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CCSVI:"I miei studi e le mie ipotesi sulla sclerosi multipla", seminario di Paolo Zamboni per "Orizzonti in Biologia e Medicina"

11.04.2014


“Quando ho osservato un vetrino con un campione di lesione da sclerosi multipla sono rimasto colpito dal profilo morfologico delle venule residenti, le quali ricordavano molto quelle da me osservate in pazienti affetti da una patologia primitiva dei vasi venosi. Da qui, ho ipotizzato che alla base della sclerosi multipla poteva esserci un coinvolgimento importante del sistema venoso. Da qui, ha avuto inizio tutto.” Lo ha detto il professore Paolo Zamboni a margine dell'incontro promosso dalla Classe di Scienze Sperimentali della Scuola Superiore Sant'Anna di Pisa, in occasione del ciclo seminariale “Orizzonti in Biologia e Medicina”, intitolato “The extracranic cerebral venous system: a potential contributor to neurodegeneration?”.

Paolo Zamboni ha sottolineato che “le vene ed i vasi linfatici sono poco studiati in ambito medico, eppure sono molto importanti al fine di garantire, anche a livello periferico, la vitalità e la corretta funzione delle cellule”. “La maggior parte degli studiosi – ha spiegato- considera la funzione del sistema venoso del distretto cerebrale e spinale ininfluente sull’attività del tessuto nervoso, un tessuto dalla complessa attività metabolica. Seppure esistano poche evidenze scientifiche sugli effetti trofici di uno scorretto drenaggio ematico, tale preconcetto ha scoraggiato il ricercatore dal soffermarsi sullo studio del ruolo delle alterazioni funzionali delle vene, le stesse che io osservo con meraviglia in pazienti affetti da sclerosi multipla. Nei vasi venosi extracranici dei pazienti con sclerosi multipla si osservano delle strutture membranose che rallentano fino ad bloccare il flusso di sangue dal cervello. Inizialmente pensai che l’uso di uno stent potesse bastare a ripristinare il flusso di sangue dal cervello e, ad alcuni pazienti, questo approccio ha determinato un importante miglioramento della qualità di vita. In seguito, sulla base dell’esperienza scientifica raccolta in questi anni, ho constatato che non è un approccio efficace in tutti i pazienti, ma questo dato non esclude che ci siano alterazioni del circolo venoso alla base della sclerosi multipla.”

“La comunità scientifica internazionale è costituita da scienziati che si pongono continuamente delle domande, alle quali cercano di rispondere con l’applicazione di un metodo. Io stesso continuo ad interrogarmi sui fenomeni che continuo ad osservare, e sarei felice se li potessi condividere serenamente con altri colleghi, esperti della materia, quali neurologi e neuro scienziati, al fine di accelerare il processo di indagine, dirimere dubbi e, nel migliore dei casi, giungere al letto del paziente con più certezze condivise.” “Prendo le distanze, invece, dall’uso commerciale e senza controllo che si sta continuando a fare delle mie ipotesi e dei miei studi presso strutture sanitarie private. Sono profondamente amareggiato dal chiacchiericcio mediatico alimentato da inesattezze piuttosto che da evidenze scientifiche. Le evidenze scientifiche sono continuamente affidate alle attenzioni della Comunità Scientifica Internazionale.”
“La patologia venosa pur avendo un esordio morfologico precoce si traduce in un disturbo funzionale dopo molti anni di silenzio clinico. Questo è acclarato a livello degli arti inferiori, e credo non sia da escludersi a livello dei distretti venosi extracranici.”

“Il prof. Zamboni –conclude il dott. Vincenzo Lionetti, coordinatore del ciclo seminariale – ricorda molto Ulisse, il quale sentiva il mandato di rincorrere l’ orizzonte al fine di garantire un passo in avanti nella conoscenza ed anche nella coscienza. Colpisce il fatto che, pur in presenza di risultati non sempre confermati, ma puntualmente comunicati alla comunità scientifica internazionale, una parte degli esperti della materia abbia preferito una repentina chiusura piuttosto che un continuo dialogo. Il mondo della ricerca resta in ascolto di possibili evoluzioni ed invita alla attenta, quanto precoce, sorveglianza di se stessi.”

