Passa ai contenuti principali

Sclerosi multipla: fingolimod riduce in modo significativo il tasso di perdita di volume cerebrale.

Articolo del 21 marzo 2013 preso da www.novartis.it


Sclerosi multipla: fingolimod riduce in modo significativo il tasso di perdita di volume cerebrale. Lo dimostra l’analisi di tre ampi studi di fase III con oltre 3.600 pazienti


I dati mostrano una riduzione della perdita di volume cerebrale di circa un terzo rispetto all’interferone beta-1a IM o placebo nei tre studi registrativi in più di 3.600 pazienti affetti da SM recidivante


Fingolimod è il primo farmaco orale ‘disease-modifying’ a dimostrare un effetto costante tra i vari studi sul tasso di perdita di volume cerebrale, un indicatore chiave della progressione della malattia


L'analisi di FREEDOMS II, uno studio di fase III, conferma che fingolimod riduce costantemente il tasso annualizzato di recidive, indipendentemente da attività della malattia, genere, età e trattamento precedente


I dati a quattro anni confermano il profilo di sicurezza di fingolimod; i pazienti trattati in tutto il mondo sono oggi complessivamente più di 56.000

Origgio, 21 marzo 2013 – I nuovi dati presentati in occasione del 65° Meeting annuale della American Academy of Neurology (AAN) dimostrano che fingolimod, la prima terapia orale disease-modifying approvata per il trattamento delle forme recidivanti di sclerosi multipla (SM), ha ridotto in modo significativo e costante tra i vari studi il tasso di perdita di volume cerebrale. I risultati hanno dimostrato anche che fingolimod ha ridotto il tasso annualizzato di recidive in importanti sottogruppi di pazienti. Altri dati, inoltre, confermano il profilo di sicurezza di fingolimod nei pazienti trattati a quattro anni.
“La perdita di volume cerebrale è una conseguenza della sclerosi multipla ed è un indicatore chiave della progressione della malattia” ha dichiaratoTimothy Wright, Global Head Development, Novartis Pharmaceuticals AG. “I risultati presentati dimostrano l'effetto di fingolimod sui più importanti parametri di misurazione della malattia e confermano l'utilità di iniziare al più presto questo trattamento altamente efficace nei pazienti con sclerosi multipla recidivante”.
Una buona notizia per la qualità di vita dei pazienti: “l’atrofia cerebrale porta da un lato alla perdita di autonomia, dall’altro all’alterazione delle funzioni cognitive”, commenta Francesco Patti, Professore di Neurologia all’Università degli Studi di Catania e Responsabile del Centro Sclerosi Multipla del Policlinico di Catania. “Oltre il 50% delle persone con sclerosi multipla lamenta in genere rallentamento decisionale, scarsa attenzione, ridotta memoria, difficoltà ad organizzare la propria giornata. L’azione di fingolimod sugli elementi cellulari del sistema nervoso centrale potrà comportare, oltre ad una riduzione dell’atrofia cerebrale, anche un sensibile miglioramento delle funzioni cognitive e quindi delle prestazioni di ciascun paziente”.

I dati dimostrano una costante riduzione del tasso di perdita di volume cerebrale
In una nuova analisi con oltre 3.600 pazienti in tre ampi studi di fase III (TRANSFORMS, FREEDOMS e FREEDOMS II), fingolimod ha dimostrato di indurre una notevole riduzione della perdita di volume cerebrale rispetto alla terapia di confronto, coerentemente con i risultati presentati in precedenza1.
Nello studio TRANSFORMS, della durata di un anno, fingolimod ha ridotto il tasso di perdita di volume cerebrale del 32% (p<0,001) rispetto ad interferone beta-1a IM, un trattamento iniettabile comunemente prescritto1.

A due anni, rispetto al placebo, fingolimod ha ridotto il tasso di perdita di volume cerebrale del 35% (p<0,001) nello studio FREEDOMS e del 33% (p<0,001) nello studio FREEDOMS II1.
I dati hanno anche dimostrato che il volume cerebrale al basale è correlato al livello di gravità e disabilità della malattia. Un volume cerebrale inferiore era correlato ad una maggiore gravità e disabilità, mentre un volume maggiore a livelli meno gravi. Inoltre, i tradizionali marker dell'attività della malattia (come il numero di lesioni visibili con Risonanza Magnetica per Immagini - MRI) al basale si sono rivelati predittivi del tasso di perdita di volume cerebrale a due anni.

