Ho capito che il malato è un business. Uno dei tanti forse, ma lo è. L'ho capito tardi, dopo una decina d'anni, ma tra la paura di chi ti ama e le parole del medico, non ha mai vinto la voglia di fare ciò che fosse giusto per me. Oggi festeggio i 15 anni di malattia, ma anche 4 di libertà. Perchè al centro di tutto deve esserci il paziente, io. E quando anche un malato come me passa dall'altra parte (suo malgrado), amare una persona che ha il tuo stesso problema, capisci che forse stai commettendo lo stesso errore di chi lo ha commesso con te un tempo: avere paura. Io ne ho avuta di paura per lei, tanta. Poca per me. Adesso la paura non esiste più per me, ma la vedo negli occhi di lei. E spero un giorno capirà che se noi non abbiamo paura, anche chi ci ama ne avrà più, e finalmente inizieremo a vivere la nostra vita, non più quella che vogliono gli altri. Io inizio ora, e tu? Auguri a me e un abbraccio a te, sorella mia.
Sclerosi Multipla e altre Storie Fantastiche