Notizia presa da http://www.leonardopadrin.com/:
Pazienti in rivolta, rimasti "orfani" di speranza, ma non solo proteste da parte dei malati di sclerosi multipla. A fianco dell'angiologo Giampiero Avruscio scende il presidente della V Commissione Sanità in Regione, Leo Padrin. «Esprimo pieno sostegno al lavoro dell'équipe del dottor Avruscio e ritengo che debba proseguire anche a Padova la sperimentazione del cosiddetto "metodo Zamboni" per la cura della sclerosi multipla, malattia che in Italia colpisce circa una persona su duemila». Padrin ricorda come la sperimentazione al Sant'Antonio di Padova sia stata autorizzata anche dalla Regione. «Non afferriamo le reali motivazioni della decisione presa dal comitato etico di controllo, che accuserebbe Avruscio di aver violato il modulo di accordo del protocollo di sperimentazione». E continua: «Sono decenni che i malati di sclerosi multipla aspettano una cura e sembra che questo intervento di angiologia abbia portato a dei successi. Non capiamo per quale motivo si intervenga in modo così burocratico: lasciamo parlare i dati scientifici». O la critica viene motivata da spiegazioni credibili, oppure conclude Padrin, «diventa quantomeno sospetto che proprio Padova sia stata estromessa dalla ricerca».
Pazienti in rivolta, rimasti "orfani" di speranza, ma non solo proteste da parte dei malati di sclerosi multipla. A fianco dell'angiologo Giampiero Avruscio scende il presidente della V Commissione Sanità in Regione, Leo Padrin. «Esprimo pieno sostegno al lavoro dell'équipe del dottor Avruscio e ritengo che debba proseguire anche a Padova la sperimentazione del cosiddetto "metodo Zamboni" per la cura della sclerosi multipla, malattia che in Italia colpisce circa una persona su duemila». Padrin ricorda come la sperimentazione al Sant'Antonio di Padova sia stata autorizzata anche dalla Regione. «Non afferriamo le reali motivazioni della decisione presa dal comitato etico di controllo, che accuserebbe Avruscio di aver violato il modulo di accordo del protocollo di sperimentazione». E continua: «Sono decenni che i malati di sclerosi multipla aspettano una cura e sembra che questo intervento di angiologia abbia portato a dei successi. Non capiamo per quale motivo si intervenga in modo così burocratico: lasciamo parlare i dati scientifici». O la critica viene motivata da spiegazioni credibili, oppure conclude Padrin, «diventa quantomeno sospetto che proprio Padova sia stata estromessa dalla ricerca».
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