Articolo preso da http://www.ccsviitalia.org/ di Matteo Scibilia:
Il team del dr. Haacke di Magnetic Resonance Innovations, Inc., Detroit, MI, USA ha pubblicato 2 nuovi studi, per quanto riguarda l'utilizzo della RM ai fini della valutazione del flusso venoso, e della valutazione del ferro nel cervello.
Caratteristiche del flusso attraverso le vene giugulari interne al livello delle cervicali C2/C3 e C5/C6 nei pazienti con sclerosi multipla utilizzando la RM (1)
Il flusso totale di sangue attraverso le IJVs sia a livello della C2/C3 che della C5/C6 era ridotto nel gruppo ST rispetto al gruppo NST.
Le firme mediante Risonanza Magnetica della patologia vascolare nella sclerosi multipla (2)
Infine, è stato suggerito che la presenza di contenuto di ferro può indicare indirettamente la progressione della patologia vascolare esistente. A tal fine, passiamo in rassegna l'uso di imaging 'susceptibility-weighted' per il monitoraggio del ferro nel talamo, dei gangli basali e delle lesioni della SM. Questi studi sono molto importanti, sia perchè costituiscono una ulteriore conferma del ruolo della CCSVI nella Sclerosi Multipla, sia perchè prospettano una nuova possibilità per la valutazione della progressione della malattia.
(1) OBIETTIVI:
Studiare le caratteristiche del flusso del sangue attraverso le vene giugulari interne (IJVs) a livello cervicale C2/C3 e C5/C6 nel collo dei pazienti con sclerosi multipla (SM).
METODI:
La RM 3T è stata eseguita su 323 pazienti con SM. E' stata utilizzata l'imaging con contrasto di fase, onde quantificare il flusso di sangue sia a livello C2/C3 che C5/C6. Il Flusso Totale IJV (tIJF) è stato normalizzato in base al Flusso Totale arterioso (TAF).
Per valutare l'anatomia IJV, sono stati eseguite RM 3D arteriovenografica e RM 2D venografica. Sulla base di questa valutazione, la popolazione è stata suddivisa in soggetti con SM non stenotica (NST) e stenotica (ST).
RISULTATI:
Di tutti i pazienti, 100 (31%) appartenevano al gruppo NST e 223 (69%) appartenevano al gruppo ST. Ai livelli C2/C3 e C5/C6, l'tIJF normalizzata del gruppo ST era 56 ± 26% e 51 ± 23%, rispettivamente. Questo era significativamente inferiore a quella del gruppo NST, 85 ± 13% e 73 ± 12% (p <0,001). Zero per cento e il 5% del gruppo NST aveva un tIJF normalizzato di meno del 50% a livello C2/C3 e C5/C6, rispetto al 37% e 47% per il gruppo ST. Il TAF era più piccolo per i pazienti progressivi primario e secondario rispetto ai pazienti con SM recidivante-remittente (p = 0.02 e 0.01, rispettivamente), mentre il tIJF era simile tra tutti i tipi di MS.
CONCLUSIONE:
Il flusso totale di sangue attraverso le IJVs sia a livello della C2/C3 che della C5/C6 era ridotto nel gruppo ST rispetto al gruppo NST.
(2) I fattori vascolari venosi che contribuiscono alla sclerosi multipla (SM) sono noti da tempo.
Solo di recente la portata del loro ruolo potenziale è diventata più evidente con la teoria della insufficienza venosa cronica cerebrospinale (CCSVI). Con l'espansione della ricerca per esplorare ulteriormente il ruolo della patologia vascolare nella popolazione SM, è opportuno esaminare le prove dal punto di vista dell' imaging.
In questo articolo, passiamo in rassegna lo stato dell'arte dei metodi che utilizzano la risonanza magnetica (MRI) applicata all'imaging dei pazienti con SM e CCSVI. Questo include la valutazione della struttura vascolare e del flusso, nonché il tenore di ferro del cervello.
Dopo la revisione della letteratura, troviamo che è stato osservato che le anomalie venose extracraniche inclusa la stenosi, le malformazioni vascolari e la collateralizzazione del flusso nelle vene principali del collo sono prevalenti nella popolazione SM.
Flusso anomalo è stato riportato in pazienti SM sia nella quantificazione del flusso con contrasto di fase nei grandi vasi che nel cervello mediante imaging 'perfusion-weighted'.
[In questo articolo] noi affrontiamo ill ruolo dell'imaging del flusso quantitativo e il suo potenziale come possibile biomarcatori.
Infine, è stato suggerito che la presenza di contenuto di ferro può indicare indirettamente la progressione della patologia vascolare esistente. A tal fine, passiamo in rassegna l'uso di imaging 'susceptibility-weighted' per il monitoraggio del ferro nel talamo, dei gangli basali e delle lesioni della SM.
