Articolo del 26 febbraio 2013 preso da www.suditalianews.com
NAPOLI – È stato pubblicato sul sito della rivista scientifica BMC Neurology un nuovo studio italiano intitolato “Insufficienza venosa cronica cerebro spinale nella sclerosi multipla: un fenomeno altamente prevalente legato all’età”.
Secondo alcuni ricercatori dell’Università Federico II di Napoli questo studio si proponeva di indagare la prevalenza e la rilevanza clinica dell’insufficienza venosa cronica cerebro spinale (CCSVI) in pazienti con sclerosi multipla (SM) e controlli sani, utilizzando l’ecocolordoppler extra e transcranico.
Sono stati esaminati 146 pazienti con sclerosi multipla, che presentano sindrome clinicamente isolata, sclerosi multipla recidivante-remittente, secondariamente progressiva o primariamente progressiva, e 38 controlli sani. L’esame ecografico è stato eseguito secondo il protocollo Zamboni da tre ecografisti indipendenti. I risultati dell’esame ecografico sono stati confrontati con le caratteristiche cliniche e demografiche dei pazienti.
La CCSVI, definita con la presenza di almeno due criteri positivi di Zamboni, è stata trovata nel 76% dei pazienti con sclerosi multipla e nel 16% dei soggetti di controllo. Le anomalie B-mode delle vene giugulari interne come stenosi, valvole malformate, annuli e setti sono le lesioni più comunemente rilevate nei pazienti con sclerosi multipla (80,8%) e nei controlli (47,4%). È stata osservata una correlazione positiva tra la diagnosi ecografica di CCSVI e l’età del paziente (p = 0,003). Tuttavia, tale correlazione non è stata trovata nei controlli (p = 0,635). In particolare, non sono state trovate correlazioni significative tra i segni ecografici di CCSVI e le caratteristiche cliniche della sclerosi multipla, fatta eccezione per il flusso assente nelle vene giugulari, che è stato trovato più spesso a livello primario (p meno di 0.005) e secondario (p meno di 0.05) rispetto ai pazienti non progressivi. L’assenza di flusso nelle vene giugulari è risultata significativamente correlata con l’età del paziente (p meno di 0,0001).
Al termine dello studio, secondo gli autori, la CCSVI ecograficamente definita è comune nei pazienti con sclerosi multipla. Tuttavia, la CCSVI sembra essere principalmente associata con l’età del paziente, e scarsamente correlata con il decorso clinico della malattia.
Questo nuovo studio italiano conferma la correlazione tra l’insufficienza venosa cronica cerebro spinale (CCSVI), scoperta nel 2007 dal prof. Paolo Zamboni (Direttore del Centro Malattie Vascolari dell’Università di Ferrara) e la sclerosi multipla (SM), malattia gravemente invalidante che colpisce 63.000 italiani e per la quale purtroppo non sono ancora note né le cause né una terapia definitiva e valida per tutti, nonostante le ingenti risorse investite per la ricerca, sopratutto nel ricco settore farmaceutico.
Vengono così smentiti i risultati annunciati dello studio CoSMo sulla prevalenza della CCSVI nella SM, promosso e finanziato dall’Associazione Italiana Sclerosi Multipla (Fism-Aism), che incredibilmente parlano di una presenza di CCSVI nel solo 3% dei malati di SM.
NAPLES - It was published on the website of the scientific journal BMC Neurology, a new Italian study entitled "Chronic cerebrospinal venous insufficiency cord in multiple sclerosis: a highly prevalent age-related phenomenon."
According to researchers at the University Federico II of Naples, this study aimed to investigate the prevalence and clinical relevance of chronic venous insufficiency cerebrospinal (CCSVI) in patients with multiple sclerosis (MS) and healthy controls, using the Doppler ultrasound and extra Transcranial.
We examined 146 patients with multiple sclerosis, presenting clinically isolated syndrome, relapsing-remitting, secondary progressive, or primary progressive MS, and 38 healthy controls. The ultrasound examination was performed according to the protocol Zamboni by three independent sonographers. The results of ultrasound examination were compared with the clinical and demographic characteristics of the patients.
CCSVI, defined by the presence of at least two positive criteria of Zamboni, was found in 76% of patients with multiple sclerosis and in 16% of control subjects. The B-mode abnormalities of the internal jugular veins as strictures, malformed valves, annuli and septa are the injuries most commonly found in patients with multiple sclerosis (80.8%) and controls (47.4%). There was a positive correlation between the ultrasound diagnosis of CCSVI and the patient's age (p = 0.003). However, this correlation was not found in controls (p = 0.635). In particular, no significant correlations were found between the ultrasound signs of CCSVI and the clinical features of multiple sclerosis, with the exception of the flow absent in the jugular veins, which was found more often at primary level (p less than 0.005) and secondary (p less than 0.05) compared with patients not progressive. The absence of flow in the jugular veins was significantly correlated with patient age (p less than 0.0001).
At the end of the study, according to the authors, the defined CCSVI ultrasound is common in patients with multiple sclerosis. However, the CCSVI seems to be mainly associated with the age of the patient, and poorly correlated with the clinical course of the disease.
This new Italian study confirms the correlation between cerebrospinal venous insufficiency (CCSVI), discovered in 2007 by prof. Paolo Zamboni (Director of the Centre for Vascular Diseases, University of Ferrara) and multiple sclerosis (MS), severely debilitating disease that affects 63,000 Italians and for which, unfortunately, are not yet known causes or definitive therapy and for all, despite the enormous resources invested in research, especially in the rich pharmaceutical sector.
Are thus denied the announced results of the study on the prevalence of the cosmos CCSVI in MS, promoted and financed by the Italian Multiple Sclerosis (IMF-AISM), which incredibly speak of a presence of CCSVI in only 3% of people with MS.
