Passa ai contenuti principali

Sclerosi Multipla, il congresso Ectrims non ha affrontato correttamente il tema CCSVI?

Articolo del 18 ottobre 2013


La dura reazione dell'Associazione Ccsvi-Sm Onlus: "ennesima occasione mancata"


Il ventinovesimo Congresso europeo su trattamento e cura della sclerosi multipla (Ectrims) di Copenhagen e' stato "l'ennesima occasione mancata per affrontare in modo corretto il tema della correlazione tra l'insufficienza venosa cronica cerebrospinale (Ccsvi) scoperta da Paolo Zamboni dell'Universita' di Ferrara e la sclerosi multipla". Ne è convinta l'a Ccsvi-Sm Onlus, che aggiunge: quattro lavori sono stati "presentati come 'bocciature' di quanto sostiene Zamboni. Non è così". Di seguito la nota stampa diffusa dall’associazione.


I massimi esperti mondiali di SM – e con loro la stampa specializzata - hanno infatti focalizzato la loro attenzione sui trattamenti farmacologici mentre la CSSVI ha ricevuto un’attenzione marginale (solo 4 poster).

I quattro lavori presentati sono stati sbandierati come ‘bocciature’ di quanto sostiene Zamboni. Non è così: due studi (Kipp et al - Vancouver, Canada -; Zagaglia et al- Ancona, Italia-), sono poco informativi per debolezza del disegno di studio e/o incompletezza dei risultati e/o non sufficiente chiarezza degli stessi attraverso l'abstract. Lo studio di Hogan et al (Ottawa, Edmonton, Canada) conferma, al contrario, una differenza altamente significativa della CCSVI all' ECD presente nel 26% dei malati contro lo 0% dei sani (differenza artatamente ignorata dalle conclusioni tratte dagli autori). Costello et al (Calgary, Canada) non trova alcuna differenza significativa, con ECD extracranico e con RM venosa, tra pazienti SM e soggetti sani. Va detto che alcuni ricercatori degli studi di Calgary e di Ottawa denunciano conflitti di interesse con case farmaceutiche, e che tutti e tre gli studi canadesi sono stati finanziati da MS Society of Canada, che si è espressa in più occasioni negativamente rispetto alla CCSVI.

In ogni caso, questi quattro studi non sono esemplificativi, e non esauriscono affatto il panorama delle ricerche su CCSVI e SM fin qui compiute nel mondo. Tutt’altro.
La verità è che, in presenza di opinioni fortemente contrastanti e che confondono l’opinione pubblica, i malati, ma anche i medici non specializzati in questa materia, l’unico riferimento attendibile, nella scienza, sono le meta-analisi. “Sono queste ultime a raccontare lo stato delle cose”, ha scritto recentemente Zamboni, e ad esse tutti, anche i media, dovrebbero rivolgersi, per comprendere e fare informazione corretta e non sbilanciata.
Bene: sull’associazione tra CCSVI e SM esistono tre meta-analisi che tengono in considerazione in modo molto interessante tutti gli studi epidemiologici comparabili fra loro condotti nel mondo (Laupacis, Cmaj 2011; Tsivgoulis Ther Adv Neur Dis 2013; Brittany Vasc Endovasc Surg 2013). In breve, solo 6 su 19 studi negano tale associazione. Tutte le tre meta-analisi dimostrano una significativa prevalenza di Ccsvi nella SM.

PERCHE’ DI TUTTO QUESTO NON SI E’ PARLATO ALL’ECTRIMS? PERCHE’ NON SI E’ DISCUSSO DI TUTTI GLI STUDI CONFERMATIVI DELLA CORRELAZIONE TRA CCSVI E SM? COME MAI SI COPRE DI SILENZIO LA RICERCA INDIPENDENTE INTERNAZIONALE SULLA CCSVI, MENTRE SI DA’ TANTO SPAZIO ALLA RICERCA FINANZIATA DA PRIVATI? COME MAI LA COPERTURA MEDIATICA E’ COSI’ SBILANCIATA A FAVORE DI COLORO CHE NEGANO LA CORRELAZIONE TRA CCSVI E SM?

Intanto, sul versante vascolare, due settimane fa gli oltre 2000 delegati di 57 Paesi presenti al Congresso mondiale sulle malattie del sistema venoso tenutosi a Boston (http://Uip2013.org) hanno conferito al dr Sergio Gianesini, un giovane ricercatore del gruppo del prof. Paolo Zamboni, l'Award delle migliori comunicazioni scientifiche sulle oltre 500 presentate al Convegno. Gianesini ha presentato uno studio preliminare su un nuovissimo intervento che si attua per una forma particolare di CCSVI. Innegabilmente un’ulteriore conferma della scoperta di Zamboni.

