Articolo del 19 dicembre 2012 preso da http://corrieredibologna.corriere.it/
BOLOGNA - La Regione Emilia-Romagna ha espresso soddisfazione per la sperimentazione dell'angioplastica come trattamento per la Ccsvi associata alla sclerosi multipla, secondo lo studio Brave Dreams del professor Paolo Zamboni, e si è impegnata «affinchè studi contrapposti, condotti da privati, seppur meritevoli, non siano utilizzati per condizionare o frenare la sperimentazione su tutto il territorio nazionale».
LE RISOLUZIONI - La Regione Emilia-Romagna ha finanziato la sperimentazione della cura Zambonì in 19 diversi centri sanitari italiani. E ha preso posizione approvando in Assemblea legislativa due risoluzioni, una del M5S per impegnare la Giunta regionale a contrapporsi a un uso di studi diversi che intenda «condizionare o frenare» la sperimentazione clinica del trattamento per l'Insufficienza venosa cerebro-spinale cronica (Ccsvi). L'altra è bipartisan (Pdl, Fds e Pd) ed esprime soddisfazione per il protocollo di sperimentazione, evidenziando i 58.000 malati di sclerosi multipla in Italia e ripercorrendo le ricerche di Zamboni a Ferrara, a partire dall'osservazione dei problemi di circolazione nelle vene del collo, con un blocco del flusso sanguigno che provoca «accumulo di ferro sulle pareti della vena occlusa, che, a sua volta, genera radicali liberi che infiammano il cervello e - si afferma - determinano le placche della sclerosi multipla». L'angioplastica serve per ripristinare il normale flusso e in day hospital costa circa 3.100 euro; praticata su larga scala in diversi Paesi, porta in genere un miglioramento di qualità della vita nei pazienti. Le Regioni Sicilia e Puglia hanno già chiesto di attivare la cura.
BOLOGNA - La Regione Emilia-Romagna ha espresso soddisfazione per la sperimentazione dell'angioplastica come trattamento per la Ccsvi associata alla sclerosi multipla, secondo lo studio Brave Dreams del professor Paolo Zamboni, e si è impegnata «affinchè studi contrapposti, condotti da privati, seppur meritevoli, non siano utilizzati per condizionare o frenare la sperimentazione su tutto il territorio nazionale».
LE RISOLUZIONI - La Regione Emilia-Romagna ha finanziato la sperimentazione della cura Zambonì in 19 diversi centri sanitari italiani. E ha preso posizione approvando in Assemblea legislativa due risoluzioni, una del M5S per impegnare la Giunta regionale a contrapporsi a un uso di studi diversi che intenda «condizionare o frenare» la sperimentazione clinica del trattamento per l'Insufficienza venosa cerebro-spinale cronica (Ccsvi). L'altra è bipartisan (Pdl, Fds e Pd) ed esprime soddisfazione per il protocollo di sperimentazione, evidenziando i 58.000 malati di sclerosi multipla in Italia e ripercorrendo le ricerche di Zamboni a Ferrara, a partire dall'osservazione dei problemi di circolazione nelle vene del collo, con un blocco del flusso sanguigno che provoca «accumulo di ferro sulle pareti della vena occlusa, che, a sua volta, genera radicali liberi che infiammano il cervello e - si afferma - determinano le placche della sclerosi multipla». L'angioplastica serve per ripristinare il normale flusso e in day hospital costa circa 3.100 euro; praticata su larga scala in diversi Paesi, porta in genere un miglioramento di qualità della vita nei pazienti. Le Regioni Sicilia e Puglia hanno già chiesto di attivare la cura.
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