Articolo del 26 novembre 2012 preso da http://ilcentro.gelocal.it/teramo/cronaca/:
TERAMO. Teramo diventa punto di riferimento per i malati di sclerosi multipla. Arrivano da tutta Italia le prenotazioni per sottoporsi a un esame in grado di accertare se si è colpiti da Ccsvi, cioè da insufficienza venosa cerebrospinale cronica, una sindrome che sembra correlata alla sclerosi multipla.
La Asl di Teramo è una delle pochissime in Italia, sicuramente l’unica nel Centro, a fare questo tipo di diagnosi. «Ci siamo dotati di una tecnologia innovativa», esordisce Valerio Profeta, direttore del dipartimento di assistenza territoriale, «sono pochissime in Italia le strutture pubbliche in cui si fa questo tipo di esame. Arrivano pazienti ad esempio da Roma, dove ci sono liste si attesa lunghissime e solo in strutture private. E’ un primo passo che si inserisce in un più ampio progetto di assistenza ai pazienti malati di sclerosi. Dall’anno scorso abbiamo attivato un’Adi (assistenza domiciliare integrata, ndr) di terzo livello: c’è un’equipe che li segue a domicilio, composta da diversi specialisti, dal neurologo all’otorino, al fisiatra, al terapista del dolore, ai fisioterapisti e infermieri». La diagnosi di Ccsvi si fa con un esame ecodoppler particolare, che ha una una sonda e una tecnologia unica, brevettata da una casa italiana. «La Asl ha acquistato questa nuova tecnologia, spiega il dottor Camillo D’Ascanio, che ha “importato” la nuova tecnica di diagnosi, «e da giugno facciamo esami per i malati di sclerosi, nel distretto sanitario di base, ogni giovedì. Arrivano prenotazioni da tutta Italia: noi l’esame lo facciamo con servizio sanitario nazionale, spesso altrove si fa nel privato, con costi alti (da 150 e 300 euro mentre alla Asl è gratis, ndr)».
La Ccsvi è una sindrome scoperta dal professor Paolo Zamboni circa sette anni fa e consiste in un’alterato scarico venoso del cervello. «Le vene giugulari e la vena azygos in sostanza», spiega D’Ascanio, « hanno difficoltà a far defluire il sangue venoso refluo dal cervello e dal midollo spinale per la presenza di restringimenti o malformazioni endovenose perlopiù congenite. Si sono avute negli ultimi anni evidenze scientifiche secondo cui esisterebbe una correlazione tra sclerosi multipla, una malattia degenerativa del cervello che affligge 64mila italiani e 1.900 abruzzesi e Ccsvi. E’ una sindrome ormai riconosciuta. Basti pensare che queste malformazioni venose sono di fatto state catalogate nel settembre 2009 dalla Uip, che è l'unione internazionale dei flebologi, tra le malformazioni di tipo tronculare, cioè quelle che si sviluppano tra il terzo e il quinto mese di vita intrauterina. Ancora in fase di studio è il significato della sua alta incidenza (tra il 60 ed il 100% )nei pazienti con sclerosi multipla e soprattutto il beneficio che possono trarre questi pazienti dall'angioplastica, cioè dal cosiddetto intervento di "liberazione" proposto dal professor Zamboni».
Infatti il primo passo, quello basilare, è la diagnosi, che si fa nell'ambulatorio vascolare del distretto sanitario di base di circonvallazione Ragusa. La terapia è invece l’angioplastica - con l’ormai famoso palloncino si dilata la vena ostruita e si ripristina il circolo del sangue - che si esegue anche a Teramo, nell’unità di radiologia vascolare interventistica del dottor Vincenzo Di Egidio, il primo a eseguirla in Abruzzo.
D'Ascanio è un ecografista vascolare che ha seguito il master con Zamboni. «Ho segnalato la possibilità di fare diagnosi in quest’ambito e nel giro di un anno la Asl si è dotata di un ecografo con tecnologia e sonde specifiche», aggiunge il medico, «sono già stati studiati circa 35 pazienti con sclerosi multipla provenienti da tutta Italia, visto che l'ecografo in questione è disponibile in pochissimi centri pubblici, tra cui appunto quello dell'Università di Ferrara di Paolo Zamboni e quello del di Fabrizio Salvi dell'ospedale Bellaria di Bologna».
I dati preliminari di questo studio sono stati esposti da D'Ascanio sabato scorso al congresso dell’Afi, l’associazione flebologi italiani, che è tenuto a Francavilla. Per effettuare l'esame , con il servizio sanitario nazionale, si può telefonare il sabato dalle 13 alle 15 al numero 3669371171.
