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Le ricadute nella sclerosi multipla: quali terapie?

Articolo del 14 dicembre 2012 preso da http://www.ccsviitalia.org/:

di Matteo Scibilia



In questo articolo recentemente pubblicato da Regina Berkovich su The American Society for Experimental NeuroTherapeutics, l'autrice effettua una profonda revisione di tutti gli studi effettuati negli ultimi 80 anni, per quanto riguarda il trattamento degliattacchi nella Sclerosi Multipla (SM).

Ella mette a confronto i risultati relativi ai trattamenti con:

Ormoni adrenocorticotropi (ACTH)
Corticosteroidi
PlasmapheresisHo tradotto la parte finale, invitando ad una lettura completa, per una ampia comprensione delle procedure indicate.


Vi è un consenso generale sul fatto che, mentre le riacutizzazioni lievi possono non richiedere un trattamento immediato, quelle da moderate a gravi con sintomi invalidanti devono essere trattate con steroidi sistemici o di ACTH.
Tuttavia, non vi è consenso riguardo a quale sia il miglior momento per l'inizio del trattamento, affinchè questo sia maggiormente effiace.
In generale, si considera preferibile iniziare il trattamento il più presto possibile (entro una settimana) , anche se non ci sono prove dirette a sostegno di questa impostazione. E' stato osservato che il trattamento della recidiva può essere correttamente iniziato anche più tardi da 1 a 2 mesi dalla ricaduta.
Allo stesso modo, non esiste un consenso per quanto riguarda il minimo dosaggio efficace, la durata del trattamento, e la modalità di somministrazione per il trattamento sistemico con corticosteroidi.
In pratica, i regimi di trattamento per le varie ricadute della SM sono stati adottati in gran parte sulla base dei numerosi trial clinici eseguiti negli ultimi 20 anni.
Noi proponiamo queste linee guida di trattamento generalmente accettate per espandere le opzioni per coloro che non rispondono alla terapia con steroidi (Fig. 1).

- Valutare i pazienti con possibile recidiva di SM per una settimana della comparsa di nuovi o peggiorati sintomi
- Se la recidiva è confermata, iniziare il trattamento il più presto possibile

Prima linea di trattamento: 1g/die di metilprednisolone per via endovenosa (IV-MP) per 3 a 5 giorni
Si può valutare la somministrazione orale di prednisone (MP) dopo la IV-MP in base alla risposta individuale (anche se ci sono dei dati, che suggeriscono non vi sia alcun beneficio aggiuntivo)
Anche se non approvato dalla FDA, si può suggerire la somministrazione orale di alte dosi di MP anziché IV-MP - Per quanto riguarda i pazienti con recidiva, che non rispondono alle alte dosi di MP, la considerazione dello stato clinico (nessun miglioramento clinico rispetto a possibilr peggioramento dei sintomi dopo il trattamento iniziale) deve essere vista come un diverso scenario clinico di eventi acuti demielinizzanti
- Ai pazienti che non migliorano o non tollerano il MP può essere offerta un' altra opzione approvata dalla FDA: ACTH. Va osservato che gli effetti del IV-MP o delle alte dosi orali di MP possono essere ritardati; pertanto, in generale, di regola nella nostra pratica, aspettiamo 2-3 settimane dopo l'ultima dose di corticosteroidi ad alte dosi prima dell'inizio della terapia ACTH gel somministrato per via intramuscolare o sottocutanea, ad una dose di 80 unità / giorno per almeno 5 giorni e per ben 15 giorni. La nostra esperienza clinica indica che la maggior parte dei pazienti affetti da SM in riacutizzazione, che non hanno avuto benefici o non potevano tollerare il trattamento MP, hanno sperimentato positivi risultati clinici e un minor numero di eventi avversi al trattamento con gel di ACTH
- Per i pazienti con sintomi disabilitanti di SM che non rispondono al trattamento iniziale, specialmente quei pazienti che soffrono di peggioramento clinico dei sintomi dopo il trattamento di prima linea, si può valutare su base individuale l' opzione di plasmaferesi, che deve essere somministrata giornalmente, come per tutte le altri procedure, con una media da 5 a 10 scambi.



12-12-2012 Una recente Revisione Cochrane Oral versus intravenous steroids for treatment of relapses in multiple sclerosis conferma l'equivalenza degli steroidi orali con quelli intravena.
"Dal confronto degli steroidi somministrati per via endovenosa rispetto alla terapia con steroidi per via orale per le recidive della SM non emergono differenze significative nei risultati clinici (vantaggi ed eventi avversi), radiologici o farmacologici. In base alle prove, la terapia steroidea orale può essere una alternativa pratica ed efficace per la terapia steroidea per via endovenosa nel trattamento delle recidive di SM."

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