Articolo del 24 luglio 2012 preso da http://gaianews.it/:
Se qualcuno non lo sapesse, Timothy Ray Brown potrebbe essere il primo – e per ora probabilmente l’unico – paziente a guarire dall’AIDS. Ha parlato alla conferenza mondiale che si sta tenendo a Washington in questi giorni ed è la speranza dei ricercatori.
Da parte su, ha accettato di buon grado di parlare alla conferenza e ha detto chiaramente di ritenersi “ancora libero del virus dell’HIV”, e ha annunciato la creazione di una Fondazione a suo nome.
“Voglio essere chiaro. Sono HIV-negativo”, ha detto Brown in una conferenza stampa. Brown, conosciuto come “il paziente di Berlino”, ha risposto direttamente ad una polemica insorta di recente, quando i campioni di tessuto che si è fatto prelevare hanno mostrato la presenza di HIV.
Steven Yuki presso l’Università di California, San Francisco, uno degli scienziati che avevano esaminato i campioni di Brown, ha espresso dubbi sulla sua effettiva guarigione. ”Ci sono alcuni segni che dicono che il virus è ancora presente, ma non sappiamo se si tratta di una contaminazione o se dobbiamo considerare una positività,” ha detto Yuki lo scorso giugno.
Tuttavia, Brown ha detto che non assume antiretrovirali ormai da cinque anni e che sta perfettamente bene.
La storia di Timothy Ray Brown – forse uno dei casi più noti nella ricerca sull’HIV – inizia nel 1995 quando gli è stato diagnosticato l’HIV a Berlino. Per 11 anni, i medici lo hanno trattato con terapia antiretrovirale, alla quale ha risposto positivamente.
Nel 2006, tuttavia, la salute Brown è peggiorata. Gli è stata diagnosticata una leucemia mieloide grave – curata dai medici attraverso una potente chemioterapia, per uccidere tutte le cellule tumorali nel sangue.
Dopo varie vicissitudini e vari cicli di chemio,il suo oncologo Gero Hutter ha deciso per un trapianto di cellule staminali, scegliendo un donatore che aveva una rara mutazione che rende le cellule immuni HIV. In seguito, con uno studio pubblicto sulla rivista scientifica New England Journal of Medicine, Hutter e i suoi colleghi hanno annunciato di aver curato col trapianto di staminali non solo la leucemia, ma anche la sua sieropositività. In altre parole, i ricercatori avevano eliminato l’HIV dal suo corpo.
Brown ha smesso di prendere i farmaci antiretrovirali il giorno del trapianto, e ha detto di non averne mai più avuto bisogno. L’unico inconveniente è che ha subito qualche danno neurologico. “C’è stato un periodo dopo il trapianto in cui non riuscivo nemmeno a camminare,” ha detto.
La strada delle cellule staminali ovviamente non è percorribile per tutti i pazienti sieropositivi, ma potrebbe essere molto utile come caso per mostrare che è possibile eradicare il virus dell’HIV dal corpo umano. Sempre che il caso del Paziente di Berlino verrà confermato da altri studi.
If someone does not know, Timothy Ray Brown could be the first - and now possibly the only - patient to be cured of AIDS. He spoke at the World Conference being held in Washington these days and it is the hope of researchers.
Se qualcuno non lo sapesse, Timothy Ray Brown potrebbe essere il primo – e per ora probabilmente l’unico – paziente a guarire dall’AIDS. Ha parlato alla conferenza mondiale che si sta tenendo a Washington in questi giorni ed è la speranza dei ricercatori.
Da parte su, ha accettato di buon grado di parlare alla conferenza e ha detto chiaramente di ritenersi “ancora libero del virus dell’HIV”, e ha annunciato la creazione di una Fondazione a suo nome.
“Voglio essere chiaro. Sono HIV-negativo”, ha detto Brown in una conferenza stampa. Brown, conosciuto come “il paziente di Berlino”, ha risposto direttamente ad una polemica insorta di recente, quando i campioni di tessuto che si è fatto prelevare hanno mostrato la presenza di HIV.
