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Visualizzazione dei post da luglio, 2012

Sclerosi multipla, al via la sperimentazione clinica del metodo Zamboni

Oggi l'avvio ufficiale!! Articolo del 29 luglio 2012: Il progetto Brave Dreams del chirurgo vascolare Paolo Zamboni partirà tra pochi giorni. Prima sarà la volta dell'azienda ospedaliera-universitaria di Ferrara, poi dell'Usl di Bologna, successivamente l'ospedale Cannizzaro di Catania e infine altre undici strutture sanitarie distribuite in tutta Italia Si parte con la sperimentazione clinica. Il progetto è quello che va sotto il nome di Brave Dreams(acronimo di Brain venous drainage exploited against multiple sclerosis) e, sotto il coordinamento del chirurgo vascolare Paolo Zamboni dell’Azienda ospedaliero-universitaria di Ferrara, il suo scopo è quello di verificare gli effetti sulla sclerosi multipla intervenendo per rimuovere le ostruzioni sanguigne determinate dall’insufficienza venosa cronica cerebrospinale (Ccsvi). L’annuncio ufficiale è stato dato da Carlo Lusenti, assessore regionale alla salute, e con la selezione dei pazienti si partirà a metà del

Il pilates nella sclerosi multipla

Articolo preso da  http://www.sclerosimultipla.com/ : Un aiuto per i malati di sclerosi multipla: equilibrio, consapevolezza, riduzione dello stress, miglioramento della forza e della flessibilità.Vantaggi: Ottimo per rinforzarsi La maggior parte degli esercizi si fanno sul materassino Gli esercizi possono essere fatti a casa facilmente Una delle pratiche sportive più conosciute degli ultimi anni è il pilates. L'ideatore, Joseph Pilates, agli inizi del '900 pensò a questi esercizi per aiutare gli ammalati allettati nella riabilitazione. Ad oggi, il pilates viene considerato di grande aiuto per i disabili, e anche nella sclerosi multipla sembra avere effetti positivi. Il pilates si focalizza sui muscoli come gli addominali e quelli nella zona prossima al cordone spinale, lavorando quindi sulla stabilità e l'equilibrio. Inoltre, aiuta a rinforzarsi ma senza ingrossare i muscoli, permette di acquisire consapevolezza del proprio corpo (utile contro l\\\'insensibilità), p

Contest: l'anima gemella

Per chi volesse partecipare clicchi  qui : Avevo 19 anni e frequentavo un ragazzo di 7 anni più grande di me. Niente di particolarmente serio, ma purtroppo in quel periodo ebbi una ricaduta (sono affetta da sclerosi multipla dal 2000) e lui scappò via. Ho sofferto molto per questo, ma mentre lui fuggiva, l'amore vero mi si presentava senza che io lo cercassi, ed è stato un vero abbaglio di luce. Una luce che proveniva da suoi occhi neri, belli, buoni, che mi hanno fatto innamorare al primo istante. Io lavoravo al bar adiacente alla tabaccheria della sua famiglia, e lui lavorava lì. Un giorno entrò al bar per chiedermi se potevo cambiargli dei soldi e rimasi così, imbambolata, tanto che lui mi dovette ripetere ciò che voleva ;) Da quel momento passarono oltre due mesi prima che lui mi chiedesse di uscire, ma finalmente quel momento arrivò, mi portò al mare, su una spiaggia piena di fiaccole accese...atmosfera perfetta per il nostro primo, lungo, appassionato bacio. E quella s

