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CCSVI: a Trieste ancora stoppato il ripristino per le terapie


  • 19.4.2012 | 11.40 - Tondo, che oltre a essere presidente della Regione è anche assessore alla Sanità, e la Direzione sanitaria della Azienda Ospedaliero-Universitaria di Trieste non sembrano dare il giusto peso alla petizione approvata dal Consiglio regionale il 21 marzo scorso e presentata da 10.680 cittadini.

    Una petizione che chiedeva il ripristino della terapia di rivascolarizzazione della insufficienza venosa cronica cerebro spinale, spesso presente nella sclerosi multipla, e la promozione dell’avvio di centri multidisciplinari per la diagnosi di Ccsvi nel Friuli Venezia Giulia.

    A segnalare il caso è stato Sergio Lupieri del Pd, che ha anche presentato una interrogazione. "In Consiglio era infatti prevalsa la necessità di farsi carico del dramma sociale dei pazienti, e della necessità di abbandonare l’assoluto ed intransigente rigore scientifico e la rigida interpretazione di norme ed articoli scrive Lupieri -, quando deve prevalere una visione umana, etica e solidaleper una terapia attesa, a basso rischio, che prima si fa meglio è, a basso costo".

    Sessanta amministrazioni comunali e due provinciali avevano aderito alla petizione pubblica sul ripristino delle cure in corso di Ccsvi. "Non vi è condivisione né unanimità neanche nella comunità scientifica, divisa tra neurologi contrari e chirurghi vascolari e radiologi interventisti - ricorda l'esponente del Pd -. Sappiamo inoltre che questa situazione nulla ha a che vedere con la vicenda Di Bella. Chi sta male non può aspettare anni per avere una risposta, nel frattempo peggiorando, di fronte ad una terapia che ha suscitato grandi aspettative in chi prima non aveva speranza".

    Intanto in Italia esistono più regioni in cui la circolare ministeriale non ha prodotto il blocco degli interventi, e dove i due percorsi, sperimentazione (Brave Dreams)/intervento in libera prestazione, possono coesistere.

    "La decisione uscita dall’Aula del Consiglio Regionale viene stravolta dal presidente Tondo, assessore alla Sanità, che tramite la Direzione centrale blocca di fatto la libera possibilità di accedere a questa prestazione - attacca Lupieri -. Infatti la Direzione sanitaria della Azienda Ospedaliero-Universitaria di Trieste non ha autorizzato il Responsabile della Struttura Semplice di Radiologia Interventistica dell’Ospedale di Cattinara alla ripresa degli interventi per la correzione delle anomalie venose in ossequio alla petizione approvata, con grave nocumento per i pazienti residenti nel Friuli Venezia Giulia che sono attualmente costretti a continuare a rivolgersi a strutture sanitarie di altre regioni, sia pubbliche che private".

    Anche Luigi Ferone, consigliere regionale del Partito dei pensionati sul caso ha presentato una interrogazione urgente al presidente Tondo.



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