Il team del dr. Haacke di Magnetic Resonance Innovations, Inc., Detroit, MI, USA ha pubblicato 2 nuovi studi, per quanto riguarda l'utilizzo della RM ai fini della valutazione del flusso venoso, e della valutazione del ferro nel cervello.
Caratteristiche del flusso attraverso le vene giugulari interne al livello delle cervicali C2/C3 e C5/C6 nei pazienti con sclerosi multipla utilizzando la RM (1)
Il flusso totale di sangue attraverso le IJVs sia a livello della C2/C3 che della C5/C6 era ridotto nel gruppo ST rispetto al gruppo NST.
Le firme mediante Risonanza Magnetica della patologia vascolare nella sclerosi multipla (2)
Infine, è stato suggerito che la presenza di contenuto di ferro può indicare indirettamente la progressione della patologia vascolare esistente. A tal fine, passiamo in rassegna l'uso di imaging 'susceptibility-weighted' per il monitoraggio del ferro nel talamo, dei gangli basali e delle lesioni della SM. Questi studi sono molto importanti, sia perchè costituiscono una ulteriore conferma del ruolo della CCSVI nella Sclerosi Multipla, sia perchè prospettano una nuova possibilità per la valutazione della progressione della malattia.
(1) OBIETTIVI:
Studiare le caratteristiche del flusso del sangue attraverso le vene giugulari interne (IJVs) a livello cervicale C2/C3 e C5/C6 nel collo dei pazienti con sclerosi multipla (SM).
METODI:
La RM 3T è stata eseguita su 323 pazienti con SM. E' stata utilizzata l'imaging con contrasto di fase, onde quantificare il flusso di sangue sia a livello C2/C3 che C5/C6. Il Flusso Totale IJV (tIJF) è stato normalizzato in base al Flusso Totale arterioso (TAF).
Per valutare l'anatomia IJV, sono stati eseguite RM 3D arteriovenografica e RM 2D venografica. Sulla base di questa valutazione, la popolazione è stata suddivisa in soggetti con SM non stenotica (NST) e stenotica (ST).
RISULTATI:
Di tutti i pazienti, 100 (31%) appartenevano al gruppo NST e 223 (69%) appartenevano al gruppo ST. Ai livelli C2/C3 e C5/C6, l'tIJF normalizzata del gruppo ST era 56 ± 26% e 51 ± 23%, rispettivamente. Questo era significativamente inferiore a quella del gruppo NST, 85 ± 13% e 73 ± 12% (p <0,001). Zero per cento e il 5% del gruppo NST aveva un tIJF normalizzato di meno del 50% a livello C2/C3 e C5/C6, rispetto al 37% e 47% per il gruppo ST. Il TAF era più piccolo per i pazienti progressivi primario e secondario rispetto ai pazienti con SM recidivante-remittente (p = 0.02 e 0.01, rispettivamente), mentre il tIJF era simile tra tutti i tipi di MS.
CONCLUSIONE:
Il flusso totale di sangue attraverso le IJVs sia a livello della C2/C3 che della C5/C6 era ridotto nel gruppo ST rispetto al gruppo NST.
(2) I fattori vascolari venosi che contribuiscono alla sclerosi multipla (SM) sono noti da tempo.
Solo di recente la portata del loro ruolo potenziale è diventata più evidente con la teoria della insufficienza venosa cronica cerebrospinale (CCSVI). Con l'espansione della ricerca per esplorare ulteriormente il ruolo della patologia vascolare nella popolazione SM, è opportuno esaminare le prove dal punto di vista dell' imaging.
In questo articolo, passiamo in rassegna lo stato dell'arte dei metodi che utilizzano la risonanza magnetica (MRI) applicata all'imaging dei pazienti con SM e CCSVI. Questo include la valutazione della struttura vascolare e del flusso, nonché il tenore di ferro del cervello.
Dopo la revisione della letteratura, troviamo che è stato osservato che le anomalie venose extracraniche inclusa la stenosi, le malformazioni vascolari e la collateralizzazione del flusso nelle vene principali del collo sono prevalenti nella popolazione SM.
Flusso anomalo è stato riportato in pazienti SM sia nella quantificazione del flusso con contrasto di fase nei grandi vasi che nel cervello mediante imaging 'perfusion-weighted'.
[In questo articolo] noi affrontiamo ill ruolo dell'imaging del flusso quantitativo e il suo potenziale come possibile biomarcatori.
Infine, è stato suggerito che la presenza di contenuto di ferro può indicare indirettamente la progressione della patologia vascolare esistente. A tal fine, passiamo in rassegna l'uso di imaging 'susceptibility-weighted' per il monitoraggio del ferro nel talamo, dei gangli basali e delle lesioni della SM.
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