Cellule staminali: secondo trapianto in uomo colpito da SLA

E' tutto pronto per il secondo trapianto di cellule staminali in un uomo colpito da Sclerosi Laterale Amiotrofica (Sla). 'Il paziente e' un uomo di 40 anni e l'intervento e' previsto lunedi' a Terni', ha detto all'ANSA Angelo Vescovi, direttore dell'Irccs Casa Sollievo della Sofferenza di San Pio, a San Giovanni Rotondo (Foggia). Il primo intervento e' stato eseguito circa un mese fa su un uomo di 31 anni che adesso, ha detto Vescovi, 'sta bene. A un mese dall'intervento non potrebbe ancdare meglio di cosi''. Le cellule che saranno trapiantate al secondo paziente sono 'sorelle' di quelle utilizzate nel primo paziente. Sono state cioe' ottenute a partire da una piccola quantita' di cellule staminali del cervello prelevate da un feto morto per cause naturali, moltiplicate in laboratorio grazie ad una tecnica messa a punto dallo stesso Vescovi alla fine degli anni '90. Grazie ad un ambiente chimico ricreato artifi

Sclerosi Multipla: il miglioramento della disabilità è naturale, innato

Vi propongo questo articolo preso da  http://www.ccsviitalia.org/ . Ancora parliamo di interferone... Un recente Studio (indipendente), pubblicato su 'Multiple Sclerosis Journal'. ha trovato che non è insolito (unusual) rilevare miglioramenti a 1-2 anni nei malati di SM, in assenza di terapie con farmaci modificanti la malattia (DMD). Background: Sperimentazioni cliniche e studi osservazionali riportano miglioramenti nella disabilità della sclerosi multipla (SM) per effetto di farmaci immunomodulatori (IMD). Tuttavia,sono stati raramente esaminati i miglioramenti naturali in pazienti sena farmaco. Abbiamo studiato i miglioramenti annuali e biennali dei punteggi Expanded Disability Status Scale (EDSS) punteggi, utilizzando i dati della British Columbia, Canada. Metodi: La Banca Dati SM della British Columbia comprende determinati pazienti affetti da SM (1980-2009). Sono stati esaminati IMD consecutivi senza punteggi EDSS a uno e due anni di distanza (± 3 mesi) ; sono st

Sclerosi Multipla e Sodio

Ogni giorno ce n'è una... Vi propongo questo articolo sull'accumulo di sodio nella sclerosi multipla di cui tra l'altro ne avevo già parlato  qui L'ho preso da  https://www.box.com/ : L'accumulo di sodio nel cervello sembra essere associato con la disabilità nei pazienti con Sclerosi Multipla (MS) [trad. di Matteo Scibilia] L'accumulo di sodio, che può essere rilevato mediante risonanza magnetica (MRI), può essere un marcatore per la degenerazione delle cellule nervose che si verifica nei pazienti con sclerosi multipla. Lo studio, pubblicato online sulla rivista Radiology, ha trovato che gli individui ai primi stadi di SM hanno un accumulo di sodio in regioni specifiche del cervello, mentre quelli con SM più avanzata presentano questi accumuli in tutto il cervello. Secondo i ricercatori, l'accumulo di sodio nelle regioni motorie del cervello era direttamente associato alla gravità della disabilità osservata. Patrick Cozzone, Ph.D., diretto

CCSVI-Brave Dreams: chi può partecipare allo studio

Ne avevamo già parlato  qui , ma hanno oscurato il sito di riferimento. Visto che lo start up di Brave Dreams è vicino, vi ripropongo i criteri di chi può partecipare allo studio: COME E CHI PUO’ PARTECIPARE ALLO STUDIO?  pazienti con sclerosi multipla e CCSVI fra i 18 ed i 65 anni nelle forme cliniche recidivanti remittenti e secondariamente progressive questo studio non include pazienti con forme cliniche primariamente progressive i pazienti devono essere seguiti da uno dei Centri partecipanti da almeno 2 anni sarà cura dei centri informare i pazienti della sperimentazione i pazienti che desiderano partecipare alla sperimentazione verranno selezionati dal neurologo curante, a seconda dei criteri stabiliti nel protocollo approvato dal comitato etico non è ammesso passare da un centro all’altro poichè solo i pazienti seguiti con regolarità da almeno 2 anni entreranno nella sperimentazione 1. Visita neurologica di screening - Il neurologo verifica che siano soddisfatti i

