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Sclerosi Multipla: ma lo studio Cosmo di Aism sul metodo Zamboni è attendibile?

Riporto per intero l'articolo di Alessandro Rasman:


I risultati di due studi italiani, che hanno coinvolto un migliaio di pazienti con SM dovrebbero far riflettere attentamente i vertici dell'Aism ed i medici coinvolti nel loro studio Cosmo. Il tutto, nell'esclusivo interesse dei malati e delle loro famiglie che sono stufi di assistere ad una sciocca diatriba su una scoperta che invece sta dando lustro al nostro paese.
Trieste, 24/05/2012 (informazione.it - comunicati stampaCome annunciato ai media entro le prossime settimane verranno divulgati i risultati "finali" dello studio epidemiologico "Cosmo", promosso e finanziato dall'Associazione Italiana Sclerosi Multipla (Fism-Aism), sulla correlazione tra l'insufficienza venosa cronica cerebro spinale (CCSVI), scoperta nel 2007 dal prof. Paolo Zamboni (Direttore del Centro Malattie Vascolari dell'Università di Ferrara) e la sclerosi multipla (SM), malattia gravemente invalidante che colpisce circa 63.000 italiani, con maggiore incidenza fra le donne ed esordio prevalente tra i 20 e i 40 anni. Come noto ad oggi non si conoscono ancora le cause della SM, né esiste una terapia definitiva ed efficace per tutti.
I primi risultati dello studio Cosmo sono stati annunciati alla stampa nell'ottobre scorso, secondo i quali "a oggi, sulla base di dati preliminari, la presenza di CCSVI è stata osservata globalmente in meno del 10% dei soggetti esaminati".
La teoria del prof. Zamboni, almeno secondo lo studio Aism, verrebbe così smontata e, dunque, avanti un altro...
Ma, per fortuna, le cose non sono sembrano essere così semplici.
Per prima cosa è bene ricordare i difetti del protocollo Aism, denunciati dallo stesso prof. Zamboni nel settembre del 2010, ben prima della partenza dello studio Aism, che fu costretto alle dimissioni dal comitato scientifico e secondo il quale: "Il protocollo stabilito dall’Associazione Italiana Sclerosi Multipla (Aism) rischia di non riuscire a dimostrare nulla a causa di alcuni difetti di procedura. Avevo chiesto di aspettare qualche mese per formare gli operatori che devono fare gli esami e mi è stato detto di no. Ho suggerito allora di ridurre il campione, in modo da farlo esaminare solo da tecnici già formati, ma anche questa richiesta è stata rifiutata. In queste condizioni la sperimentazione rischia di non dimostrare nulla, perchè un tecnico non formato non è in grado di trovare la malformazione dei vasi sanguigni che secondo noi è alla base della Sclerosi”.
Il medico ferrarese fu sostituito nel comitato scientifico da Erwin Stolz, della Clinica Neurologica dell’Università di Giessen in Germania e ancora dichiarò: ”Si tratta di un esperto di ecodoppler del cranio mentre per dimostrare il mio metodo gli esami vanno fatti al collo e al torace".
Nell'ottobre scorso, durante la fase di svolgimento dello studio, l'Aism divulgò alla stampa con malcelato orgoglio i primi risultati costituendo, secondo alcuni epidemiologi, un possibile bias di ricerca in grado di invalidare lo studio, essendoci dichiarazioni fatte anzitempo (come riportate all'inizio) in grado di influenzare negativamente gli operatori dello studio (anche quando fossero stati perfettamente preparati).
Il "principal investigator" dello studio Aism, dr. G. Comi, dichiarò alla stampa: "già con l'analisi ad interim di Cosmo si è completamente sgonfiata l'ipotesi che la Ccsvi sia una causa o una significativa concausa della sclerosi multipla".
Forse per condire queste sue affermazioni, durante un'intervista concessa al programma "Report" di Rai Tre che trattava della scoperta di Zamboni, si scagliò contro il dr. Fabrizio Salvi, neurologo e principale collaboratore negli studi di Zamboni, definendolo addiritura come un "pervertito a questa idea".
Per uscire da queste tristi polemiche, che poco interessano ai malati, è bene evidenziare che sono usciti recentemente diversi studi (passati inosservati dalla stampa) che hanno invece confermato una possibile correlazione tra la CCSVI e la SM, di cui alcuni condotti proprio in Italia.
Il primo, pubblicato nell'ottobre scorso sulla rivista medica "BMC Neurology", è stato coordinato dai proff. Bastianello e Bergamaschi dell'Università di Pavia e ha visto coinvolti ben 710 pazienti con SM in sei centri (cinque in Italia e uno in Canada).
La CCSVI è stata diagnosticata nell'86% dei pazienti con SM, con dati opposti a quelli forniti dai primi risultati dello studio Cosmo di Aism.
Se ciò non bastasse, nel mese di maggio è stato pubblicato sulla rivista medica "Current Neurovascular Research" un altro studio italiano, coordinato dai proff. Ciccone e Trojano dell'Università di Bari, secondo il quale la SM è associata alla CCSVI. Questo studio ha coinvolto 277 pazienti con SM.
I risultati di questi due studi italiani, che hanno coinvolto un migliaio di pazienti con SM dovrebbero far riflettere attentamente i vertici dell'Aism ed i medici coinvolti nel loro studio Cosmo.
Il tutto, nell'esclusivo interesse dei malati e delle loro famiglie che sono stufi di assistere ad una sciocca diatriba su una scoperta che invece sta dando lustro al nostro paese.


