Passa ai contenuti principali

Sclerosi Multipla: è opportuno fare l'intervento di angioplastica per la CCSVI?

Articolo del 25 marzo 2013 preso da mediterranews.org 

di Alessandro Rasman

Dopo la pubblicazione nel marzo 2011 della famigerata circolare dell'ex Ministro della Salute Ferruccio Fazio, gli interventi di angioplastica (PTA) per trattare l'insufficienza venosa cronica cerebro spinale (CCSVI) nei malati di sclerosi multipla in pratica sono diventati a pannaggio delle sole strutture private (sorte numerose in questi anni), tranne alcune eccezioni in pochissime Regioni italiane.


I prezzi per questi interventi (spesso pubblicizzati sul Web) variano parecchio, di solito si parte da 3.500 fino ad arrivare anche a 10.000 euro per un intervento che secondo un radiologo interventista ospedaliero per i soli materiali costa invece al SSN da 300-450 ad un massimo di 1.100-1.300 euro (...).




Alcune strutture private effettuano l'intervento solamente in " day-hospital" non garantendo nemmeno il ricovero per una notte dopo l'intervento (nonostante molti malati di sclerosi multipla abbiano problemi fisici tali da doversi poi rivolgere a strutture alberghiere).


Scarsi i dati pubblicati finora da queste strutture sull'efficacia dei loro trattamenti che spesso vengono effettuati senza un preventivo parere dei Comitati Etici, che forse avrebbe qualcosa da ridire su alcune scelte.


Si può fare inoltre una piccola considerazione.


Secondo lo studio pubblicato nel 2009 sulla rivista scientifica Journal of Vascular Surgery dal team del prof. Paolo Zamboni (Direttore del Centro Malattie Vascolari dell' Università di Ferrara), il rischio di restenosi è maggiore nelle vene giugulari interne rispetto alla vena azygos (tasso di pervietà (apertura delle vene) : vena giugulare interna 53%; vena azygos 96%).


Per il team di Zamboni i tassi di restenosi sono dunque elevati nelle vene giugulari interne ma molto promettenti nella vena azygos, suggerendo però lanecessità di migliorare le tecniche endovascolari (ndr: ad esempio con l'uso di stent appositamente progettati per questo tipo di vene).


Alla luce di questi dati, talvolta diligentemente omessi, è opportuna un'attenta riflessione sul fatto di pagare per un intervento ancora sperimentale, con un elevato tasso di restenosi che finora non è stato smentito da nessun altro studio pubblicato in letteratura.


Chi scrive purtroppo ha già vissuto questa amara esperienza.


Fonti:




https://docs.google.com/file/d/0B7U1tCKr0hDyOTg1MWJhODYtMWE3ZS00YjQ5LTk2MzktZGYzZDBlNzFkNzUw/edit?hl=it


http://www.direct-ms.org/pdf/CCSVI/Zamboni%20CCSVI%20treatment%20JVS%2009.pdf


http://youtu.be/MzbtyWmq5aU

Commenti

Post popolari in questo blog

Rebif: reazioni avverse

I pazienti devono essere informati sulle più frequenti reazioni avverse associate alla somministrazione di interferone beta, inclusi i sintomi della sindrome si mil-influenzale (vedere paragrafo 4.8). Questi sintomi sono più evidenti all’inizio della terapia e diminuiscono in frequenza e gravità con il proseguire del trattamento. Rebif deve essere somministrato con cautela ai pazienti con disturbi depressivi pregressi o in corso ed in particolare a quelli con precedenti ideazioni suicide (vedere paragrafo 4.3). È noto che depressione e ideazioni suicide sono presenti con maggior frequenza nella popolazione dei malati di sclerosi multipla ed in associazione con l’uso dell’interferone. I pazienti in trattamento con Rebif devono essere avvisati di riferire immediatamente al loro medico l’eventuale comparsa di sintomi depressivi o ideazioni suicide. I pazienti affetti da depressione devono essere tenuti sotto stretto controllo medico durante la terapia con Rebif e trattati in modo approp

Sclerosi multipla: registro dei farmaci neurologici sottoposti a monitoraggio

Linee Guida 2012 Tysabri clicca qui per scaricare (PDF) Modifiche Gilenya 4 giugno 2012 su Gilenya clicca qui per scaricare (PDF) Nuovi controlli sulla scheda di Eleggibilità/Diagnosi (30 aprile 2012) su Gilenya clicca qui per scaricare (DOC) nota informativa importante del 30 aprile 2012 su Gilenya comunicato stampa Ema Gilenya 30 aprile (PDF) comunicato stampa 23 aprile 2012 comunicato stampa Ema Gilenya (PDF) Avviso modifica scheda Diagnosi Gilenya (fingolimod) del 16/03/2012 Scarica messaggio circolare Nota Informativa Importante su Gilenya (fingolimod) del 30/01/2012 Scarica la nota Comunicato Stampa EMA su Gilenya (fingolimod) del 20/01/2012 - Faq Comunicato Stampa EMA su Gilenya (fingolimod) Comunicato Stampa EMA su Gilenya (fingolimod) del 20/01/2012 - Sicurezza Comunicato Stampa EMA su Gilenya (fingolimod) Comunicazione AIFA del 16/01/2012 sulle schede Gilenya Comunicato schede Gilenya 2 Comunicazione AIFA del 07/12/2011 sulle schede Gilenya Comunicato s

Le complicanze da puntura lombare (rachicentesi)

La rachicentesi è la metodica necessaria per poter eseguire esami diagnostici sul liquor cerebrospinale, cioè il liquido che normalmente circola nel midollo spinale e nel cervello. Tecnicamente consiste nell’introdurre un ago di adeguate dimensioni, circa 10 cm. di lunghezza, nello spazio vertebrale compreso tra le strutture posteriori di una vertebra (le lamine vertebrali) e quelle anteriori, ovvero la superficie posteriore dei corpi vertebrali. Tale è lo spazio peridurale in cui è contenuto il cosiddetto sacco durale che è una propaggine dell’involucro durale che avvolge il midollo spinale. Il sacco durale si prolunga fino alle prime vertebre sacrali, mentre il midollo spinale “si ferma” a livello dell’ultima vertebra dorsale, la 12°. Per tale motivo la puntura del sacco durale per “estrarre” il liquor in esso circolante viene praticata,in genere, tra la 3° e la 4° vertebra lombare. Per motivi che esulano da questa comunicazione, la puntura per il prelievo di liquor può essere f