Cellule Staminali: primo paziente a guarire dall'HIV

Articolo del 24 luglio 2012 preso da  http://gaianews.it/ : Se qualcuno non lo sapesse, Timothy Ray Brown potrebbe essere il primo – e per ora probabilmente l’unico – paziente a guarire dall’AIDS. Ha parlato alla conferenza mondiale che si sta tenendo a Washington in questi giorni ed è la speranza dei ricercatori. Da parte su, ha accettato di buon grado di parlare alla conferenza e ha detto chiaramente di ritenersi “ancora libero del virus dell’HIV”, e ha annunciato la creazione di una Fondazione a suo nome. “Voglio essere chiaro. Sono HIV-negativo”, ha detto Brown in una conferenza stampa. Brown, conosciuto come “il paziente di Berlino”, ha risposto direttamente ad una polemica insorta di recente, quando i campioni di tessuto che si è fatto prelevare hanno mostrato la presenza di HIV. Steven Yuki presso l’Università di California, San Francisco, uno degli scienziati che avevano esaminato i campioni di Brown, ha espresso dubbi sulla sua effettiva guarigione. ”Ci sono alcuni

Sclerosi Multipla: l'attenzione del dentista

Uno studio del Centro di Ricerca Odontoiatrica di Mashhad (Iran) ha valutato l'incidenza dei probemi oro facciali nella popolazione affetta da SM, utilizzando come campione 500 pazienti affetti da sclerosi. I volontari, tra gli 11 e i 69 anni, sono stati sottoposti in prima istanza a visita neurologica. Le principali manifestazioni rilevate sono state nevralgia del trigemino (dolore al viso intenso), paralisi facciale (perdita di sensibilità e movimenti inconsulti), disordini temporomandibolari (mal d'orecchie, abbassamento dell'udito e della vista, mal di testa, problemi nella masticazione, acufene, disfagia e disartria (problemi nel parlare). I ricercatori hanno comparato questi sintomi con altri parametri informativi come l'età, il sesso, durata della patologia e storia clinica familiare. La frequenza delle manifestazioni oro facciali nei pazienti con la SM presi in considerazione è dell'88,6%. I disturbi visivi sono i più frequenti (riscontrati nell'80,4% de

Metodo Zamboni: parte l'arruolamento dei pazienti

Si comincia da Bologna e Ferrara, dove è già arrivato l'ok del comitato etico; poi la sperimentazione sarà avviata in altri venti centri in tutta Italia La prossima settimana inizierà l’arruolamento dei pazienti per l’avvio dello studio "Brave Dreams", la sperimentazione del metodo Zamboni contro la sclerosi multipla: la Regione finanzia l'esperimento delle teorie dello specialista ferrarese Paolo Zamboni con poco meno di 3 milioni di euro. Lo scorso 17 luglio il ministero della Salute ha dato il suo nulla osta al progetto nazionale. L’arruolamento inizierà nei primi Centri sperimentatori dell’Emilia-Romagna: l’Azienda ospedaliero-universitaria di Ferrara (Centro coordinatore a livello nazionale) e l’Ausl di Bologna, i cui Comitati etici hanno già dato il loro ok alla sperimentazione. A seguire sarà avviato l’arruolamento dei pazienti in Sicilia (Azienda ospedaliera Cannizzaro di Catania) e negli altri centri sperimentatori (14 su 20). L’avvio del reclutam

Sclerosi multipla progressiva: uno studio randomizzato per il trattamento con il Masitinib

Notizia del 12 giugno 2012: Le opzioni di trattamento per i pazienti affetti da forme progressive di sclerosi multipla (MS) restano insufficienti. I mastociti partecipare attivamente nella patogenesi della SM, in parte perché rilasciano grandi quantità di vari mediatori che sostengono la rete infiammatoria. Masitinib, uno selettivo inibitore della tirosina chinasi orale, inibisce efficacemente l' emigrazione sopravvivenza e l'attività dei mastociti. Questo studio sperimentale ha valutato la sicurezza e il beneficio clinico di masitinib nel trattamento della sclerosi multipla progressiva primaria (SMPP) o libera da recidiva sclerosi multipla secondaria progressiva (rfSPMS). Metodi: multicentrico, randomizzato, controllato con placebo, proof-of-concept di prova. Masitinib è stato somministrato per via orale a 3 a 6 mg / kg / die per almeno 12 mesi, con un aggiustamento della dose ammessa in caso di risposta insufficiente, senza tossicità. La risposta endpoint primario era l

