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Visualizzazione dei post da aprile, 2014

CCSVI: Primo intervento per il Brave Dreams al Besta di MIlano

Venerdì 21 Marzo 2014 é ufficialmente partita la sperimentazione Brave Dreams anche all’I.R.C.C.S. Istituto Neurologico Carlo Besta di Milano, con il primo trattamento di PTA (ovviamente nessuno sa, nel rispetto del doppio cieco previsto dal protocollo, se l’intervento di PTA sia stato effettivamente eseguito o se si sia trattato solo di una simulazione di intervento) effettuato su un giovane paziente lombardo da tempo in cura presso il centro milanese. Questo primo paziente Brave Dreams lombardo – da noi seguito costantemente sia prima che dopo l’intervento – ha sottolineato la grande professionalità e cortesia del team, nonché la serietà delle procedure pre e post-intervento che rappresentano il cuore della sperimentazione, con la conseguente massa di dati che sarà disponibile alla fine della sperimentazione stessa. L’avvio del Brave Dreams al Besta è a nostro parere una tappa molto importante nella lotta a sostegno del riconoscimento della CCSVI, in virtù dell’alta consideraz

Trovata una proteina che può essere causa di molte malattie infiammatorie

04-Aprile-2014 VERONA - Un lavoro durato 7 anni da parte di un gruppo di ricerca guidato da Gabriela Constantin, docente di Patologia generale del Dipartimento dell'Università di Verona, ha portato alla scoperta che una proteina (la Tim-1), utile sotto alcuni aspetti, può essere causa anche di molte malattie infiammatorie autoimmuni, tra le quali la sclerosi multipla, il lupus, l'artrite reumatoide, la psoriasi e il diabete mellito. Lo studio è già stato pubblicato negli Stati Uniti. «Non sono uno scienziato - commenta il presidente del Veneto Luca Zaia -, ma ho preso informazioni: la scoperta di uno dei principali meccanismi alla base di molte patologie autoimmuni, come la sclerosi multipla, realizzata dal team di giovanissimi ricercatori dell'Università di Verona, è di quelle per le quali tutto il mondo e milioni di malati dovranno ringraziare la qualità della ricerca che si fa in Veneto. Forse altri nel mondo sono più bravi a fare marketing e a vendersi nel mondo dell&#

CCSVI:"I miei studi e le mie ipotesi sulla sclerosi multipla", seminario di Paolo Zamboni per "Orizzonti in Biologia e Medicina"

11.04.2014 “Quando ho osservato un vetrino con un campione di lesione da sclerosi multipla sono rimasto colpito dal profilo morfologico delle venule residenti, le quali ricordavano molto quelle da me osservate in pazienti affetti da una patologia primitiva dei vasi venosi. Da qui, ho ipotizzato che alla base della sclerosi multipla poteva esserci un coinvolgimento importante del sistema venoso. Da qui, ha avuto inizio tutto.” Lo ha detto il professore Paolo Zamboni a margine dell'incontro promosso dalla Classe di Scienze Sperimentali della Scuola Superiore Sant'Anna di Pisa, in occasione del ciclo seminariale “Orizzonti in Biologia e Medicina”, intitolato “The extracranic cerebral venous system: a potential contributor to neurodegeneration?” . Paolo Zamboni ha sottolineato che “le vene ed i vasi linfatici sono poco studiati in ambito medico, eppure sono molto importanti al fine di garantire, anche a livello periferico, la vitalità e la corretta funzione delle cellule”.

CCSVI: nuova tecnica chirurgica?

E’ stato pubblicato sul sito della rivista scientifica Annals of Vascular Surgery un piccolo studio italiano intitolato “Ricostruzione chirurgica bilaterale per la malattia delle vene giugulari interne in pazienti con insufficienza venosa cronica cerebrospinale e associata sclerosi multipla“. Secondo alcuni ricercatori del Policlinico di Monza, l’insufficienza venosa cronica cerebrospinale (CCSVI) è una condizione vascolare caratterizzata da alterazioni morfologiche che coinvolgono i percorsi vascolari cerebrali efferenti. La CCSVI è stata implicata come un fattore che contribuisce alla sclerosi multipla (SM), ma questa teoria è molto controversa. Vengono riportati tre casi di pazienti con CCSVI e con SM che sono stati sottoposti ad angioplastica delle vene giugulari interne (IJV) per ripristinare la pervietà dei vasi. Tutti i pazienti hanno riferito un significativo miglioramento sintomatico dopo l’angioplastica fino a che i sintomi si sono ripresentati a seguito di restenosi delle IJ

In Svezia l’inaccessibilità viene equiparata a discriminazione

Articolo del 2 aprile 2014 In Svezia una nuova legge equipara l’inaccessibilità a discriminazione: la presenza di barriere architettoniche “fisiche” e di ostacoli di altro genere nei confronti dei disabili viene considerata come discriminatoria. Secondo un nuovo proposta di legge, presentato dal ministro per l’Integrazione svedese, Erik Ullenhag, l’inaccessibilità viene considerata come discriminazione e viene proibita. Se un disabile svedese si sente escluso dalla società può fare causa e denunciare la discriminazione. Ogni qualvolta i diritti del disabili verranno meno, ci sarà la possibilità di appellarsi alla giustizia: così facendo, secondo il ministro Ullenhag, qualsiasi persona potrà vedere che l’inaccessibilità ha un costo economico ed è “fuori legge” in Svezia. Il divieto si applica in tutti i settori della società inclusi educazione, salute, accesso ai servizi e al mondo del lavoro. L’accesso al mondo del lavoro, come sottolineato dal ministro, è spesso difficile per i disabi