesare sulla qualità di vita.
Futuri studi dovranno confermare le evidenze finora raccolte e valutare le soluzioni più efficaci.
Abstract
Objective
To determine the potential to improve driving-related skills using a simulator-based program in persons with Relapsing Remitting Multiple Sclerosis (RRMS).
Design
Pre-post intervention.
Setting
Georgia Regents University driving simulator lab.
Participants
Fifty participants with RRMS and Expanded Disability Status Scale (EDSS) values between 1 and 7 were enrolled. Pre- and post-training data from 36 participants’ (46 ± 11 years; 30 females) who received training and 6 participants (48 ± 13 years; 5 females) who did not receive training (control group) were compared.
Main Outcome measures
Performance on a road test at pre- and post-training. Secondary outcome measures were performance on visual, physical, and cognitive tests.
Interventions
Five hours of driving training in a simulator.
Results
Overall, no significant differences were observed between the training and control groups before and after training. However, 4 of the 7 participants in the training group who failed the road test at pre-training passed post training while the only participant in the control group who failed at pre-training still failed at post-training. The training group also improved on perception of red and green color, Paced Auditory Serial Addition Test, dot cancellation test of the Stroke Driver Screening Assessment battery and reported less fatigue. These improvements were most pronounced among those with EDSS between 3 and7.
Conclusions
This pilot study demonstrates the potential of using a simulator to improve driving-related visual, cognitive, and on-road skills in individuals with RRMS, particularly those with EDSS > 3. Future randomized controlled trials with adequate power are needed to expand this field of study.
di Tommaso Secco
Negli Stati Uniti è stato utilizzato un simulatore per migliorare la capacità di guidare dei malati di sclerosi multipla. Nei soggetti che al basale mostravano maggiori difficoltà, l’addestramento con un simulatore ha permesso di ottenere un sensibile miglioramento dell’abilità alla guida.
Cinquanta persone con sclerosi multipla recidivante remittente e EDSS compreso fra 1 e 7 sono state arruolate in uno studio che ha valutato la loro capacità di guida. L’EDSS, dall’inglese Expanded Disability Status Scale, traducibile in Scala Espansa dello Stato di Disabilità, è un sistema numerico per valutare la disabilità dei soggetti con sclerosi multipla, in base alla capacità di svolgere normali attività, come ad esempio il camminare. Di 36, dei 50 soggetti arruolati, è stata analizzata la capacità di guida con apposite prove, prima e dopo un addestramento della durata di cinque ore con un simulatore. Sei dei malati arruolati hanno affrontato le stesse prove, ma senza ricevere l’addestramento.
Nelle persone con sclerosi multipla che non avevano mostrato problemi alla prova iniziale, non si sono osservate modificazioni significative alla seconda prova, sia che avessero ricevuto l’addestramento, sia che non lo avessero ricevuto. Invece, dei sette soggetti che non avevano superato la prova iniziale di guida su strada, quattro l’hanno superata dopo aver trascorso le cinque ore al simulatore di guida. Al contrario, l’unico malato che non aveva superato l’esame di guida iniziale, del gruppo non sottoposto all’addestramento, non ha superato neanche la prova conclusiva. L’uso del simulatore di guida ha avuto effetti positivi anche sul miglioramento di alcune funzioni cognitive e sull’astenia. Questi miglioramenti sono stati più evidenti nelle persone con EDSS superiore a 3, quindi con maggiore livello di disabilità.
Gli autori stessi definiscono questa ricerca come “pilota”, vale a dire esplorativa dei problemi di guida dei malati di sclerosi multipla e del tipo di supporto che si può fornire loro. L’importanza dell’argomento è confermata dal fatto che, all’ultimo Congresso del Comitato Europeo per il Trattamento e la Ricerca nella Sclerosi Multipla (European Committee for Treatment and Research in Multiple Sclerosis: ECTRIMS), quattro fra letture e poster hanno riguardato questi aspetti. In generale le evidenze presentate in quella sede erano in linea con quelle raccolte in questo studio e, in particolare, una ricerca, anch’essa eseguita negli Stati Uniti, ha dimostrato che le persone con sclerosi multipla non hanno più incidenti di soggetti con caratteristiche paragonabili, ma non affetti dalla malattia.
Per riassumere, gli aspetti positivi sono che: pochi malati di sclerosi multipla hanno problemi di guida, almeno fino ad un certo livello di disabilità, l’impiego di un simulatore può migliorare la capacità di chi ha dei problemi di guida e questo tipo di addestramento ha ripercussioni positive anche sull’efficienza di alcune funzioni cognitive e su un sintomo come l’astenia. I problemi comunque aperti sono: come individuare la quota di soggetti con sclerosi multipla che ha una ridotta capacità di guida e come mettere a disposizione di queste persone strumenti di addestramento e perfezionamento che compensino i problemi rilevati. Non bisogna dimenticare, infatti, che per chi ha la sclerosi multipla e un grado variabile di disabilità, dover rinunciare anche all’uso dell’automobile può significare un ulteriore peggioramento dell’autonomia, della capacità lavorativa e anche una riduzione delle occasioni di svago e divertimento e tutto questo non può che pesare sulla qualità di vita.
Futuri studi dovranno confermare le evidenze finora raccolte e valutare le soluzioni più efficaci.
Abstract
Objective
To determine the potential to improve driving-related skills using a simulator-based program in persons with Relapsing Remitting Multiple Sclerosis (RRMS).
Design
Pre-post intervention.
Setting
Georgia Regents University driving simulator lab.
Participants
Fifty participants with RRMS and Expanded Disability Status Scale (EDSS) values between 1 and 7 were enrolled. Pre- and post-training data from 36 participants’ (46 ± 11 years; 30 females) who received training and 6 participants (48 ± 13 years; 5 females) who did not receive training (control group) were compared.
Main Outcome measures
Performance on a road test at pre- and post-training. Secondary outcome measures were performance on visual, physical, and cognitive tests.
Interventions
Five hours of driving training in a simulator.
Results
Overall, no significant differences were observed between the training and control groups before and after training. However, 4 of the 7 participants in the training group who failed the road test at pre-training passed post training while the only participant in the control group who failed at pre-training still failed at post-training. The training group also improved on perception of red and green color, Paced Auditory Serial Addition Test, dot cancellation test of the Stroke Driver Screening Assessment battery and reported less fatigue. These improvements were most pronounced among those with EDSS between 3 and7.
Conclusions
This pilot study demonstrates the potential of using a simulator to improve driving-related visual, cognitive, and on-road skills in individuals with RRMS, particularly those with EDSS > 3. Future randomized controlled trials with adequate power are needed to expand this field of study.
Commenti
Posta un commento