Cellule staminali difendono da tumore al cervello

Studi fatti in modelli animali ora servono conferme da studi clinici Secondo una ricerca pubblicata su Nature Medicine il cervello "giovane" è dotato di armi di autodifesa per proteggersi dai tumori. Si tratterebbe di molecole, prodotte da un tipo di cellule staminali, che vengono "puntate" contro le cellule tumorali per indurle al suicidio. Lo studio è stato coordinato dal Max Delbruck Institute di Berlino e dalla Ludwig Maximilians University di Monaco di Baviera, cui hanno partecipato anche gli Istituti di Chimica Biomolecolare e di Cibernetica del Consiglio Nazionale delle Ricerche (Cnr) di Pozzuoli (Napoli). I ricercatori hanno scoperto che nel cervello più giovane dei topi esistono delle cellule staminali nervose, le cosiddette cellule progenitrici neurali, che vengono allertate quando compare il tumore (chiamato glioblastoma). Una volta migrate sul posto, iniziano a produrre le loro armi di autodifesa, ovvero delle molecole derivate da acidi grassi n

Sclerosi Multipla: la FDA mette in guardia sulle convulsioni con AMPYRA

La US Food and Drug Administration ha emesso un avviso a pazienti e medici circa l'aumento del rischio di convulsioni in pazienti con sclerosi multipla che prendono il farmaco AMPYRA. Il farmaco è stato sviluppato da Acorda Therapeutics Inc per migliorare la capacità di deambulazione nei pazienti affetti da sclerosi multipla. Biogen Idec Inc ha diritti sul farmaco in Europa, dove viene venduta sotto il marchio Fampyra. La FDA ha detto che sulla base di relazioni, ha recentemente valutato rischio di convulsioni in pazienti con SM che assumono AMPYRA e ha rilevato che la maggior parte delle convulsioni sono avvenute pochi giorni o settimane dopo l'inizio della dose raccomandata e si sono verificate in pazienti senza storia di convulsioni. Le convulsioni costituiscono un rischio noto con AMPYRA, ha detto l'agenzia, e il rischio aumenta con più elevati livelli ematici del farmaco. Dal momento che AMPYRA viene eliminato dai reni, i pazienti con insufficienza renale posson

CCSVI in Alto Adige: deve essere vista come opportunità

Notizia del 19 luglio 2012: In Alto Adige ancora ci sono perplessità riguardo al metodo Zamboni. Ma il consigliere provinciale del Pdl Mauro Minniti sostiene che "deve essere visto come opportunità e non come impedimento o, peggio, come un fastidio" nella lotta alla sclerosi multipla. Minniti, noto anche per aver contribuito alla distribuzione del Sativex - farmaco cannabinoide - ha riproposto questo metodo come aiuto per una qualità della vita migliore in pazienti affetti da sclerosi multipla, ma in consiglio provinciale non ha trovato appoggio, perchè il metodo Zamboni è ritenuto incerto. Grazie a Minniti in Alto Adige se ne continuerà a parlare...ci auguriamo! Fonte:  http://altoadige.gelocal.it/cronaca/2012/07/19/news/sclerosi-multipla-minniti-sostiene-il-metodo-zamboni-1.5428378