Di fronte alla spaccatura nel mondo scientifico, che si traduce nel rallentamento della ricerca di cui fanno le spese i malati, che non possono aspettare, l’Associazione CCSVI nella SM Onlus, fatta da malati e familiari di malati, continua a chiedere con forza il rapido superamento dei compartimenti stagni tra specialisti nella ricerca sulla CCSVI, e l’affrancamento di quest’ultima da qualsiasi conflitto di interessi. La CCSVI, e la terapia indicata da Zamboni per essa, rappresentano una concreta speranza per i malati di sclerosi multipla. E comunque, sperimentazioni cliniche come Brave Dreams, in atto in Italia e nel mondo, daranno una risposta definitiva alle tante domande che la scienza, e i malati, si pongono.

Commenti

Post popolari in questo blog

Rebif: reazioni avverse

I pazienti devono essere informati sulle più frequenti reazioni avverse associate alla somministrazione di interferone beta, inclusi i sintomi della sindrome si mil-influenzale (vedere paragrafo 4.8). Questi sintomi sono più evidenti all’inizio della terapia e diminuiscono in frequenza e gravità con il proseguire del trattamento. Rebif deve essere somministrato con cautela ai pazienti con disturbi depressivi pregressi o in corso ed in particolare a quelli con precedenti ideazioni suicide (vedere paragrafo 4.3). È noto che depressione e ideazioni suicide sono presenti con maggior frequenza nella popolazione dei malati di sclerosi multipla ed in associazione con l’uso dell’interferone. I pazienti in trattamento con Rebif devono essere avvisati di riferire immediatamente al loro medico l’eventuale comparsa di sintomi depressivi o ideazioni suicide. I pazienti affetti da depressione devono essere tenuti sotto stretto controllo medico durante la terapia con Rebif e trattati in modo approp...

Sclerosi multipla: registro dei farmaci neurologici sottoposti a monitoraggio

Linee Guida 2012 Tysabri clicca qui per scaricare (PDF) Modifiche Gilenya 4 giugno 2012 su Gilenya clicca qui per scaricare (PDF) Nuovi controlli sulla scheda di Eleggibilità/Diagnosi (30 aprile 2012) su Gilenya clicca qui per scaricare (DOC) nota informativa importante del 30 aprile 2012 su Gilenya comunicato stampa Ema Gilenya 30 aprile (PDF) comunicato stampa 23 aprile 2012 comunicato stampa Ema Gilenya (PDF) Avviso modifica scheda Diagnosi Gilenya (fingolimod) del 16/03/2012 Scarica messaggio circolare Nota Informativa Importante su Gilenya (fingolimod) del 30/01/2012 Scarica la nota Comunicato Stampa EMA su Gilenya (fingolimod) del 20/01/2012 - Faq Comunicato Stampa EMA su Gilenya (fingolimod) Comunicato Stampa EMA su Gilenya (fingolimod) del 20/01/2012 - Sicurezza Comunicato Stampa EMA su Gilenya (fingolimod) Comunicazione AIFA del 16/01/2012 sulle schede Gilenya Comunicato schede Gilenya 2 Comunicazione AIFA del 07/12/2011 sulle schede Gilenya Comunicato s...

Le complicanze da puntura lombare (rachicentesi)

La rachicentesi è la metodica necessaria per poter eseguire esami diagnostici sul liquor cerebrospinale, cioè il liquido che normalmente circola nel midollo spinale e nel cervello. Tecnicamente consiste nell’introdurre un ago di adeguate dimensioni, circa 10 cm. di lunghezza, nello spazio vertebrale compreso tra le strutture posteriori di una vertebra (le lamine vertebrali) e quelle anteriori, ovvero la superficie posteriore dei corpi vertebrali. Tale è lo spazio peridurale in cui è contenuto il cosiddetto sacco durale che è una propaggine dell’involucro durale che avvolge il midollo spinale. Il sacco durale si prolunga fino alle prime vertebre sacrali, mentre il midollo spinale “si ferma” a livello dell’ultima vertebra dorsale, la 12°. Per tale motivo la puntura del sacco durale per “estrarre” il liquor in esso circolante viene praticata,in genere, tra la 3° e la 4° vertebra lombare. Per motivi che esulano da questa comunicazione, la puntura per il prelievo di liquor può essere f...