Arrivano pazienti da tutta Italia, è l’unica Asl del Centro in cui si diagnostica la sindrome da insufficienza venosa cerebrale scoperta dal professor Zamboni.
TERAMO. Teramo diventa punto di riferimento per i malati di sclerosi multipla. Arrivano da tutta Italia le prenotazioni per sottoporsi a un esame in grado di accertare se si è colpiti da Ccsvi, cioè da insufficienza venosa cerebrospinale cronica, una sindrome che sembra correlata alla sclerosi multipla.
La Asl di Teramo è una delle pochissime in Italia, sicuramente l’unica nel Centro, a fare questo tipo di diagnosi. «Ci siamo dotati di una tecnologia innovativa», esordisce Valerio Profeta, direttore del dipartimento di assistenza territoriale, «sono pochissime in Italia le strutture pubbliche in cui si fa questo tipo di esame. Arrivano pazienti ad esempio da Roma, dove ci sono liste si attesa lunghissime e solo in strutture private. E’ un primo passo che si inserisce in un più ampio progetto di assistenza ai pazienti malati di sclerosi. Dall’anno scorso abbiamo attivato un’Adi (assistenza domiciliare integrata, ndr) di terzo livello: c’è un’equipe che li segue a domicilio, composta da diversi specialisti, dal neurologo all’otorino, al fisiatra, al terapista del dolore, ai fisioterapisti e infermieri». La diagnosi di Ccsvi si fa con un esame ecodoppler particolare, che ha una una sonda e una tecnologia unica, brevettata da una casa italiana. «La Asl ha acquistato questa nuova tecnologia, spiega il dottor Camillo D’Ascanio, che ha “importato” la nuova tecnica di diagnosi, «e da giugno facciamo esami per i malati di sclerosi, nel distretto sanitario di base, ogni giovedì. Arrivano prenotazioni da tutta Italia: noi l’esame lo facciamo con servizio sanitario nazionale, spesso altrove si fa nel privato, con costi alti (da 150 e 300 euro mentre alla Asl è gratis, ndr)».
La Ccsvi è una sindrome scoperta dal professor Paolo Zamboni circa sette anni fa e consiste in un’alterato scarico venoso del cervello. «Le vene giugulari e la vena azygos in sostanza», spiega D’Ascanio, « hanno difficoltà a far defluire il sangue venoso refluo dal cervello e dal midollo spinale per la presenza di restringimenti o malformazioni endovenose perlopiù congenite. Si sono avute negli ultimi anni evidenze scientifiche secondo cui esisterebbe una correlazione tra sclerosi multipla, una malattia degenerativa del cervello che affligge 64mila italiani e 1.900 abruzzesi e Ccsvi. E’ una sindrome ormai riconosciuta. Basti pensare che queste malformazioni venose sono di fatto state catalogate nel settembre 2009 dalla Uip, che è l'unione internazionale dei flebologi, tra le malformazioni di tipo tronculare, cioè quelle che si sviluppano tra il terzo e il quinto mese di vita intrauterina. Ancora in fase di studio è il significato della sua alta incidenza (tra il 60 ed il 100% )nei pazienti con sclerosi multipla e soprattutto il beneficio che possono trarre questi pazienti dall'angioplastica, cioè dal cosiddetto intervento di "liberazione" proposto dal professor Zamboni».
Infatti il primo passo, quello basilare, è la diagnosi, che si fa nell'ambulatorio vascolare del distretto sanitario di base di circonvallazione Ragusa. La terapia è invece l’angioplastica - con l’ormai famoso palloncino si dilata la vena ostruita e si ripristina il circolo del sangue - che si esegue anche a Teramo, nell’unità di radiologia vascolare interventistica del dottor Vincenzo Di Egidio, il primo a eseguirla in Abruzzo.
D'Ascanio è un ecografista vascolare che ha seguito il master con Zamboni. «Ho segnalato la possibilità di fare diagnosi in quest’ambito e nel giro di un anno la Asl si è dotata di un ecografo con tecnologia e sonde specifiche», aggiunge il medico, «sono già stati studiati circa 35 pazienti con sclerosi multipla provenienti da tutta Italia, visto che l'ecografo in questione è disponibile in pochissimi centri pubblici, tra cui appunto quello dell'Università di Ferrara di Paolo Zamboni e quello del di Fabrizio Salvi dell'ospedale Bellaria di Bologna».
I dati preliminari di questo studio sono stati esposti da D'Ascanio sabato scorso al congresso dell’Afi, l’associazione flebologi italiani, che è tenuto a Francavilla. Per effettuare l'esame , con il servizio sanitario nazionale, si può telefonare il sabato dalle 13 alle 15 al numero 3669371171.
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