Cellule Staminali: primo trapianto al mondo salva-fegato

ROMA - Per la prima volta al mondo cellule staminali salva-fegato prelevate da un feto sono state trapiantate in un uomo con cirrosi epatica allo stadio avanzato. L'intervento e' stato eseguito in Italia, nel Policlinico Umberto I di Roma, nell'ambito di un protocollo di ricerca che comprende 20 pazienti, tutti nello stadio avanzato della malattia. Le cellule del fegato infuse nel paziente sono state prelevate da un feto abortito terapeuticamente a causa di una malformazione. Le cellule del fegato infuse nel paziente sono state prelevate da un feto abortito terapeuticamente a causa di una malformazione. L'intervento e' stato eseguito circa una settimana fa con il coordinamento di Domenico Alvaro, Eugenio Gaudio, Pasquale Berloco e Marianna Nuti. Dal fegato del feto, dal peso 10-15 grammi, sono state isolate le cellule che servono a rigenerare il fegato, in tutto circa 50 milioni. ''Sono cellule staminali pluripotenti'', ha spiegato Alvaro. Sono cioe&

Sclerosi Multipla: smentita l'efficacia dell'interferone beta grazie ad uno studio canadese

Importantissimo articolo di Alessandro Rasman. Leggetelo , mi raccomando: http://mediterranews.org/2012/07/sclerosi-multipla-uno-studio-canadese-smentisce-lefficacia-dellinterferone-beta-per-fermare-la-disabilita/ Vi riporto l'abstract tradotto da Matteo Scibilia Uno Studio dimostra che l' Interferone NON rallenta la progressione della SM Associazione tra l'uso dell'interferone beta e la progressione della disabilità nei pazienti con sclerosi multipla recidivante-remittente Contesto L'interferone beta è ampiamente prescritto per il trattamento della sclerosi multipla (SM), ma il suo rapporto con la progressione della disabilità deve essere ancora provato. Obiettivo Studiare l'associazione tra interferone beta e la progressione della disabilità nei pazienti con sclerosi multipla recidivante-remittente. Disegno, Setting, e Pazienti Studio retrospettivo di coorte basato sui dati raccolti in maniera prospettica (1985-2008) della British Columbia, C

Sclerosi Multipla: il trattamento degli spasmi neuro muscolari

Tratto da un doc.del Dr.Bob Lawrence Uno dei piu' comuni sintomi che si verifica nella sm e' rappresentato dagli Spasmi Neuro Muscolari. Questo tipo di sintomo puo' essere di due tipi:Ipertonia o Cloni Lo spasmo da ipertono si ha quando il tono muscolare e' aumentato in modo abnorme. Questo spesso appare come rigidita'degli arti che generano difficolta' al movimento,nonostante vi sia assenza di assoluta paralisi. Il clono e' sicuramente dei due il piu' stressante in quando genera movimenti muscolari violenti e involontari,senza nessun preavviso e apparente causa. Questo causa la perdita di equilibrio dell'individuo che ne e' affetto e la conseguente probabile caduta. Le cure convenzionali trattano questi sintomi con l'uso di medicinali quali Baclofen o Zanaflex.Il maggior difetto di questi medicinali sono gli effetti collaterali che a volte generano estrema debolezza muscolare. Inoltre Zanaflex e' anche abbastanza tossico e puo

Sclerosi Multipla e CCSVI: per "un messaggio di equilibrio e verità"

Articolo di Filomena Darelli su  http://www.mainfatti.it/ La CCSVI (Insufficienza Venosa Cronica Cerebrospinale), "patologia vascolare individuata dal prof. Paolo Zamboni, esiste, ed è fortemente correlata alla Sclerosi Multipla , come evidenziano decine e decine di studi internazionali indipendenti", per ribadirlo la CCSVI nella SM convoca una conferenza stampa. La CCSVI nella Sclerosi Multipla è ormai una realtà scientifica internazionale innegabile. La CCSVI (acronimo che in italiano sta perInsufficienza Venosa Cronica Cerebrospinale), patologia vascolare individuata dal prof. Paolo Zamboni "soffre" però in Italia di un certo "ostracismo" da parte della medicina "che conta", quasi come se la patologia in questione non "esistesse" o come se le continue conferme internazionali della sua "correlazione" con la Sclerosi Multipla fossero scoperte scientifiche di "serie B". Il trend "politico" per molti

Il trattamento farmacologico precoce della SM è efficace?

