Articolo del 3 dicembre 2012
Mediante tecniche di diagnostica per immagini di ultima generazione, gli scienziati hanno evidenziato nel modello animale che perdite di sangue nel cervello creano un ambiente tossico per il sistema nervoso, che finisce col danneggiarsi.
E' la prima volta che i ricercatori sono riusciti a osservare in tempo reale i movimenti delle cellule che penetrano la barriera ematoencefalica, permettendo di individuare quale molecola danneggia i neuroni. Si tratta di un particolare fibrinogeno che, una volta entrato nel cervello, stimola una risposta immediata del microglia, cellula immunitaria deputata alla difesa cerebrale, per cui vengono rilasciati grandi quantitativi di agenti reattivi all'ossigeno che creano un ambiente tossico per il sistema nervoso.
Sempre a livello sperimentale, il team di ricerca ha provato una strategia di modifica genetica del fibrinogeno per interrompere la reazione del microglia senza inibire l'azione del fibrinogeno come coagulante del sangue.
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