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Sclerosi Multipla: il liquido cefalorachidiano risulta alterato

Notizia del 23 agosto 2012:


Misurato il flusso del liquido cefalorachidiano: risulta alterato in tutti i malati di sclerosi multipla.

Un team di ricercatori dell’Università di Buffalo, guidato da Christofer Magnano e Robert Zivadinov, ha effettuato uno studio approfondito relativo al liquido cefalorachidiano (CSF), il liquido incolore che occupa gli spazi subaracnoidei del sistema nervoso centrale e le cavità dei ventricoli cerebrali.

E’ stata analizzata la dinamica del liquido all’interno dell’acquedotto di Silvio di numerosi pazienti affetti da sclerosi multipla e di alcuni uomini sani, attraverso cine-immagini a contrasto di fase.

Del campione scelto per la ricerca 48 persone risultavano affette da sclerosi multipla recidivante remittente (SMRR), 19 da sclerosi multipla secondariamente progressiva (SMSP) e 9 da sindrome clinicamente isolata (CIS), alle quali si aggiungevano 35 persone sane, abbinate alle restanti per sesso ed età.

Le modalità e la velocità del flusso del liquido cefalorachidiano sono state calcolate mediante metodo semiautomatico e i risultati sono successivamente stati confrontati con gli esiti scaturiti da altre analisi cliniche e dalla risonanza magnetica.

Secondo quanto riportato dal team, i pazienti affetti da sclerosi multipla presentavano una significativa diminuzione del flusso del liquido cefalorachidiano (-3,7 pl/battito) rispetto a quelli sani (- 7,1 pl/battito).

E non solo: i pazienti malati dimostravano una tendenza all’aumento del flusso netto positivo del liquido, invece assente in quelli sani.

Le alterazioni del flusso del liquido dipenderebbero da lesioni ventricolari e comporterebbero – nel caso di protratta riduzione – la conversione della sindrome clinicamente isolata in sclerosi multipla.

Le dinamiche del liquido cefalorachidiano risultano dunque anomale in tutti i casi di sclerosi multipla, e approfondendo tale piccola ma importante certezza si spera di poter finalmente trovare una soluzione alla patologia che colpisce 1.300.000 persone al mondo di cui ben 57.000 in Italia.

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