Dal sito  http://www.ccsviitalia.org/ : Degli spunti di riflessione di Marie Rhodes - Una sua nota tradotta da Matteo Scibilia Un indispensabile chiarimento iniziale. La precedente pubblicazione della teoria di Joan Bael sulla riperfusione ha provocato l'irritazione di un lettore, che ha definito quella nota un accumulo di sciocchezze, senza indicare quali, a parte la segnalazione di un possibile contrasto di Zivadinov in merito ad un elemento secondario presente nella nota; il tutto basato essenzialmente sul fatto che Joan è una cantante, e non un medico. Onde evitare altri commenti di tal genere, preciso che Marie è una malata di SM infermiera professionale (per utilizzare una figura corrispondente italiana), che si occupa di CCSVI sin dall'inizio, e che ha anche scritto un libro sull'argomento. Ciò detto, noi facciamo informazione e divulgazione; e, se un articolo è interessante, lo pubblichiamo solo se sono sempre citate le fonti scientifiche di supporto. Spess

Sclerosi Multipla & Co.: l'occhio si trasforma in mouse

Chi è affetto da una malattia degenerativa come la sclerosi multipla, la distrofia muscolare e il morbo di Parkinson potrà presto beneficiare di un nuovo dispositivo tecnologico per interagire al meglio con il proprio computer. Si tratta di una sorta di mouse ottico progettato dai ricercatori dell'Imperial College di Londra. Il dispositivo riconosce il posizionamento degli occhi sullo schermo del computer e consente al soggetto di controllare un cursore sul display proprio come si fa normalmente attraverso il mouse. La sperimentazione, pubblicata sul Journal of Neural Engineering, ha dimostrato la possibilità di utilizzo del dispositivo per giocare ai videogiochi, navigare su Internet o scrivere una email. Il mouse ottico è costituito da due telecamere che scattano una serie infinita di fotografie dell'occhio per capire la posizione dello sguardo sullo schermo. L'utilizzo di energia è minimo – circa un watt – ed è possibile anche la trasmissione via wireless dei dati. La

Sclerosi Multipla: gli interferoni possono non essere efficaci per le persone con SM

La notizia è di qualche tempo fa, ma vale la pena di essere riproposta. Dal sito  http://ms.about.com/b/2010/03/30/interferons-not-good-for-some-people-with-ms.htm I ricercatori di Stanford hanno scoperto che nelle persone con SM recidivante-remittente (RRMS), sembra che ci siano 2 tipi: un tipo caratterizzato da elevati livelli di una cellula immunitaria chiamata interleuchina-17 (IL-17) nel sangue e l'altro tipo con un basso livello di IL-17 nel sangue. Risulta che farmaci a base di interferone-modificanti la malattia (Avonex, Betaseron, Rebif) hanno effetti diversi sulle persone, a seconda del loro livello di circolazione IL-17. Gli interferoni non sono efficaci per le persone con più IL-17: in questo studio, le persone che non hanno risposto all'interferone-beta avevano più alti livelli di IL-17 (in realtà, una varietà specifica di IL-17, chiamata IL-17F), rispetto alle persone che hanno "fatto bene" gli interferoni. Le persone con i livelli più elevati di IL

Sclerosi Multipla: accumulo di sodio come marcatore

I risultati di questa ricerca potrebbero aiutare a formulare diagnosi di sclerosi multipla più precoci e precise, offrendo anche un quadro del decorso temporale della malattia. Un gruppo di scienziati della  CNRS francese, che lavorano all’Università Aix-Marseille a Marsiglia, hanno misurato grazie una tecnica specifica di risonanza magnetica le concentrazioni di sodio in pazienti affetti da sclerosi multipla (e in un gruppo di controllo). I risultati sono stati netti. Nel cervello di pazienti affetti dalla malattia (sclerosi multipla recidivante remittente) sono presenti accumuli di sodio. Anche le differenze fra pazienti allo stadio precoce e quelli in fase avanzata hanno offerto indicazioni rilevanti: in coloro che avevano ricevuto una diagnosi entro 5 anni prima dell’esperimento (14 in tutto) gli accumuli ero localizzati in aree specifiche: il tronco encefalico, il cervelletto e il lobo temporale. Nei pazienti la cui diagnosi era più vecchia invece (15 soggetti) invece l’accumul