As announced to the media the next few weeks will be disseminated results "end" of the epidemiological study "Cosmo", promoted and financed by the Italian Multiple Sclerosis Association (AISM-FISM), the correlation between the cerebro-spinal venous insufficiency (CCSVI) , discovered in 2007 by prof. Paolo Zamboni (Director of the Centre for Vascular Diseases, University of Ferrara) and multiple sclerosis (MS), severely debilitating disease that affects about 63,000 Italians, with a higher incidence among women and onset mainly between 20 and 40 years. As it is known today did not yet know the cause of MS, nor is there a definitive therapy and effective for all.
The first results of the study Cosmo were announced to the press last October, which stated that "to date, based on preliminary data, the presence of CCSVI was observed globally in less than 10% of the subjects."
The theory of prof. Zamboni, at least according to the study Aism, would thus be dismantled and, therefore, forward another ...
But, fortunately, things did not seem to be so simple.
First, it is important to remember the shortcomings of the protocol Aism, reported by the same prof. Zamboni in September 2010, well before the start of the study AISM, who was forced to resign by the Scientific and according to which: "The protocol established by the Italian Multiple Sclerosis Association (AISM) may not be able to prove anything because of some defects in the procedure. I was asked to wait a few months to train those who must take exams and I was told no. then I suggested to reduce the sample, so it must be taken by service technicians already formed, but this request was refused. Under these conditions, the testing may not prove anything, why not a technical format is not able to find the malformation of the blood vessels in our opinion is the basis of sclerosis. "
The doctor Ferrara was replaced in the Scientific Committee by Erwin Stolz, Department of Neurology of the University of Giessen in Germany and still declared: "This is an expert on Doppler ultrasound of the skull and to prove my method tests must be made in the neck and chest. "
Last October, during the course of the trial, the Aism divulged to the press with undisguised pride constituting the first results, according to some epidemiologists, a possible bias research able to invalidate the study, there being statements made prematurely (as reported beginning) can adversely affect the operators of the study (even when they were perfectly prepared).
The "principal investigator" of the study AISM, dr. G. Comi, told the press: "already with the interim analysis of Cosmo is completely deflated the hypothesis that CCSVI is a cause or a significant contributing cause of multiple sclerosis."
Perhaps to dress these claims, during an interview with the program "Report" Rai Tre that discussed the discovery of Zamboni, rushed upon the dr. Fabrizio Salvi, a neurologist and principal collaborator in the study of Zamboni, calling addiritura as a "pervert this idea."
To leave these sad controversy, that little concern for the sick, it is good to point out that several studies have come out recently (gone unnoticed by the press) have instead confirmed a possible relationship between CCSVI and MS, some of which are conducted in Italy itself.
The first, published last October in the medical journal "BMC Neurology", was coordinated by Profs. Bastianello and Bergamaschi, University of Pavia and involved 710 patients with MS well in six centers (five in Italy and one in Canada).
CCSVI was diagnosed in 86% of patients with MS, with data opposed to those supplied by the initial results of the study Cosmo Aism.
If that were not enough, in the month of May has been published in the medical journal "Current Neurovascular Research" another Italian study, coordinated by prof. Ciccone and Trojano University of Bari, according to which the MS is associated with CCSVI. This study involved 277 patients with MS.
The results of these two Italian studies, involving a thousand patients with MS should think carefully to the top of AISM and doctors involved in their study Cosmo.
All this, in the interests of patients and their families who are fed up to watch a silly diatribe on a discovery that instead is giving prestige to our country.

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