I nuovi risultati evidenziano un'efficacia costante e un profilo di sicurezza a lungo termine
Una recente analisi su un sottogruppo di pazienti arruolati nello studio FREEDOMS II (n=1083), il terzo ampio studio di fase III, conferma l'efficacia del trattamento con fingolimod. Specificamente, i risultati dimostrano che fingolimod ha ridotto il tasso annualizzato di recidive rispetto a placebo nei pazienti con sclerosi multipla recidivante-remittente, indipendentemente da genere, età, trattamento precedente e attività della malattia al basale2.
I nuovi dati di estensione di FREEDOMS II confermano il profilo di sicurezza già conosciuto di fingolimod nei pazienti trattati a quattro anni (n=632)3. Più di otto pazienti su dieci (l'83%) hanno completato lo studio di estensione, che non ha rilevato alcun problema di sicurezza non previsto3.
Fingolimod è stato approvato sulla base di quello che, al momento della sua presentazione, è stato il più vasto programma di fase III sulla sclerosi multipla recidivante-remittente. Con sette anni di esperienza di trial clinici (fase II e fase III) e oltre due anni di impiego nella reale pratica clinica, l'efficacia a lungo termine e il profilo di sicurezza di fingolimod in oltre 56.000 pazienti in tutto il mondo appaiono sempre più evidenti4.

Informazioni su fingolimod
Fingolimod, concesso in licenza da Mitsubishi Tanabe Pharma Corporation, è la prima terapia orale approvata per il trattamento delle forme recidivanti di sclerosi multipla ed è il primo di una nuova classe di composti chiamati modulatori dei recettori della sfingosina 1-fosfato (S1PR)5.6. Si ritiene che fingolimod agisca sui processi infiammatori implicati nello sviluppo della sclerosi multipla5.6.
Dai dati emerge che fingolimod ha dimostrato una notevole efficacia nel ridurre le recidive e nel rallentare la progressione della disabilità su quattro anni confermata dopo sei mesi7. Quasi la metà dei pazienti trattati con fingolimod è risultata libera da malattia dopo un anno di trattamento8 e nello studio pivotal FREEDOMS otto pazienti su dieci hanno proseguito il trattamento a due anni9. Fingolimod è l'unico trattamento che si è dimostrato capace di ridurre costantemente tra i vari studi la perdita di volume cerebrale, il principale predittore MRI di disabilità a lungo termine.
Fingolimod ha dimostrato un’efficacia superiore ad interferone beta-1a IM, un trattamento comunemente prescritto, con una riduzione relativa del 52% del tasso annualizzato di recidiva (endpoint primario) a un anno, in uno studio di confronto diretto (head-to-head) con pazienti affetti da sclerosi multipla recidivante-remittente10. In un'analisi di sottogruppo post hoc, fingolimod ha dimostrato una riduzione relativa del 61% del tasso annualizzato di recidiva rispetto a interferone beta-1a IM a un anno, in sottogruppi di pazienti con SM recidivante-remittente altamente attiva non rispondenti al trattamento con interferone11. Nei trial clinici, fingolimod è stato generalmente ben tollerato con un profilo di sicurezza gestibile. Gli effetti collaterali più diffusi sono stati mal di testa, aumento degli enzimi epatici, influenza, diarrea, dolore lombare e tosse. Altri effetti collaterali correlati a fingolimod sono stati riduzione della frequenza cardiaca e blocco atrio-ventricolare, transitori e generalmente asintomatici, all'inizio del trattamento, leggero aumento della pressione arteriosa, edema della macula e lieve broncocostrizione9,10. I tassi delle infezioni in generale, incluse le infezioni gravi, sono stati comparabili tra i gruppi trattati, sebbene sia stato osservato un leggero incremento delle infezioni delle basse vie respiratorie (principalmente bronchite) nei pazienti trattati con fingolimod. Il numero di effetti maligni riferiti nel programma di trial clinici è stato esiguo, con tassi simili tra i gruppi trattati con fingolimod e i gruppi di controllo9.10.

Disclaimer
Il presente comunicato stampa contiene alcune indicazioni che potrebbero non corrispondere ai futuri risultati. Nel caso in cui uno o più di tali rischi e incertezze si concretizzino, oppure nel caso in cui gli assunti che hanno determinato le anticipazioni dovessero risultare errati, i risultati effettivi potrebbero essere diversi da quelli descritti in questa sede come anticipati, creduti, stimati o attesi.

