Interessante (...e un pò triste...) articolo preso da http://lanuovaferrara.gelocal.it/ del 25 settembre 2012:
«E’ un vero peccato che i pazienti ferraresi abbiano dovuto rivolgersi ad altri ospedali per avere qualche chance di entrare nella sperimentazione della terapia Zamboni. Soprattutto se si pensa che questo filone di ricerca ha preso le mosse proprio qua a Ferrara», commenta Giancarlo Crociani, il coordinatore del Centro per la tutela dei diritti dei malati. Nei mesi scorsi la struttura si è fatta portavoce dei pazienti ferraresi, che si sono sentiti esclusi da questa possibilità. La Neurologia del S. Anna ha infatti aderito ad un’altra sperimentazione, promossa dall’Aism, ponendosi in contrasto con la ricerca nazionale finanziata dalla Regione (cura Zamboni) che ha mosso i primi passi proprio a Ferrara lo scorso agosto. Senza l’appoggio di un neurologo non è possibile entrare nella sperimentazione. E se i ferraresi sono stati i primi pazienti ammessi allo studio scientifico, avevano comunque dovuto chiedere con almeno due anni di anticipo di essere assistiti dal centro di Bologna diretto dal neurologo Fabrizio Salvi, collaboratore di Zamboni. «Si chiede se non sia possibile, al S. Anna, la ricerca di un accordo tra Chirurgia vascolare e Neurologia che permetta alle persone malate che ne fanno richiesta di sottoporsi ad un intervento che può mutare positivamente le loro condizioni di vita», ha scritto il Centro al S. Anna, alla Regione, al difensore civico regionale, al Senato e alla Camera. L’accordo non è stato raggiunto. Lo studio avviato dall’Aism si concluderà nei prossimi mesi, quello coordinato da Zamboni nel giro di 1-2 anni.
«E’ un vero peccato che i pazienti ferraresi abbiano dovuto rivolgersi ad altri ospedali per avere qualche chance di entrare nella sperimentazione della terapia Zamboni. Soprattutto se si pensa che questo filone di ricerca ha preso le mosse proprio qua a Ferrara», commenta Giancarlo Crociani, il coordinatore del Centro per la tutela dei diritti dei malati. Nei mesi scorsi la struttura si è fatta portavoce dei pazienti ferraresi, che si sono sentiti esclusi da questa possibilità. La Neurologia del S. Anna ha infatti aderito ad un’altra sperimentazione, promossa dall’Aism, ponendosi in contrasto con la ricerca nazionale finanziata dalla Regione (cura Zamboni) che ha mosso i primi passi proprio a Ferrara lo scorso agosto. Senza l’appoggio di un neurologo non è possibile entrare nella sperimentazione. E se i ferraresi sono stati i primi pazienti ammessi allo studio scientifico, avevano comunque dovuto chiedere con almeno due anni di anticipo di essere assistiti dal centro di Bologna diretto dal neurologo Fabrizio Salvi, collaboratore di Zamboni. «Si chiede se non sia possibile, al S. Anna, la ricerca di un accordo tra Chirurgia vascolare e Neurologia che permetta alle persone malate che ne fanno richiesta di sottoporsi ad un intervento che può mutare positivamente le loro condizioni di vita», ha scritto il Centro al S. Anna, alla Regione, al difensore civico regionale, al Senato e alla Camera. L’accordo non è stato raggiunto. Lo studio avviato dall’Aism si concluderà nei prossimi mesi, quello coordinato da Zamboni nel giro di 1-2 anni.
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