Steven Yuki presso l’Università di California, San Francisco, uno degli scienziati che avevano esaminato i campioni di Brown, ha espresso dubbi sulla sua effettiva guarigione. ”Ci sono alcuni segni che dicono che il virus è ancora presente, ma non sappiamo se si tratta di una contaminazione o se dobbiamo considerare una positività,” ha detto Yuki lo scorso giugno.
Tuttavia, Brown ha detto che non assume antiretrovirali ormai da cinque anni e che sta perfettamente bene.
La storia di Timothy Ray Brown – forse uno dei casi più noti nella ricerca sull’HIV – inizia nel 1995 quando gli è stato diagnosticato l’HIV a Berlino. Per 11 anni, i medici lo hanno trattato con terapia antiretrovirale, alla quale ha risposto positivamente.
Nel 2006, tuttavia, la salute Brown è peggiorata. Gli è stata diagnosticata una leucemia mieloide grave – curata dai medici attraverso una potente chemioterapia, per uccidere tutte le cellule tumorali nel sangue.
Dopo varie vicissitudini e vari cicli di chemio,il suo oncologo Gero Hutter ha deciso per un trapianto di cellule staminali, scegliendo un donatore che aveva una rara mutazione che rende le cellule immuni HIV. In seguito, con uno studio pubblicto sulla rivista scientifica New England Journal of Medicine, Hutter e i suoi colleghi hanno annunciato di aver curato col trapianto di staminali non solo la leucemia, ma anche la sua sieropositività. In altre parole, i ricercatori avevano eliminato l’HIV dal suo corpo.
Brown ha smesso di prendere i farmaci antiretrovirali il giorno del trapianto, e ha detto di non averne mai più avuto bisogno. L’unico inconveniente è che ha subito qualche danno neurologico. “C’è stato un periodo dopo il trapianto in cui non riuscivo nemmeno a camminare,” ha detto.
La strada delle cellule staminali ovviamente non è percorribile per tutti i pazienti sieropositivi, ma potrebbe essere molto utile come caso per mostrare che è possibile eradicare il virus dell’HIV dal corpo umano. Sempre che il caso del Paziente di Berlino verrà confermato da altri studi.
If someone does not know, Timothy Ray Brown could be the first - and now possibly the only - patient to be cured of AIDS. He spoke at the World Conference being held in Washington these days and it is the hope of researchers.
Part of, has willingly accepted to speak at the conference and said clearly considered "still free of HIV", and announced the creation of a foundation in his name.
"Let me be clear. Are HIV-negative, "Brown said in a press conference. Brown, known as the "Berlin patient," he responded directly to a controversy that arose recently when the samples of tissue that was taken showed that the presence of HIV.
Steven Yuki at the University of California, San Francisco, one of the scientists who were testing the samples of Brown, has expressed doubts about its actual healing. "There are some signs that say the virus is still present, but we do not know if this is a contamination or if we consider a positive," said Yuki last June.
However, Brown said he did not take antiretrovirals for the past five years and that is perfectly fine.
The story of Timothy Ray Brown - perhaps one of the best known cases in HIV research - began in 1995 when he was diagnosed with HIV in Berlin. For 11 years, doctors have treated with antiretroviral therapy, which responded positively.
In 2006, however, Brown's health has deteriorated. He was diagnosed with leukemia myeloid serious - cured by doctors using the powerful chemotherapy to kill any cancer cells in blood.
After many vicissitudes and several rounds of chemo, her oncologist Gero Hutter decided for a stem cell transplant, choosing a donor who had a rare mutation that renders the cells immune to HIV. Then, with a pubblicto study in the journal New England Journal of Medicine, Hutter and his colleagues announced that they have cured by transplants of stem cells not only leukemia but also his HIV status. In other words, the researchers had eliminated HIV from his body.
Brown stopped taking antiretroviral medications on the day of transplantation, and said he had never needed more. The only drawback is that it has suffered some neurological damage. "There was a period after transplantation in which I could not even walk," he said.
The road of stem cells is obviously not feasible for all patients with HIV, but could be very useful as if to show that you can eradicate HIV from the human body. Always the case of the patient in Berlin will be confirmed by other studies.
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