(IAMM) La meditazione può venire in aiuto ai malati di sclerosi multipla per alleviare stanchezza e sintomi depressivi. E' la conclusione alla quale è giunta una ricerca pubblicata due giorni fa sulla rivista Neurology che ha visto coinvolti 150 pazienti affetti da sclerosi multipla ed è stata condotta dai ricercatori dell'University Hospital di Basilea in Svizzera guidati dal prof. Paul Grossman, del Dipartimento di Medicina Psicosomatica, nella Divisione di Medicina Interna presso l'Università.
Grossman e il suo team hanno reclutato 150 pazienti con sclerosi multipla recidivante remittente o sclerosi multipla secondaria progressiva, e assegnati in modo casuale a ricevere cure mediche standard (74 pazienti) o sottoposti a otto settimane di allenamento in meditazione da attenzione
consapevole (76 pazienti). L'allenamento mentale comprendeva lezioni settimanali di 2,5 ore, un ritiro tutto il giorno, e 40 minuti al giorno di meditazione personale. L'approccio della meditazione di consapevolezza induce una persona a sviluppare una consapevolezza non giudicante del momento presente, come ad esempio focalizzando l'attenzione sulle informazioni sensoriali piuttosto che su quello che gli sta accadendo. Pensieri di natura soggettiva, scatenano pensieri e preoccupazioni per il futuro, lasciando allontanare pensieri negativi su quella che è la situazione del presente.
I risultati hanno dimostrato che i pazienti che sono stati sottoposti a questo trattamento hanno migliorato la qualità della vita e visto ridurre la stanchezza e i sintomi della depressione dopo il corso, anche a distanza di sei mesi dall'inizio della terapia, rispetto ai loro colleghi che hanno ricevuto solo l'assistenza medica standard.
I ricercatori hanno riscontrato un miglioramento in tutti i test effettuati, tranne che per la mobilità degli arti percepita tra i pazienti che hanno meditato.
Un sottoinsieme di analisi eseguite su soggetti che hanno ottenuto i peggiori risultati su scala pre-intervento per la depressione, affaticamento ed ansia, ha mostrato un grado ancora maggiore di miglioramento.
Dai risultati è emerso infatti che ben il 65% dei pazienti che prima del corso evidenziavano elevati livelli di depressione o di stanchezza alla fine del corso questo stato si era ridotto ad un terzo del gruppo coinvolto nella ricerca.
Grossman e il suo team hanno reclutato 150 pazienti con sclerosi multipla recidivante remittente o sclerosi multipla secondaria progressiva, e assegnati in modo casuale a ricevere cure mediche standard (74 pazienti) o sottoposti a otto settimane di allenamento in meditazione da attenzione
consapevole (76 pazienti). L'allenamento mentale comprendeva lezioni settimanali di 2,5 ore, un ritiro tutto il giorno, e 40 minuti al giorno di meditazione personale. L'approccio della meditazione di consapevolezza induce una persona a sviluppare una consapevolezza non giudicante del momento presente, come ad esempio focalizzando l'attenzione sulle informazioni sensoriali piuttosto che su quello che gli sta accadendo. Pensieri di natura soggettiva, scatenano pensieri e preoccupazioni per il futuro, lasciando allontanare pensieri negativi su quella che è la situazione del presente.
I risultati hanno dimostrato che i pazienti che sono stati sottoposti a questo trattamento hanno migliorato la qualità della vita e visto ridurre la stanchezza e i sintomi della depressione dopo il corso, anche a distanza di sei mesi dall'inizio della terapia, rispetto ai loro colleghi che hanno ricevuto solo l'assistenza medica standard.
I ricercatori hanno riscontrato un miglioramento in tutti i test effettuati, tranne che per la mobilità degli arti percepita tra i pazienti che hanno meditato.
Un sottoinsieme di analisi eseguite su soggetti che hanno ottenuto i peggiori risultati su scala pre-intervento per la depressione, affaticamento ed ansia, ha mostrato un grado ancora maggiore di miglioramento.
Dai risultati è emerso infatti che ben il 65% dei pazienti che prima del corso evidenziavano elevati livelli di depressione o di stanchezza alla fine del corso questo stato si era ridotto ad un terzo del gruppo coinvolto nella ricerca.
Fonte: http://www.italia-news.it/salute-c13/sclerosi-multipla--la-meditazione-allevia-la-stanchezza-e-la-depressione-47312.html
Meditation can assist those suffering from multiple sclerosis to alleviate fatigue and depressive symptoms. It 's the conclusion which was reached from a study published two days ago in the journal Neurology, which involved 150 patients with multiple sclerosis and was conducted by researchers at the University Hospital of Basel in Switzerland led by prof. Paul Grossman, Department of Psychosomatic Medicine, Division of Internal Medicine at the University.
Grossman and his team recruited 150 patients with relapsing remitting or secondary progressive multiple sclerosis, and randomly assigned to receive standard medical care (74 patients) or underwent eight weeks of training in meditation attention
aware (76 patients). The mental training consisted of weekly lessons of 2.5 hours, a retreat all day, and 40 minutes a day of meditation. The approach of mindfulness meditation causes a person to develop a non-judgmental awareness of the present moment, such as focusing on sensory information rather than on what is happening. Thoughts of a subjective nature, trigger thoughts and concerns for the future, leaving away negative thoughts about what is the situation of the present.
The results have shown that patients who have been subjected to this treatment have improved the quality of life and reduce seen fatigue and symptoms of depression after the course, also after six months of initiation of therapy, compared to their colleagues that received only standard medical care.
The researchers found an improvement in all tests, except for the mobility of the limbs seen among patients who meditated.
A subset analysis performed on individuals who have obtained the worst results at pre-intervention for depression, fatigue and anxiety, showed an even greater degree of improvement.
The results showed in fact that as many as 65% of patients before the course showed higher levels of depression or fatigue at the end of the course this had been reduced to a third of the group involved in the research.
Meditation can assist those suffering from multiple sclerosis to alleviate fatigue and depressive symptoms. It 's the conclusion which was reached from a study published two days ago in the journal Neurology, which involved 150 patients with multiple sclerosis and was conducted by researchers at the University Hospital of Basel in Switzerland led by prof. Paul Grossman, Department of Psychosomatic Medicine, Division of Internal Medicine at the University.
Grossman and his team recruited 150 patients with relapsing remitting or secondary progressive multiple sclerosis, and randomly assigned to receive standard medical care (74 patients) or underwent eight weeks of training in meditation attention
aware (76 patients). The mental training consisted of weekly lessons of 2.5 hours, a retreat all day, and 40 minutes a day of meditation. The approach of mindfulness meditation causes a person to develop a non-judgmental awareness of the present moment, such as focusing on sensory information rather than on what is happening. Thoughts of a subjective nature, trigger thoughts and concerns for the future, leaving away negative thoughts about what is the situation of the present.
The results have shown that patients who have been subjected to this treatment have improved the quality of life and reduce seen fatigue and symptoms of depression after the course, also after six months of initiation of therapy, compared to their colleagues that received only standard medical care.
The researchers found an improvement in all tests, except for the mobility of the limbs seen among patients who meditated.
A subset analysis performed on individuals who have obtained the worst results at pre-intervention for depression, fatigue and anxiety, showed an even greater degree of improvement.
The results showed in fact that as many as 65% of patients before the course showed higher levels of depression or fatigue at the end of the course this had been reduced to a third of the group involved in the research.
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