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Sclerosi Multipla: da Bologna un nuovo studio sul Metodo Zamboni


di Alessandro Rasman

E' stato pubblicato sulla rivista medica Functional Neurology lo studio intitolato "Angioplastica venosa nella sclerosi multipla: risultati neurologici dopo due anni in un gruppo di pazienti con sclerosi multipla recidivante-remittente".

Gli autori, coordinati dal neurologo dr. Fabrizio Salvi dell'Ospedale Bellaria di Bologna, hanno condotto uno studio in aperto con lo scopo di evidenziare i risultati clinici a lungo termine del trattamento endovascolare per l'insufficienza venosa cronica cerebro spinale (CCSVI) in pazienti affetti da sclerosi multipla (SM).

Ventinove pazienti con SM recidivante-remittente clinicamente definita sono stati sottoposti ad angioplastica percutanea transluminale per la CCSVI, al di fuori di una ricaduta clinica. Tutti i pazienti sono stati regolarmente osservati per almeno due anni prima del primo trattamento endovascolare e per almeno due anni dopo (media di follow-up post-procedura 30,6 ± 6,1 mesi). Sono state utilizzate le seguenti misure per i risultati clinici: il tasso annuo di ricadute ed il punteggio della scala di disabilità per i pazienti affetti da sclerosi multipla (EDSS). Tutti i pazienti sono stati osservati intensivamente (in media 6 ore) nel giorno del trattamento endovascolare per monitorare possibili complicanze (emorragie, shock, infarto, morte).

Gli autori hanno confrontato il tasso annuo di ricadute prima e dopo il trattamento (nei due anni prima e nei due anni dopo il primo trattamento endovascolare) ed il punteggio di EDSS registrato due anni prima rispetto a due anni dopo il trattamento.

Complessivamente, sono state effettuate 44 procedure endovascolari nei 29 pazienti, senza complicazioni. Tredici dei 29 pazienti (45%) sono stati sottoposti a più di una sessione di trattamento a causa di restenosi venosa: 11 e due pazienti sono stati sottoposti rispettivamente a due e a tre trattamenti endovascolari.

La percentuale di recidive annuali di sclerosi multipla è risultata significativamente inferiore dopo la procedura (0,45 ± 0,62 vs 0,76 ± 0,99, p = 0,021), anche se è aumentata in quattro pazienti. Il punteggio di EDSS due anni dopo il trattamento era significativamente più basso rispetto al punteggio di EDSS registrato negli esami due anni prima del trattamento (1,98 ± 0,92 vs 2,27 ± 0,93, p = 0.037), anche se era più alto in quattro pazienti.

Al termine dello studio, secondo gli autori, il trattamento endovascolare di CCSVI concorrente sembra essere sicuro e ripetibile e potrebbe ridurre i tassi annuali di recidiva e di disabilità cumulativa nei pazienti con sclerosi multipla recidivante-remittente. Sono necessari studi randomizzati e controllati per valutare ulteriormente gli effetti clinici del trattamento endovascolare per la CCSVI nella SM.

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