Articolo del 25 novembre 2012 preso da http://www.estense.com/?p=260214
“In qualità di Chairperson dello Steering Committee e dopo averne avuto approvazione dalla maggioranza dei suoi componenti, non possiamo autorizzare l’inclusione del Centro di Padova nello studio Brave Dreams”. Si conclude così la lettera che la dottoressa Graziella Filippini ha inviato ieri (venerdì 24 novembre) al professor Giampiero Avruscio, direttore della Medicina specialistica dell’Ospedale S. Antonio (Ulss 16) di Padova.
“Infatti – come precisa l’ufficio stampa dell’Azienda Ospedaliero-Universitaria di Ferrara – la modalità comunicativa adottata dal professor Avruscio in un’intervista pubblicata da un quotidiano veneto, viola una regola importante del protocollo di studio approvato dal Comitato Etico dell’Azienda Ospedaliero-Universitaria di Ferrara. Regola che intende tutelare la modalità comunicativa indipendentemente dai contenuti. Infatti il Protocollo, a riguardo, recita: “La divulgazione di notizie relative allo studio, con qualsiasi mezzo comunicativo, … potrà avvenire soltanto attraverso il Responsabile Scientifico oppure la Chairperson dello Steering Committee, purché in accordo fra loro, e con il consenso della maggioranza dei membri dello Steering Committee. La divulgazione potrà poi avvenire soltanto attraverso l’ufficio stampa dell’Ente promotore, Azienda Ospedaliero Universitaria di Ferrara, o comunque con il consenso dello stesso Ente”.
“I medici e gli operatori partecipanti allo studio Brave Dreams, infatti – prosegue la nota dell’ufficio stampa – firmano un “Modulo di accordo”, parte integrante del protocollo di studio. Ecco le parti salienti: “In qualità di medico partecipante, dichiaro di aver esaminato questo Protocollo … Accetto di partecipare allo Studio in conformità al protocollo… Accetto di tenere riservati il contenuto del protocollo, tutti i materiali, le informazioni/i documenti/i risultati non pubblicati e di non divulgarli a persone non autorizzate””.
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