Sclerosi Multipla: nuova conciliazione vita-lavoro

Notizia del 13 luglio 2012: L'Ugl ha sottoscritto un protocollo d'intesa con Aism, per favorire in sede di contrattazione collettiva la conciliazione dei tempi per le persone colpite dalla malattia. Scacciavillani (Ugl): "Una tappa fondamentale per aiutare in modo concreto le persone con disabilità nel mondo del lavoro" ROMA - Sarà più facile conciliare i tempi di vita e di lavoro per le persone colpite da sclerosi multipla: l'Ugl ha infatti sottoscritto un protocollo d'intesa con l'associazione italiana Sclerosi multipla (Aism), mirato a promuovere una stretta collaborazione per favorire e sostenere i lavoratori in sede di contrattazione collettiva. Per il responsabile dell'ufficio Politiche della disabilità dell'Ugl, Giovanni Scacciavillani, "l'intesa rappresenta una tappa fondamentale di un lungo percorso fortemente voluto dall'Ugl per aiutare in modo concreto le persone con disabilità nel mondo del lavoro, rimuovendo quelle ba

Sclerosi Multipla: gestire lo stress rallenta i sintomi

La Sclerosi Multipla ha molti aspetti e molti tentativi di cura, nessuno ancora accertato o efficace al 100%, ma nell’attesa che la ricerca faccia il proprio corso … ogni idea per alleviare la malattia è ben accetta. Succede allora che la Northwestern University Feinberg School of Medicine di Chicago pubblichi uno studio effettuato su 121 persone malate di SM, invitando una parte di loro a sottoporsi a un programma di gestione dello stress: incrementare le attivita’ positive, rinforzare le relazioni sociali, ridurre l’ansia, gestire il dolore e l’insonnia, calmare le emozioni troppo forti ecc. Il risultato che sta venendo fuori pare incoraggiante, per certi versi. Infatti, il gruppo che ha seguito tale programma terapeutico, rispetto all’altro campione che ha insistito con cure tradizionali, ha registrato un forte rallentamento dei sintomi. Dunque si presuppone che gestire al meglio lo stress della persona faccia sì che la malattia rallenti il passo e -se peggiora- lo fa comunque pia

Sclerosi Multipla benigna: è necessaria una nuova definizione

Questo abstract è dell'anno scorso, io ne vengo a conoscenza solo ora, quindi mi scuso se ripropongo una notizia già nota. Un gruppo di esperti argentini, sulla base dei risultati di uno studio su un'ampia casistica ha proposto di ridefinire la diagnosi di sclerosi multipla benigna, affiancando alla valutazione della disabilità, quella di molte altre variabili cliniche, psicologiche e strumentali. Trecentoquarantadue malati di sclerosi multipla sono stati seguiti nel tempo per una media di quasi 11 anni (10.9 ± 0.71 anni). All'inclusione, 43 di essi rispondevano ai criteri per la diagnosi di sclerosi multipla benigna, che consistono nel mantenimento di un valore di EDSS di meno di 3 per almeno 10 anni. L'EDSS, in inglese Expanded Disability Status Scale, traducibile in Scala Espansa dello Stato di Disabilità, è una sistema numerico per valutare la disabilità dei soggetti con sclerosi multipla in base alla capacità di svolgere normali attività, come ad esempio il cammi

CCSVI: nuove conferme scientifiche derivanti dall'analisi tessutale delle giugulari dei pazienti SM