Novartis
Novartis fornisce soluzioni terapeutiche in grado di far fronte alle esigenze, in continua evoluzione, dei pazienti e della società. Con sede a Basilea, in Svizzera, Novartis offre un portafoglio diversificato per meglio rispondere a queste esigenze: farmaci ad alto contenuto di innovazione, prodotti per la cura dell’occhio, farmaci generici a costi competitivi, vaccini preventivi e dispositivi diagnostici, prodotti per automedicazione e specialità veterinarie. Novartis è la sola azienda al mondo a detenere una leadership in tutte queste aree. Nel 2012, le attività del Gruppo hanno registrato un fatturato di 56,7 miliardi di dollari, mentre circa 9,3 miliardi di dollari (9,1 miliardi di dollari escluse le svalutazioni e gli ammortamenti) sono stati investiti in Ricerca & Sviluppo. Le società del Gruppo Novartis contano circa 128.000 collaboratori e operano in oltre 140 Paesi del mondo. Ulteriori informazioni sono disponibili nei sitiwww.novartis.it e www.novartis.com.

Commenti

Post popolari in questo blog

Rebif: reazioni avverse

I pazienti devono essere informati sulle più frequenti reazioni avverse associate alla somministrazione di interferone beta, inclusi i sintomi della sindrome si mil-influenzale (vedere paragrafo 4.8). Questi sintomi sono più evidenti all’inizio della terapia e diminuiscono in frequenza e gravità con il proseguire del trattamento. Rebif deve essere somministrato con cautela ai pazienti con disturbi depressivi pregressi o in corso ed in particolare a quelli con precedenti ideazioni suicide (vedere paragrafo 4.3). È noto che depressione e ideazioni suicide sono presenti con maggior frequenza nella popolazione dei malati di sclerosi multipla ed in associazione con l’uso dell’interferone. I pazienti in trattamento con Rebif devono essere avvisati di riferire immediatamente al loro medico l’eventuale comparsa di sintomi depressivi o ideazioni suicide. I pazienti affetti da depressione devono essere tenuti sotto stretto controllo medico durante la terapia con Rebif e trattati in modo approp...

Sclerosi multipla: registro dei farmaci neurologici sottoposti a monitoraggio

Linee Guida 2012 Tysabri clicca qui per scaricare (PDF) Modifiche Gilenya 4 giugno 2012 su Gilenya clicca qui per scaricare (PDF) Nuovi controlli sulla scheda di Eleggibilità/Diagnosi (30 aprile 2012) su Gilenya clicca qui per scaricare (DOC) nota informativa importante del 30 aprile 2012 su Gilenya comunicato stampa Ema Gilenya 30 aprile (PDF) comunicato stampa 23 aprile 2012 comunicato stampa Ema Gilenya (PDF) Avviso modifica scheda Diagnosi Gilenya (fingolimod) del 16/03/2012 Scarica messaggio circolare Nota Informativa Importante su Gilenya (fingolimod) del 30/01/2012 Scarica la nota Comunicato Stampa EMA su Gilenya (fingolimod) del 20/01/2012 - Faq Comunicato Stampa EMA su Gilenya (fingolimod) Comunicato Stampa EMA su Gilenya (fingolimod) del 20/01/2012 - Sicurezza Comunicato Stampa EMA su Gilenya (fingolimod) Comunicazione AIFA del 16/01/2012 sulle schede Gilenya Comunicato schede Gilenya 2 Comunicazione AIFA del 07/12/2011 sulle schede Gilenya Comunicato s...

Le complicanze da puntura lombare (rachicentesi)

La rachicentesi è la metodica necessaria per poter eseguire esami diagnostici sul liquor cerebrospinale, cioè il liquido che normalmente circola nel midollo spinale e nel cervello. Tecnicamente consiste nell’introdurre un ago di adeguate dimensioni, circa 10 cm. di lunghezza, nello spazio vertebrale compreso tra le strutture posteriori di una vertebra (le lamine vertebrali) e quelle anteriori, ovvero la superficie posteriore dei corpi vertebrali. Tale è lo spazio peridurale in cui è contenuto il cosiddetto sacco durale che è una propaggine dell’involucro durale che avvolge il midollo spinale. Il sacco durale si prolunga fino alle prime vertebre sacrali, mentre il midollo spinale “si ferma” a livello dell’ultima vertebra dorsale, la 12°. Per tale motivo la puntura del sacco durale per “estrarre” il liquor in esso circolante viene praticata,in genere, tra la 3° e la 4° vertebra lombare. Per motivi che esulano da questa comunicazione, la puntura per il prelievo di liquor può essere f...