NAPOLI – È stato pubblicato sul sito della rivista scientifica BMC Neurology un nuovo studio italiano intitolato “Insufficienza venosa cronica cerebro spinale nella sclerosi multipla: un fenomeno altamente prevalente legato all’età”.
Secondo alcuni ricercatori dell’Università Federico II di Napoli questo studio si proponeva di indagare la prevalenza e la rilevanza clinica dell’insufficienza venosa cronica cerebro spinale (CCSVI) in pazienti con sclerosi multipla (SM) e controlli sani, utilizzando l’ecocolordoppler extra e transcranico.
Sono stati esaminati 146 pazienti con sclerosi multipla, che presentano sindrome clinicamente isolata, sclerosi multipla recidivante-remittente, secondariamente progressiva o primariamente progressiva, e 38 controlli sani. L’esame ecografico è stato eseguito secondo il protocollo Zamboni da tre ecografisti indipendenti. I risultati dell’esame ecografico sono stati confrontati con le caratteristiche cliniche e demografiche dei pazienti.
La CCSVI, definita con la presenza di almeno due criteri positivi di Zamboni, è stata trovata nel 76% dei pazienti con sclerosi multipla e nel 16% dei soggetti di controllo. Le anomalie B-mode delle vene giugulari interne come stenosi, valvole malformate, annuli e setti sono le lesioni più comunemente rilevate nei pazienti con sclerosi multipla (80,8%) e nei controlli (47,4%). È stata osservata una correlazione positiva tra la diagnosi ecografica di CCSVI e l’età del paziente (p = 0,003). Tuttavia, tale correlazione non è stata trovata nei controlli (p = 0,635). In particolare, non sono state trovate correlazioni significative tra i segni ecografici di CCSVI e le caratteristiche cliniche della sclerosi multipla, fatta eccezione per il flusso assente nelle vene giugulari, che è stato trovato più spesso a livello primario (p meno di 0.005) e secondario (p meno di 0.05) rispetto ai pazienti non progressivi. L’assenza di flusso nelle vene giugulari è risultata significativamente correlata con l’età del paziente (p meno di 0,0001).
Al termine dello studio, secondo gli autori, la CCSVI ecograficamente definita è comune nei pazienti con sclerosi multipla. Tuttavia, la CCSVI sembra essere principalmente associata con l’età del paziente, e scarsamente correlata con il decorso clinico della malattia.
Questo nuovo studio italiano conferma la correlazione tra l’insufficienza venosa cronica cerebro spinale (CCSVI), scoperta nel 2007 dal prof. Paolo Zamboni (Direttore del Centro Malattie Vascolari dell’Università di Ferrara) e la sclerosi multipla (SM), malattia gravemente invalidante che colpisce 63.000 italiani e per la quale purtroppo non sono ancora note né le cause né una terapia definitiva e valida per tutti, nonostante le ingenti risorse investite per la ricerca, sopratutto nel ricco settore farmaceutico.
Vengono così smentiti i risultati annunciati dello studio CoSMo sulla prevalenza della CCSVI nella SM, promosso e finanziato dall’Associazione Italiana Sclerosi Multipla (Fism-Aism), che incredibilmente parlano di una presenza di CCSVI nel solo 3% dei malati di SM.
NAPLES - It was published on the website of the scientific journal BMC Neurology, a new Italian study entitled "Chronic cerebrospinal venous insufficiency cord in multiple sclerosis: a highly prevalent age-related phenomenon."
According to researchers at the University Federico II of Naples, this study aimed to investigate the prevalence and clinical relevance of chronic venous insufficiency cerebrospinal (CCSVI) in patients with multiple sclerosis (MS) and healthy controls, using the Doppler ultrasound and extra Transcranial.
We examined 146 patients with multiple sclerosis, presenting clinically isolated syndrome, relapsing-remitting, secondary progressive, or primary progressive MS, and 38 healthy controls. The ultrasound examination was performed according to the protocol Zamboni by three independent sonographers. The results of ultrasound examination were compared with the clinical and demographic characteristics of the patients.
CCSVI, defined by the presence of at least two positive criteria of Zamboni, was found in 76% of patients with multiple sclerosis and in 16% of control subjects. The B-mode abnormalities of the internal jugular veins as strictures, malformed valves, annuli and septa are the injuries most commonly found in patients with multiple sclerosis (80.8%) and controls (47.4%). There was a positive correlation between the ultrasound diagnosis of CCSVI and the patient's age (p = 0.003). However, this correlation was not found in controls (p = 0.635). In particular, no significant correlations were found between the ultrasound signs of CCSVI and the clinical features of multiple sclerosis, with the exception of the flow absent in the jugular veins, which was found more often at primary level (p less than 0.005) and secondary (p less than 0.05) compared with patients not progressive. The absence of flow in the jugular veins was significantly correlated with patient age (p less than 0.0001).
At the end of the study, according to the authors, the defined CCSVI ultrasound is common in patients with multiple sclerosis. However, the CCSVI seems to be mainly associated with the age of the patient, and poorly correlated with the clinical course of the disease.
This new Italian study confirms the correlation between cerebrospinal venous insufficiency (CCSVI), discovered in 2007 by prof. Paolo Zamboni (Director of the Centre for Vascular Diseases, University of Ferrara) and multiple sclerosis (MS), severely debilitating disease that affects 63,000 Italians and for which, unfortunately, are not yet known causes or definitive therapy and for all, despite the enormous resources invested in research, especially in the rich pharmaceutical sector.
Are thus denied the announced results of the study on the prevalence of the cosmos CCSVI in MS, promoted and financed by the Italian Multiple Sclerosis (IMF-AISM), which incredibly speak of a presence of CCSVI in only 3% of people with MS.
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