Accanto agli studi diagnostici e di efficacia e sicurezza dell'angioplastica dilatativa, alcune interessantissime evidenze scientifiche a supporto della ricerca sulla CCSVI arrivano dall’analisi tessutale delle giugulari dei portatori di SM. Dopo lo studio dell'anatomopatologo Diaconu di Cleveland presentato all'ECTRIMS 2011 che ha evidenziato la forte prevalenza di membrane e difetti valvolari nelle giugulari dei pazienti SM, il recentissimo studio italo-svizzero " Altered collagen expression in jugular veins in multiple sclerosis ", coordinato dal Dr. Matteo Coen dell'Università di Ginevra, dimostra con un marker istologico che le giugulari dei pazienti con CCSVI ed SM sono diverse da quelle dei normali. Commento allo studio del Dr Francesco Pappalardo, Consulente Scientifico per CCSVI nella SM - Onlus: E’ giunto alle stampe uno studio condotto in collaborazione tra il gruppo “storico” di Ferrara/Bologna ed il Dipartimento di Patologia ed Immunologia dell

Sclerosi multipla: nuovo marcatore potrebbe migliorare la diagnosi

Articolo del 12 luglio 2012: Diagnosticare la sclerosi multipla (SM) è una sfida anche per i neurologi esperti. Questa malattia autoimmune ha molti sintomi e presenta raramente un quadro uniforme della clinica. Nuove scoperte scientifiche sulla risposta immunitaria coinvolta nella sclerosi multipla potrebbero ora contribuire a migliorare la diagnosi di questa malattia. Gli scienziati che hanno analizzano il sangue di pazienti con sclerosi multipla hanno scoperto anticorpi che attaccano uno specifico canale di potassio nella membrana cellulare. I canali del potassio svolgono un ruolo importante nella trasmissione degli impulsi ai muscoli e le cellule nervose, e sono proprio questi processi che sono inibiti nei pazienti con sclerosi multipla. I risultati sono pubblicati nel numero corrente del New England Journal of Medicine. Per la prima volta, gli scienziati tedeschi competenti in sclerosi multipla hanno potuto identificare un anticorpo che si lega con il canale del potassio KIR4

Qual è la vera causa della sclerosi multipla?

Interessante articolo del 5 luglio 2012: Sulla rivista Neurology è stato pubblicato uno studio che mira a fare il punto della situazione sull'eziologia della sclerosi multipla.Gli autori dell'articolo, Peter K. Stys, Gerald W. Zamponi, Jan van Minnene Jeroen J. G. Geurts dello Hotchkiss Brain Institute (Università di Calgary, Canada.), sono propensi ad includere la sclerosi multipla tra i disordini neurodegenerativi. La risposta immunologica sarebbe quindi una complicazione.Tutto questo serve a proporre una diversa prospettiva di studio della malattia: mentre adesso si considera come centrale la forma recidivante remittente, sarebbe invece la primaria progressiva quella che permette di studiare al meglio i meccanismi di azione/reazione che si innestano nella sclerosi multipla. Fino ad oggi, la spiegazione maggiormente plausibile della SM è stata la seguente: cellule T autoreattive penetrano la barriera ematoencefalica ed arrivano al sistema nervoso centrale dove, insieme ai

Un fattore di rischio genetico potrebbe spiegare gli effetti dannosi dei farmaci sui pazienti affetti da sclerosi multipla

Articolo dell'11 luglio 2012: Nel genoma umano si trova una singola lettera genetica che potrebbe rivelare perchè una terapia concepita per rallentare la sclerosi multipla, finisce spesso per peggiorare il quadro clinico. Una nuova ricerca rivela che esiste una piccola variazione genetica che, associata ad un piccolo aumento del rischio nella SM, ostacola l'attività del fattore alfa di necrosi tumorale, un cruciale regolatore del sistema immunitario. La scoperta potrebbe spiegare come i farmaci che esercitano un'interferenza con questa proteina, finiscono con l'esacerbare la SM. Inibitori del FTN alfa spesso sono inclusi nei farmaci contro le patologie autoimmuni. Tuttavia, quando i ricercatori hanno testato terapie anti FTN alfa in pazienti affetti da SM, i farmaci hanno provocato un peggioramento della malattia in diversi soggetti. Un gruppo coordinato dal neuroimmunologo Lars Fugger, dell'Università di Oxford, riporta che una variazione legata alla SM nella