Passa ai contenuti principali

Sclerosi Multipla: smentita l'efficacia dell'interferone beta grazie ad uno studio canadese

Importantissimo articolo di Alessandro Rasman.


Leggetelo, mi raccomando:


Vi riporto l'abstract tradotto da Matteo Scibilia

Uno Studio dimostra che l' Interferone NON rallenta la progressione della SM
Associazione tra l'uso dell'interferone beta e la progressione della disabilità nei pazienti con sclerosi multipla recidivante-remittente

Contesto L'interferone beta è ampiamente prescritto per il trattamento della sclerosi multipla (SM), ma il suo rapporto con la progressione della disabilità deve essere ancora provato.

Obiettivo Studiare l'associazione tra interferone beta e la progressione della disabilità nei pazienti con sclerosi multipla recidivante-remittente.

Disegno, Setting, e Pazienti Studio retrospettivo di coorte basato sui dati raccolti in maniera prospettica (1985-2008) della British Columbia, Canada. I pazienti con sclerosi multipla recidivante-remittente trattati con interferone beta (n = 868) sono stati confrontati con pazienti contemporaneamente non trattati (n = 829) e storico (n = 959).

Outcome primario e misurazioni Il dato principale da misurare era il tempo intercorrente dall'inizio del trattamento con interferone beta (baseline) e il raggiungimento di un livello EDSS di 6 (che richiede un bastone per camminare 100 mt e confermato per un periodo superiore a 150 giorni senza miglioramento misurabile). E' stato utilizzato il modello di regressione multivariata di Cox per valutare il rischio di progressione della malattia associata al trattamento con interferone beta.

Risultati I valori medi al follow-up sono stati i seguenti:

per il gruppo trattato con beta-interferone - 5.1 anni (con valori da 3.0 a 7.0 anni)
per il gruppo dei pazienti non trattati - 4,0 anni (Icon valori da 2.1 a 6.4 anni)
per il gruppo di controllo storico - 10,8 anni (Icon valori da 6.3 a14.7 anni).I tassi di risultati per la ricerca di un punteggio EDSS 6 erano 10,8%, 5,3% e 23,1% nei 3 coorti, rispettivamente.
Dopo aggiustamento per potenziali fattori confondenti di base (sesso, età, durata della malattia, ed il punteggio EDSS), l'esposizione ad interferone beta non è risultata associata con una differenza statisticamente significativa, per il rischio di raggiungere un punteggio EDSS di 6. Un ulteriore aggiustamento per le comorbidità e lo stato socio-economico, ove possibile, non ha cambiato le interpretazioni, e il punteggio di regolazione della propensione non modifica sostanzialmente i risultati.

Fonte: 3http://www.ccsviitalia.org/

Conclusione Per i pazienti con sclerosi multipla recidivante-remittente, la somministrazione di interferone beta non era associato ad una riduzione della progressione della disabilità.

Commenti

Post popolari in questo blog

Rebif: reazioni avverse

I pazienti devono essere informati sulle più frequenti reazioni avverse associate alla somministrazione di interferone beta, inclusi i sintomi della sindrome si mil-influenzale (vedere paragrafo 4.8). Questi sintomi sono più evidenti all’inizio della terapia e diminuiscono in frequenza e gravità con il proseguire del trattamento. Rebif deve essere somministrato con cautela ai pazienti con disturbi depressivi pregressi o in corso ed in particolare a quelli con precedenti ideazioni suicide (vedere paragrafo 4.3). È noto che depressione e ideazioni suicide sono presenti con maggior frequenza nella popolazione dei malati di sclerosi multipla ed in associazione con l’uso dell’interferone. I pazienti in trattamento con Rebif devono essere avvisati di riferire immediatamente al loro medico l’eventuale comparsa di sintomi depressivi o ideazioni suicide. I pazienti affetti da depressione devono essere tenuti sotto stretto controllo medico durante la terapia con Rebif e trattati in modo approp

Sclerosi multipla: registro dei farmaci neurologici sottoposti a monitoraggio

Linee Guida 2012 Tysabri clicca qui per scaricare (PDF) Modifiche Gilenya 4 giugno 2012 su Gilenya clicca qui per scaricare (PDF) Nuovi controlli sulla scheda di Eleggibilità/Diagnosi (30 aprile 2012) su Gilenya clicca qui per scaricare (DOC) nota informativa importante del 30 aprile 2012 su Gilenya comunicato stampa Ema Gilenya 30 aprile (PDF) comunicato stampa 23 aprile 2012 comunicato stampa Ema Gilenya (PDF) Avviso modifica scheda Diagnosi Gilenya (fingolimod) del 16/03/2012 Scarica messaggio circolare Nota Informativa Importante su Gilenya (fingolimod) del 30/01/2012 Scarica la nota Comunicato Stampa EMA su Gilenya (fingolimod) del 20/01/2012 - Faq Comunicato Stampa EMA su Gilenya (fingolimod) Comunicato Stampa EMA su Gilenya (fingolimod) del 20/01/2012 - Sicurezza Comunicato Stampa EMA su Gilenya (fingolimod) Comunicazione AIFA del 16/01/2012 sulle schede Gilenya Comunicato schede Gilenya 2 Comunicazione AIFA del 07/12/2011 sulle schede Gilenya Comunicato s

Le complicanze da puntura lombare (rachicentesi)

La rachicentesi è la metodica necessaria per poter eseguire esami diagnostici sul liquor cerebrospinale, cioè il liquido che normalmente circola nel midollo spinale e nel cervello. Tecnicamente consiste nell’introdurre un ago di adeguate dimensioni, circa 10 cm. di lunghezza, nello spazio vertebrale compreso tra le strutture posteriori di una vertebra (le lamine vertebrali) e quelle anteriori, ovvero la superficie posteriore dei corpi vertebrali. Tale è lo spazio peridurale in cui è contenuto il cosiddetto sacco durale che è una propaggine dell’involucro durale che avvolge il midollo spinale. Il sacco durale si prolunga fino alle prime vertebre sacrali, mentre il midollo spinale “si ferma” a livello dell’ultima vertebra dorsale, la 12°. Per tale motivo la puntura del sacco durale per “estrarre” il liquor in esso circolante viene praticata,in genere, tra la 3° e la 4° vertebra lombare. Per motivi che esulano da questa comunicazione, la puntura per il prelievo di liquor può essere f