Articolo del 29 marzo 2013 preso da www.ccsviitalia.org:
di Matteo Scibilia
Si tratta di un farmaco che viene somministrato una volta l'anno, e che avrebbe dimostrato di essere più efficace (sempre con i soliti criteri di misurazione dell'efficacia che ben conosciamo) rispetto all'interferone (non che questa sia una cosa particolarmente complicata).
Adesso un nuovo studio dimostrerebbe che LEMTRADA™ (il nuovo nome commerciale di Alemtuzumab, ex-Campath) che i benefici della somministrazione permangono dopo 2 anni.(2)
Non sappiamo se, oltre ai benefici, permangano anche i rischi già evidenziati in base alla esperienza precedente.
"Alemtuzumab opera infliggendo un breve ma acuto shock al sistema immunitario, intervenendo sui linfociti, che poi 'si riavviano', con un conseguente comportamento immunitario modificato nei riguardi della mielina e dei nervi. Così facendo, circa un terzo dei pazienti trattati con Alemtuzumab sviluppano un'altra malattia autoimmune,soprattutto contro la tiroide e raramente contro piastrine nel sangue ", spiega Coles, anche se poi lo stesso Coles lo definisce "a little risk", e dice che può essere trattato (ovviamente con altri farmaci)"
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