E' tutto pronto per il secondo trapianto di cellule staminali in un uomo colpito da Sclerosi Laterale Amiotrofica (Sla). 'Il paziente e' un uomo di 40 anni e l'intervento e' previsto lunedi' a Terni', ha detto all'ANSA Angelo Vescovi, direttore dell'Irccs Casa Sollievo della Sofferenza di San Pio, a San Giovanni Rotondo (Foggia).
Il primo intervento e' stato eseguito circa un mese fa su un uomo di 31 anni che adesso, ha detto Vescovi, 'sta bene. A un mese dall'intervento non potrebbe ancdare meglio di cosi''.
Le cellule che saranno trapiantate al secondo paziente sono 'sorelle' di quelle utilizzate nel primo paziente. Sono state cioe' ottenute a partire da una piccola quantita' di cellule staminali del cervello prelevate da un feto morto per cause naturali, moltiplicate in laboratorio grazie ad una tecnica messa a punto dallo stesso Vescovi alla fine degli anni '90.
Grazie ad un ambiente chimico ricreato artificialmente permette di ottenere circa 50.000 cellule staminali da un frammento di tessuto minuscolo come una punta di spillo. La quantita' di cellule ottenuta dallo stesso feto, ha detto Vescovi, sara' percio' sufficiente per l'intera sperimentazione.
Lo studio comprende complessivamente di 18 pazienti arruolati ed e' nella fase 1, e' cioe' tesa a verificare la sicurezza della tecnica e non a curare. A meta' settembre e' previsto l'intervento sul terzo paziente e poi sara' la volta degli altri 15, mediamente a cadenza mensile. La prima fase della sperimentazione potrebbe essere conclusa entro due anni e dal suo esito dipendera' il seguito della ricerca, con una fase 2 che dia le prime risposte sull'efficacia.
Il primo intervento e' stato eseguito circa un mese fa su un uomo di 31 anni che adesso, ha detto Vescovi, 'sta bene. A un mese dall'intervento non potrebbe ancdare meglio di cosi''.
Le cellule che saranno trapiantate al secondo paziente sono 'sorelle' di quelle utilizzate nel primo paziente. Sono state cioe' ottenute a partire da una piccola quantita' di cellule staminali del cervello prelevate da un feto morto per cause naturali, moltiplicate in laboratorio grazie ad una tecnica messa a punto dallo stesso Vescovi alla fine degli anni '90.
Grazie ad un ambiente chimico ricreato artificialmente permette di ottenere circa 50.000 cellule staminali da un frammento di tessuto minuscolo come una punta di spillo. La quantita' di cellule ottenuta dallo stesso feto, ha detto Vescovi, sara' percio' sufficiente per l'intera sperimentazione.
Lo studio comprende complessivamente di 18 pazienti arruolati ed e' nella fase 1, e' cioe' tesa a verificare la sicurezza della tecnica e non a curare. A meta' settembre e' previsto l'intervento sul terzo paziente e poi sara' la volta degli altri 15, mediamente a cadenza mensile. La prima fase della sperimentazione potrebbe essere conclusa entro due anni e dal suo esito dipendera' il seguito della ricerca, con una fase 2 che dia le prime risposte sull'efficacia.
Articolo preso da http://salute.aduc.it/
It 's all ready for the second stem cell transplant in a man suffering from Amyotrophic Lateral Sclerosis (ALS). 'The patient is a man of 40 years and the intervention is expected Monday in Terni,' said Angelo Vescovi, Director of IRCCS House for the Relief of Suffering of St. Pio in San Giovanni Rotondo (Foggia).
The first operation was performed about a month ago of a man now aged 31, said Vescovi, is fine. One month after surgery could not get any better than this.''
The cells to be transplanted to the second patient are 'sisters' of those used in the first patient. Were obtained from a small amount 'of the brain stem cells taken from a fetus died of natural causes, multiplied in the laboratory through a technique developed by the same Vescovi in the late '90s.
Thanks to a chemical environment recreated artificially can get about 50,000 stem cells from a tissue fragment as small as a pinhead. The amount of cells obtained from the same fetus, said Vescovi, will be 'is therefore sufficient for the entire experiment.
The study includes a total of 18 patients enrolled and is in phase 1, is intended to check the safety of the technique and not to cure. In mid-September and 'planned intervention on the patient and then the third will be' the turn of the other 15, an average monthly basis. The first phase of the trial could be completed within two years and its success will depend on the result of research, with a phase 2, which gives an initial effectiveness response.
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