"When I watched a slide with a sample of the lesion from multiple sclerosis have been impressed by the morphological profile of the residents venules , which reminded me a lot from those observed in patients with primary disease of the venous vessels . From here, I hypothesized that the basis of multiple sclerosis could be an important involvement of the venous system . From here, started it all. " Said the professor Paolo Zamboni on the sidelines of the meeting sponsored by the Class of Experimental Sciences of the Scuola Superiore Sant'Anna of Pisa , on the occasion of the seminar cycle " Horizons in Biology and Medicine " , entitled "The extracranic cerebral venous system : a potential contributor to neurodegeneration ? " .

Paolo Zamboni said that " the veins and lymphatic vessels are poorly studied in the medical field , but are very important to ensure that , even at the peripheral level , the vitality and the proper function of the cells." "Most of the scholars - considering he explained the function of the venous system of the district does not affect the activity of the cerebral and spinal nervous tissue , a tissue from the complex metabolic activity. Although there is little scientific evidence on the effects of trophic improper drainage of blood , this bias has discouraged researchers from dwelling on the study of the role of functional abnormalities of the veins , the same that I observe with wonder in patients with multiple sclerosis. In the extracranial veins of patients with multiple sclerosis are observed membranous structures that slow up to block the flow of blood from the brain . Initially thought that the use of a stent could be enough to restore the flow of blood from the brain and , for some patients , this approach has resulted in an important improvement of the quality of life . Later, on the basis of scientific collection in recent years , I have found that there is an effective approach in all patients , but this finding does not exclude that there are alterations in the venous circulation at the base of multiple sclerosis. "

" The international scientific community is constituted by scientists who continually pose questions which seek to respond with the application of a method. I myself constantly questioning me on the phenomena that continue to observe, and I would be happy if you could share peacefully with other colleagues , experts in the field , such as neurologists and neuroscientists in order to speed up the process of investigation, resolving doubts and , in the best cases , arrive at the bedside shared with more certainty . " " I distance myself , however, commercial use and without control you are continuing to do my hypothesis and my studies at private health facilities . I am deeply saddened by the gossip media fueled by inaccuracies rather than scientific evidence. The evidence is continually entrusted to the attention of the international scientific community . "
" The venous disease despite having a morphological early onset results in a functional disorder after many years of clinical silence . This is ascertained at the level of the lower limbs , and I think it is not excluded at the level of the extracranial venous districts . "

" The prof. Dr. Zamboni - ends . Vincenzo Lionetti , coordinator of the cycle of seminars - very reminiscent of Ulysses , who felt the mandate of chasing the ' horizon in order to ensure a breakthrough in consciousness and in the consciousness . It is striking that , despite the results are not always confirmed, but promptly communicated to the international scientific community, some of the experts in the field have preferred an abrupt closure rather than a continuous dialogue . The world of search listens for possible developments and calls for careful , as early surveillance of themselves. "



“The Extracranic Cerebral Venous System: a potential contributor to neurodegeneration?"

11/04/2014
Seminario con il Prof. Paolo Zamboni (Direttore del Centro Malattie Vascolari dell'Università di Ferrara)


Il giorno 11 aprile 2014, alle ore 18.15, presso l'Aula Magna, il Prof. Paolo Zamboni (Direttore del Centro Malattie Vascolari dell'Università di Ferrara) terrà un seminario dal titolo “The Extracranic Cerebral Venous System: a potential contributor to neurodegeneration?”, che fa parte del ciclo “Orizzonti in Biologia e Medicina”.

Argomento dell'incontro è l'Insufficienza Venosa Cerebrospinale Cronica, una patologia vascolare caratterizzata da anomalie del deflusso venoso cerebrale dovute a difetti morfologici, agenesia, ipoplasia e compressioni muscolari delle vene giugulare interna e azygos. Un ridotto flusso giugulare può infatti guidare a un’ipoperfusione generalizzata e correlare con la Sclerosi Multipla ed altre patologie neurodegenerative.

Il Prof. Paolo Zamboni ha focalizzato la sua ricerca sulla Sclerosi Multipla, sull’insufficienza venosa e su altre patologie arteriose perfiferiche. È stato presidente della International Society for Neurovascular Diseases between 2010 and 2011. Premiato con il riconoscimento internazionale Glauco Bassi, l’American Venous Forum Award, il premio dell’European Venous Forum e il premio Gian Camillo Donati, al momento è Professore Associato e Direttore del Centro Malattie Vascolari dell’Università di Ferrara.

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