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Sclerosi Multipla: le cellule della pelle come nuova prospettiva contro la malattia

Articolo del 15 aprile 2013 preso da salute24.ilsole24ore.com

di Silvia Soligon



Riprogrammate in cellule cerebrali


Da oggi per produrre le cellule cerebrali che mancano in chi soffre di sclerosi multipla, paralisi cerebrale o leucodistrofie potrebbero essere sufficienti semplici elementi della pelle. Il merito è dei ricercatori della Case Western Reserve School of Medicine, che grazie ad uno studio pubblicato su Nature Biotechnology hanno messo a punto una tecnica che permette di convertire i fibroblasti, cellule presenti nella pelle, direttamente inoligodendrociti, le cellule che formano la guaina di mielina intorno ai neuroni presenti nel cervello.



In caso di sclerosi multipla, così come in altre malattie in cui il problema è l'assenza della guaina mielinica che consente la rapida trasmissione dell'impulso nervoso, gli oligodendrociti vengono distrutti senza poter essere sostituiti da nuove cellule mielinizzanti. Fino ad oggi gli unici modi per ottenere gli oligodendrociti o i loro progenitori (detti OPC, oligodendrocyte progenitor cells) prevedevano l'uso di tessuti provenienti da un feto o di cellule staminali pluripotenti. Ora gli autori di questo studio, guidati da Paul Tesar, docente di genetica e di scienze del genoma, sono riusciti a produrre le OPC manipolando i livelli di tre proteine naturalmente presenti nelle cellule.



Questi primi studi sono stati condotti in cellule di topo. Il prossimo passaggio sarà trasferire questo processo di riprogrammazione nelle cellule umane. “Il campo della riparazione della mielina è stato intralciato dall'incapacità di generare rapidamente fonti sicure ed efficienti di oligodendrociti funzionali – ha spiegato Robert Miller, coautore della ricerca -. La nuova tecnica potrebbe superare tutti questi problemi fornendo una strada rapida e semplificata per genrare direttamente cellule che producono la mielina funzionanti”.



Abstract



Cell-based therapies for myelin disorders, such as multiple sclerosis and leukodystrophies, require technologies to generate functional oligodendrocyte progenitor cells. Here we describe direct conversion of mouse embryonic and lung fibroblasts to induced oligodendrocyte progenitor cells (iOPCs) using sets of either eight or three defined transcription factors. iOPCs exhibit a bipolar morphology and global gene expression profile consistent with bona fide OPCs. They can be expanded in vitro for at least five passages while retaining the ability to differentiate into multiprocessed oligodendrocytes. When transplanted to hypomyelinated mice, iOPCs are capable of ensheathing host axons and generating compact myelin. Lineage conversion of somatic cells to expandable iOPCs provides a strategy to study the molecular control of oligodendrocyte lineage identity and may facilitate neurological disease modeling and autologous remyelinating therapies.



Source: www.nature.com

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