Passa ai contenuti principali

Sclerosi Multipla: EPO e neurite ottica

L’ormone Erythropoietin è conosciuto meglio come il dopante EPO. Scienziati dell’università di Heidelberg hanno scoperto, che l’EPO protegge le cellule durante una neurite ottica. Un infiammazione del nervo ottico spesso è uno dei primi sintomi della SM. Durante le sue ricerche il primario della clinica neurologica universitaria di Heidelberg ha scoperto che l’EPO incentiva la sopravvivenza delle cellule della retina e del nervo ottico durante l’infiammazione. Nel 2012 è stato fatto uno studio su 40 pazienti affetti da SM. Oltre alla terapia “standard” di cortisone gli è stato somministrato l’EPO per la durata di tre giorni. Su questi pazienti morirono decisamente meno cellule che nel gruppo curato solo con il cortisone. Questo nuovo approccio terapeutico sarà riesaminato presso l’ospedale universitario di Heidelberg e Friburgo in uno vasto studio su pazienti affetti da SM. Questo studio rivelerà se l’uso di EPO nelle fasi iniziali della SM durante la neurite ottica è sensato.

http://www.ncbi.nlm.nih.gov/pubmed/22926853
Ci potrebbe essere un collegamento con la ccsvi, guarda caso l' EPO viene utilizzata dagli atleti al fine di "aumentare il trasporto di ossigeno ai tessuti"
http://it.wikipedia.org/wiki/Eritropoietina



Abstract

OBJECTIVE:

Based on findings in animal models of autoimmune optic nerve inflammation, we have assessed the safety and efficacy of erythropoietin in patients presenting with a first episode of optic neuritis.
METHODS:

Patients with optic neuritis who attended the University Hospitals of Homburg/Saar, Göttingen, or Hamburg (Germany) were included in this double-blind, placebo-controlled, phase 2 study (ClinicalTrials.gov, NCT00355095). They were randomly assigned to groups receiving either 33,000IU recombinant human erythropoietin intravenously daily for 3 days or placebo as an add-on therapy to methylprednisolone. The primary outcome parameter was change in retinal nerve fiber layer (RNFL) thickness after 16 weeks. Secondary outcome parameters included optic nerve atrophy as assessed by magnetic resonance imaging, and changes in visual acuity, visual field, and visual evoked potentials (VEPs).
RESULTS:

Forty patients were assigned to the treatment groups (21/19 erythropoietin/placebo). Safety monitoring revealed no relevant issues. Thirty-seven patients (20/17 erythropoietin/placebo) were analyzed for the primary endpoint according to the intention-to-treat protocol. RNFL thinning was less apparent after erythropoietin treatment. Thickness of the RNFL decreased by a median of 7.5μm by week 16 (mean ± standard deviation, 10.55 ± 17.54μm) compared to a median of 16.0μm (22.65 ± 29.18μm) in the placebo group (p = 0.0357). Decrease in retrobulbar diameter of the optic nerve was smaller in the erythropoietin group (p = 0.0112). VEP latencies at week 16 were shorter in erythropoietin-treated patients than in the placebo group (p = 0.0011). Testing of visual functions revealed trends toward an improved outcome after erythropoietin treatment.
INTERPRETATION:

These results give the first indications that erythropoietin might be neuroprotective in optic neuritis.

Copyright © 2012 American Neurological Association.

Commenti

Post popolari in questo blog

Rebif: reazioni avverse

I pazienti devono essere informati sulle più frequenti reazioni avverse associate alla somministrazione di interferone beta, inclusi i sintomi della sindrome si mil-influenzale (vedere paragrafo 4.8). Questi sintomi sono più evidenti all’inizio della terapia e diminuiscono in frequenza e gravità con il proseguire del trattamento. Rebif deve essere somministrato con cautela ai pazienti con disturbi depressivi pregressi o in corso ed in particolare a quelli con precedenti ideazioni suicide (vedere paragrafo 4.3). È noto che depressione e ideazioni suicide sono presenti con maggior frequenza nella popolazione dei malati di sclerosi multipla ed in associazione con l’uso dell’interferone. I pazienti in trattamento con Rebif devono essere avvisati di riferire immediatamente al loro medico l’eventuale comparsa di sintomi depressivi o ideazioni suicide. I pazienti affetti da depressione devono essere tenuti sotto stretto controllo medico durante la terapia con Rebif e trattati in modo approp

Sclerosi multipla: registro dei farmaci neurologici sottoposti a monitoraggio

Linee Guida 2012 Tysabri clicca qui per scaricare (PDF) Modifiche Gilenya 4 giugno 2012 su Gilenya clicca qui per scaricare (PDF) Nuovi controlli sulla scheda di Eleggibilità/Diagnosi (30 aprile 2012) su Gilenya clicca qui per scaricare (DOC) nota informativa importante del 30 aprile 2012 su Gilenya comunicato stampa Ema Gilenya 30 aprile (PDF) comunicato stampa 23 aprile 2012 comunicato stampa Ema Gilenya (PDF) Avviso modifica scheda Diagnosi Gilenya (fingolimod) del 16/03/2012 Scarica messaggio circolare Nota Informativa Importante su Gilenya (fingolimod) del 30/01/2012 Scarica la nota Comunicato Stampa EMA su Gilenya (fingolimod) del 20/01/2012 - Faq Comunicato Stampa EMA su Gilenya (fingolimod) Comunicato Stampa EMA su Gilenya (fingolimod) del 20/01/2012 - Sicurezza Comunicato Stampa EMA su Gilenya (fingolimod) Comunicazione AIFA del 16/01/2012 sulle schede Gilenya Comunicato schede Gilenya 2 Comunicazione AIFA del 07/12/2011 sulle schede Gilenya Comunicato s

Le complicanze da puntura lombare (rachicentesi)

La rachicentesi è la metodica necessaria per poter eseguire esami diagnostici sul liquor cerebrospinale, cioè il liquido che normalmente circola nel midollo spinale e nel cervello. Tecnicamente consiste nell’introdurre un ago di adeguate dimensioni, circa 10 cm. di lunghezza, nello spazio vertebrale compreso tra le strutture posteriori di una vertebra (le lamine vertebrali) e quelle anteriori, ovvero la superficie posteriore dei corpi vertebrali. Tale è lo spazio peridurale in cui è contenuto il cosiddetto sacco durale che è una propaggine dell’involucro durale che avvolge il midollo spinale. Il sacco durale si prolunga fino alle prime vertebre sacrali, mentre il midollo spinale “si ferma” a livello dell’ultima vertebra dorsale, la 12°. Per tale motivo la puntura del sacco durale per “estrarre” il liquor in esso circolante viene praticata,in genere, tra la 3° e la 4° vertebra lombare. Per motivi che esulano da questa comunicazione, la puntura per il prelievo di liquor può essere f