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In Svezia l’inaccessibilità viene equiparata a discriminazione

Articolo del 2 aprile 2014

In Svezia una nuova legge equipara l’inaccessibilità a discriminazione: la presenza di barriere architettoniche “fisiche” e di ostacoli di altro genere nei confronti dei disabili viene considerata come discriminatoria. Secondo un nuovo proposta di legge, presentato dal ministro per l’Integrazione svedese, Erik Ullenhag, l’inaccessibilità viene considerata come discriminazione e viene proibita. Se un disabile svedese si sente escluso dalla società può fare causa e denunciare la discriminazione.

Ogni qualvolta i diritti del disabili verranno meno, ci sarà la possibilità di appellarsi alla giustizia: così facendo, secondo il ministro Ullenhag, qualsiasi persona potrà vedere che l’inaccessibilità ha un costo economico ed è “fuori legge” in Svezia.

Il divieto si applica in tutti i settori della società inclusi educazione, salute, accesso ai servizi e al mondo del lavoro. L’accesso al mondo del lavoro, come sottolineato dal ministro, è spesso difficile per i disabili e questo nuovo divieto porterà sicuramente a un avvicinamento verso la soluzione del problema.

Ma come funzionerà il divieto in Svezia? Il ministro ha spiegato che una società grande come McDonalds avrà maggiori requisiti rispetto ad una più piccola perché ha a disposizione maggiori risorse e fondi per evitare l’inaccessibilità. Nel caso in cui una società non rispetti i parametri non verrà comunque inviata in bancarotta, se una società non riesce a sistemare una rampa perché non è effettivamente possibile farlo, la società non verrà multata perché non c’è condizione di discriminazione.

Le misure da prendere per edifici e società sono semplici e sono contenute in una precedente legge svedese. Può essere una rampa, l’organizzazione dell’interno dei negozi per creare lo spazio per entrare e muoversi con una sedia a rotelle, avere informazioni e aule scolastiche accessibili a tutti. Le compagnie che hanno nel loro organico meno di dieci persone sono esenti da questa norma perché non hanno i mezzi economici per affrontare spese del genere.

Preparando il nuovo testo di legge, in Svezia si sono ispirati a norme simili esistenti in altri Paesi: Francia, Australia, Norvegia, USA e Gran Bretagna. In questi Paesi si è anche evitato il costo eccessivo per mettere in atto le misure contenute nelle varie norme e si è registrato un considerevole aumento dell’accessibilità e di soddisfazione degli utenti.

L’Ombudsman della Discriminazione (OD, il difensore civico che si occupa di discriminazione) sarà l’autorità responsabile per la legge: le persone possono presentare i casi all’OD personalmente o chiedere aiuto alle autorità, non ci sarà bisogno di nuove risorse economiche. Pare che il nuovo progetto di legge svedese sarà approvato, anche se qualcuno nel Paese si è opposto.






Erik Ullenhag, the Swedish Integration Minister presented on March 3rd, 2014 a proposal for a new legal ban against inaccessibility for disabled people in Sweden. This ban classifies inaccessibility as discrimination! This will be a tool for disabled people who are discriminated against giving them the possibility of going to court when they are not able to access society. Until now there has been Swedish legislation prohibiting discrimination but no possibility for those experiencing discrimination to make their own case. The ban gives a more clear rights perspective on accessibility and will allow for discrimination compensation for the individual whose rights have been breached. The minister claimed that compensation would be a visible sign showing others that inaccessibility is not accepted and can cost!

This new ground for discrimination is based on equal access to society and if reasonable measures failed to be taken to prevent the discrimination. The ban is applicable in all sectors of society including education, health and access to services as well as for goods and services. Employment was pointed out particularly as access to employment for disabled people is a known challenge for society and the new ban would be another puzzle piece in solving the problem.

When coming to how cases could progress the Swedish minister explained that McDonalds would have higher requirements than a small local company as they have more resources and funding to ensure that inaccessibility is avoided. A company will not be put into bankruptcy for a lack of accessibility – the new ban is for simple measures that can be taken. If for example a company cannot put a ramp as it is practically not possible then there is no case of discrimination as practical conditions do not exist.

Simple measures are backed by an existing Swedish legislation that is not being respected. Simple measures can be the existence of a ramp, organisation of the interior of shops allowing for circulation of a wheelchair user, having information so that all can understand, or accessible schoolrooms.

There are exceptions to the ban for companies with less than 10 employees so as to not allow for heavy burdens to be placed on the companies.

When preparing the legislation the government considered legislation from other countries. They found there was similar legislation as the one now proposed in the USA, UK, Australia, Norway and France. The fear of large costs has always been claimed but this has not been found to be the case in the other countries. Instead accessibility has increased and given more satisfied customers. The individual with this legislation is placed in the centre with the right to drive cases. The Swedish Discrimination Ombudsman (DO) will be the responsible authority for the legislation. Individuals can push a case personally or with help of the authorities. No new resources are to be provided, as it is considered there already is sufficient national funding for the DO. There is a now a consensus in the government for this ban in spite that there has been disagreement. There is also hope that the Swedish Parliament will approve the proposed legislation when put forward.


Source: www.enil.eu

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